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Conte si dimette, il gioco sta (ancora) alla finestra

26 gennaio 2021 - 17:58

Nel giorno delle dimissioni di Giuseppe Conte per il settore del gioco c'è una sola certezza: tutto cambia perché nulla cambi, almeno fino al 5 marzo.

Scritto da Redazione
Conte si dimette, il gioco sta (ancora) alla finestra

Un Conte ter appoggiato da un nuovo gruppo parlamentare creato da "responsabili" o "costruttori", un Governo di salvezza nazionale affidato ad una personalità di spicco (Mario Draghi?) o nuove elezioni?
Sono tanti e variegati gli scenari che si profilano all'orizzonte in questo 26 gennaio, giorno cui Giuseppe Conte, dopo la crisi innescata da Matteo Renzi ed Italia viva e la risicata maggioranza relativa conquistata al Senato la scorsa settimana, si è dimesso dall'incarico di presidente del Consiglio aprendo di fatto le "operazioni" per la formazione di un nuovo Esecutivo.

Una decisione comunicata nella prima mattinata ai ministri e quindi formalizzata con l'incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ora proverà a rimettere a posto i cocci, in un momento di certo non facile per il Paese, in piena emergenza Covid, fra vaccini in ritardo, varianti del virus da contenere e dati sballati sui contagiati comunicati dalle Regioni, con annessa minaccia di ricorsi al Tar.

CONSULTAZIONI DAL 27 GENNAIO - Stando a quanto si legge nel comunicato ufficiale diramato dal Quirinale dopo l'incontro "il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio nel pomeriggio di domani, mercoledì 27 gennaio".
 
GIOCO SENZA INTERLOCUTORI - Quello che stiamo vivendo quindi si conferma un momento di incertezza e di crisi all'ennesima potenza, che complica ulteriormente le prospettive per la quotidianità di tutti noi, per le attività economiche e produttive, fra cui ci sono anche quelle di gioco, in attesa - come tanti altri settori - di una data in cui poter ripartire, e almeno di un confronto con il Governo che a questo punto appare sempre più improbabile, nonostante le timide aperture fatte dallo stesso Conte la scorsa settimana, di fronte al sit-in delle donne del comparto nella piazza romana di Montecitorio. Iniziativa ancora e caparbiamente in corso, a oltranza, mentre si preannuncia una nuova manifestazione a Milano e nella Capitale, in contemporanea, promossa dai gestori di apparecchi e sale da gioco.

Al momento, resta tutto congelato. A partire dal Dpcm del 16 gennaio, che ha sancito la prosecuzione dello stop al gioco fino al 5 marzo, chiamando il settore ad ulteriori attese e sacrifici.
 

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