skin

Gioco sotto osservazione, ma finalmente si torna a parlare di regole

19 luglio 2021 - 10:35

Le nuove regole del ministero della Salute sul Gap si uniscono agli appelli al riordino, dopo le 'raccomandazioni' sui controlli nel gioco. In attesa di sviluppi sull'obbligo di green pass.

Scritto da Redazione
Gioco sotto osservazione, ma finalmente si torna a parlare di regole

Sarà finalmente giunta l'ora di aggiornate tutte le regole fin qui emanate in materia di gioco?

Sembrerebbe di si, a giudicare dai “movimenti” che si stanno registrando in queste ultime settimane, a vario titolo e sotto vari aspetti.

Dopo mesi in cui, sostanzialmente, si è parlato soprattutto di fermo indefinito del gioco legale – per 10 mesi fra 2020 e 2021 – e di parallela esplosione di quello illecito, come attestato dalle dichiarazioni dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli oltre che dai risultati dei controlli delle forze dell'ordine, gli ultimi sviluppi vedono qualcosa di concreto.

 

Non solo in tema di riordino, che continua a tenere banco nelle esternazioni di Adm, con vari interventi del direttore generale Marcello Minenna, nonché del sottosegretario all'Economia con delega ai giochi Claudio Durigon, ma anche di contrasto alla dipendenza, come dimostra il decreto per l'adozione di un regolamento nazionale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle persone affette dal gioco patologico appena firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza.
Vengono dunque adottate 'Linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico'. E, come previsto dal decreto, le Regioni provvederanno a dare attuazione a tali linee attraverso misure che favoriscano l'integrazione tra i servizi pubblici e le strutture private accreditate, gli enti del Terzo settore e le associazioni di auto-aiuto della rete territoriale locale. Secondo la potestà in materia di salute che già consente alle Regioni di legiferare – a volte in mondo assai stringente e quindi contestato dagli operatori del settore – e di limitare le attività presenti sul loro territorio con distanziometri e paletti orari.
Ma la diatriba che coinvolge il comparto in questi ultimi giorni si è arricchita di un nuovo capitolo: il  documento elaborato dall’Osservatorio per il contrasto della dipendenza grave ed inviato dal ministero della Salute – Direzione generale della prevenzione sanitaria – a tutti gli assessorati regionali alla Sanità, contenente raccomandazioni per l’adozione di misure urgenti restrittive delle attività che svolgono l’offerta di gioco pubblico legale.
Il documento, pubblicato in anteprima da GiocoNews.it, contiene una serie di “consigli” fondati su non meglio precisate analisi effettuate dallo stesso Osservatorio, che attesterebbero un grave incremento del gioco patologico conseguente al riapertura delle imprese del comparto dopo il lockdown. Chiedendo alle regioni di adottare misure a tutela della salute pubblica e in generale per il benessere sociale e familiare, in quanto, la deliberata ripresa di attività delle sale da gioco e per scommesse” potrebbe produrre “un impatto negativo sulla condizione di salute di persone sia con pregressa dipendenza sia di quelle più esposte all'induzione a tale comportamento eccessivo”.
Suggerendo “ispezioni preventive dei locali di gioco, con riferimento a volumetrie, illuminazione, areazioni, rispetto delle distanze e degli obblighi di Dpi nonché alla presenza negli spazi adibiti al gioco della cartellonistica prevista dalla normativa vigente; gradualità nella rimessa in funzione dei sistemi e degli sportelli di distribuzione, in base a verifiche preventive compiute dai Dipartimenti di prevenzione sanitaria dell'Asl del territorio del comportamento degli avventori e del rischio di contagio; obbligo di interruzione a intervalli programmati (con pause non rinunciabili) delle operazioni di vendita di gioco e di funzionamento degli apparecchi automatici con modalità da concertarsi con gli amministratori locali dei Comuni”.
Inoltre, vengono prescritte la sospensione della somministrazione di bevande alcoliche e di ogni forma di autorizzazione ad assumere tabacco da fumo ovunque, compreso nei locali pur disponenti di sistemi di areazione; la proibizione dell'oscuramento delle vetrate delle zone del locale adibite al gioco; l'adozione di strategie per favorire il controllo del tempo da parte dei giocatori; la piena visibilità delle informazioni sulle reali probabilità di vincita in danaro per ogni tipo di scommessa.
 
Raccomandazioni mal digerite dall'Associazione dei concessionari italiani Acadi la quale ricorda che “le attività e gli esercizi che operano nel settore del gioco sono già soggetti a controlli regolari da parte delle Autorità e sono pronte a ogni verifica sanitaria sia prevista dalla legge”, come dall'associazione As.tro che parla di “un attacco strumentale al settore” e sta procedendo “alla redazione e all’invio al ministero della Salute di un’istanza di accesso agli atti  affinché si possa valutare la reale fondatezza degli elementi posti alla base di tali 'valutazioni' e 'raccomandazioni' dell’Osservatorio, e programmare le iniziative da intraprendere, eventualmente anche in sede giudiziale”.
 
In tutto questo, come se non fosse sufficiente, fra gli operatori del gioco salgono i dubbi e le preoccupazioni circa l'applicazione del green pass, ora che il Governo sta vagliando l'opportunità di rilasciare il green pass soltanto dopo il completamento del ciclo vaccinale e potenziare la campagna — soprattutto per gli over 60 — anche identificando attraverso il sistema sanitario nazionale chi non ha ancora ricevuto l’immunizzazione, secondo quanto caldeggiato dal Comitato tecnico-scientifico in vista dell’approvazione del decreto che renderà obbligatoria la certificazione verde per accedere in tutti i luoghi a rischio assembramento.

La cabina di regia del governo che si riunirà entro mercoledì 21 luglio avrà il compito di stilare l'elenco dei luoghi e degli eventi che diventeranno accessibili solo dietro presentazione del green pass: dentro dovrebbero esserci i treni, gli aerei e le navi, ma che gli spettacoli e i concerti, gli stadi, i ristoranti al chiuso, le palestre e  le discoteche con capienza al 50 percento.
Per sapere se ci saranno anche le location di gioco bisognerà pazientare ancora qualche ora.
 
Ma si sa già che per chi non rispetta l'obbligo di chiedere o fornire la “certificazione verde” scateranno cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro di multa per i clienti, ridotti a 260 se la contravvenzione viene pagata entro il quinto giorno.
A tal proposito poi non bisogna dimenticare che la certificazione verde viene rilasciata solo dopo il quattordicesimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale, un test diagnostico o la guarigione infrasemestrale.
 
Il tutto, infine, mentre torna il rischio del ritorno delle “zone gialle”, dal 26 luglio, per Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania, nel caso che si registri un'incidenza sopra i 50 casi di Covid ogni 100mila abitanti. Per ovviare a questo pericolo, oltre a spingere l'acceleratore sulla campagna vaccinale,  il ministro della Salute Roberto Speranza  e il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri condividono la stessa visione: è il momento di cambiare i parametri, facendo avere un peso maggiore al numero delle ospedalizzazioni.
 
Con l'obiettivo di "non tornare indietro" e di non chiudere nuovamente tutto, ma fare il possibile per preservare la nuova normalità degli italiani oltre che l'economia già duramente provata da un anno e mezzo di pandemia. Un desiderio espresso dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, e sicuramente condiviso dagli operatori del gioco.
 

Articoli correlati