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Nadef sotto la lente del Governo, attesa per il nuovo sottosegretario del Mef

27 settembre 2021 - 10:42

Atteso il 28 il sì del Governo alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e Finanza, mentre il mondo del gioco aspetta la nomina del nuovo sottosegretario del Mef.

Scritto da Fm
Nadef sotto la lente del Governo, attesa per il nuovo sottosegretario del Mef

Quella appena iniziata per la politica, viste le imminenti elezioni amministrative del 3-4 ottobre, è sostanzialmente una settimana di “stallo”. Ma non per l'Esecutivo Draghi, che proprio in questi giorni ed ore si prepara a dare forma e sostanza ad alcuni dei provvedimenti più attesi per l'economia e il lavoro.

Se già domani, 28 settembre, è atteso l'ok in Consiglio di ministri alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e Finanza (Nadef) – che passerà all'esame del Senato e della Camera il 6 ottobre -, è in dirittura d'arrivo anche il decreto collegato alla manovra di bilancio, con interventi non solo in materia fiscale ma anche su contratti – come quelli di somministrazione, quasi in scadenza -, cassa integrazione d’emergenza, che va rifinanziata in vista della fine del blocco dei licenziamenti per piccoli e terziario fissata per il prossimo 31 ottobre, e liquidazione dei periodi di quarantena concessi ai lavoratori rimasti in isolamento ma non coperti dalla malattia per Covid, trovando le risorse necessarie per l'Inps.

Senza dimenticare la necessità di sbrogliare la matassa delle cartelle esattoriali, con la possibilità che il Governo conceda un nuovo stop alla notifica degli atti dell’agente pubblico della riscossione a chi è decaduto dalla rottamazione ter.

 

Tanti nodi da districare, con effetti anche sul mondo del gioco, che attende anche la nomina ufficiale del nuovo sottosegretario all'Economia con la delega per il settore, dopo le dimissioni di agosto di Claudio Durigon.
Come noto, la scelta della Lega è stata quella dell'avvocato e professore Federico Freni, e il 23 settembre anche il Consiglio dei ministri "è stato sentito sulla proposta di nomina, secondo quanto scritto nelle note ufficiali.
Ora, secondo l'iter consueto, "la nomina spetta al presidente della Repubblica che adotta un decreto su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, come disposto dall’articolo 10 della legge n.400 del 1988", ma nel frattempo si moltiplicano i commenti positivi delle rappresentanze del comparto, da Sistema gioco Italia alla Federazione italiana esercenti gioco legale, promossa e organizzata da Confesercenti, con un invito ad un “dialogo costruttivo”, per arrivare prima possibile al riordino nazionale originariamente promesso entro il mese di ottobre proprio dallo stesso Freni in occasione del suo intervento al panel “La ricostruzione del gioco pubblico in Italia” nell’ambito di Sbc Digital Italia, l’evento realizzato da Sbc e Gioco News a fine luglio, in sostituzione di Durigon, impossibilitato a partecipare.
 
Freni dovrà mettere mano anche ad altri dossier urgenti, come quello relativo alle banche, "nodo" a cui connette la risoluzione definitiva della problematica relativa ai rapporti tra operatori del comparto del gioco pubblico e Istituti bancari che molto spesso, per questioni definite "etiche", procedono in via unilaterale al recesso dai contratti di conto corrente con le aziende del settore oppure rifiutano l’apertura di conti correnti a tali soggetti e la concessione di linee creditizie (comprese quelle previste dai decreti di sostegno alle imprese).  Un altro tema non di poco conto e dalla grande delicatezza, oltre che di vitale importanza per le aziende del comparto, che al momento restano "in attesa".
 
Sullo sfondo l'emergere di una buona situazione generale per l’economia italiana, tenendo conto del quadro mondiale e delle ripercussioni dell'emergenza Covid, secondo quanto riferisce il  ministro Daniele Franco (Mef) ad un convegno sul Pnrr. “Quest'anno cresceremo circa del 6 percento, l'anno prossimo almeno del 4 percento. Sono tassi di crescita molto elevati, anche più elevati di quelli che ci aspettavamo.
Ma l'anno scorso abbiamo perso nove punti di Pil. Torniamo a malapena dove saremmo stati", chiosa.
"Il vero test è la crescita del nostro Paese dopo questa fase di recupero. Siamo usciti da circa un quarto di secolo di crescita molto modesta, inferiore a quella del resto dell'area dell'Euro. Il nostro problema è crescere stabilimente più di quanto siamo cresciuti in passato".
 
 
Numeri importanti, sulla base dei quali costruire l’impianto della Manovra economica, che dovrebbe occuparsi anche di riforma delle pensioni e del fisco (Irpef ma non solo) e che, per la prima volta dopo tanto tempo, non dovrebbe essere accompagnata da una nuova richiesta di scostamento.

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