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Sibilia: 'Viminale impegnato contro videogiochi inneggianti a mafia'

16 giugno 2021 - 07:42

Il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia assicura l'impegno del Governo nel combattere i videogiochi che inneggiano alla criminalità organizzata di tipo mafioso.

Scritto da Anna Maria Rengo
Sibilia: 'Viminale impegnato contro videogiochi inneggianti a mafia'

 

Le azioni di contrasto ai videogiochi che inneggiano alla criminalità organizzata di tipo mafioso "sono da tempo all’attenzione del Ministero dell’Interno, impegnato anche sul fronte della prevenzione delle forme di violenza esercitate in rete, nella piena consapevolezza della necessità che i minori, ma anche tutti coloro che sono chiamati a concorrere alla loro educazione, siano resi più pienamente consapevoli delle insidie che possono scaturire da un uso poco accorto della rete". Lo sottolinea il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, nel rispondere all'interrogazione posta dalla deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari che chiedeva "quali iniziative di competenza, anche normative, ritenga opportuno adottare affinché sia evitata la diffusione e la vendita sul libero mercato dei giochi e videogiochi" che inneggiano alla criminalità organizzata di tipo mafioso "disponendone anche l’immediato ritiro, in quanto gli stessi rischiano di incitare all’odio e alla violenza mafiosa e di alimentare comportamenti mafiosi e di sostegno alla criminalità organizzata" e "quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere al fine di garantire che, anche nell’ambito dei social network, come ad esempio Facebook e non solo, sia attivata, d’intesa con le società che li gestiscono, un’attenta attività di controllo delle pagine social, al fine di rimuovere prontamente tutti i tipi di contenuti che inneggiano alla criminalità organizzata di tipo mafioso".

Nel rispondere ai quesiti, Sibilia sottolinea come "il Ministero dell’Interno sia costantemente impegnato con l’attività svolta dal servizio di Polizia postale e delle comunicazioni, cui sono attribuiti la prevenzione ed il contrasto di ogni forma di pericolo e di violenza ai danni dei minori, perpetrati sulla rete. Prevenzione e contrasto si realizzano attraverso un attento e continuo monitoraggio, 24 ore su 24, della rete, realizzato dagli operatori del predetto servizio, che promuove anche l’uso legale e sicuro delle nuove tecnologie.

A seguito della riscontrata presenza sulla rete di contenuti penalmente rilevanti, gli uffici della predetta specialità interessano l’autorità giudiziaria territorialmente competente, ai fini della loro rimozione, che, tuttavia, è condizionata all’accoglimento di una richiesta inviata alle società che gestiscono i social network, che spesso hanno la propria sede o i propri server in Stati esteri, con una normativa di riferimento meno stringente rispetto a quella italiana".

Sibilia spiega ancora: "Quanto al controllo dei social network, ai gestori dei siti Internet e delle piattaforme, nonché alla rimozione dei loro contenuti, segnalo che il decreto legislativo del 9 aprile 2003, n. 70, emanato in attuazione della direttiva europea sul commercio elettronico, la n. 2000/31/CE, non prevede per i provider né l’obbligo generale di sorveglianza ex ante, né l’obbligo di ricercare attivamente fatti o circostanze che indichino la presenza di attività illecite. La stessa normativa, tuttavia, impone ai provider di informare prontamente le autorità competenti degli illeciti rilevati e di condividere con esse ogni informazione utile a identificare l’autore della violazione; in caso di mancata collaborazione, gli stessi provider sono civilmente responsabili dei danni provocati" .

 

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