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Commissione gioco Senato a Pichetto Fratin: 'Riordino, fare presto'

02 dicembre 2021 - 09:17

Il riordino del gioco pubblico è tra i temi centrali dei quesiti posti dai senatori della commissione Gioco del Senato al vice ministro Pichetto Fratin, ospitato in audizione.

Scritto da Daniele Duso
Commissione gioco Senato a Pichetto Fratin: 'Riordino, fare presto'

Varie e articolate le domande poste dai senatori al vice ministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin, nel corso della sua audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, in calendario oggi 2 dicembre.

L'audizione segue quelle del sottosegretario all'Economia Federico Freni e del direttore generale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna.

Andrea De Bertoldi (FdI), considerando i riscontri avuti "in termini numerici e sanzionatori a testimonianza del fatto che il gioco delle mafie è prosperato nel periodo del lockdown, quando gli operatori legali sono stati chiusi", sottolinea che "si rende quanto mai opportuno e necessario dare nuove certezze a questi operatori". E chiede: "Che tempi vi date, come Governo, per dare una regolamentazione definitiva?"

Interviene quindi il senatore e vice presidente della commissione Giovanni Endrizzi (M5s) dicendosi "favorevole a un riordino della normativa", ma sottolineando che "l’intesa Stato-Regioni non è stata recepita perché era impossibile, dal punto di vista giuridico, normare competenze delle Regioni attraverso un decreto ministeriale. Peraltro, l’intesa includeva uno specifico emendamento che faceva salve le normative regionali e i regolamenti già esistenti. Ripartire da quella bozza è un riconoscere le autonomie locali. Non so come si possa comprimere la competenza locale alla tutela della salute", continua Endrizzi, "perché va ricordato che le Regioni sono intervenute in assenza di un intervento normativo nazionale previsto dal decreto Balduzzi, poi mai adottato".
Giovanni Endrizzi prosegue criticando i dati presentati poiché "secondo i dati che ho ottenuto dalla commissione Antimafia la situazione sembra diversa. I dati che abbiamo dicono che oggi vediamo le indagini di tre, quattro, cinque o anche sette anni fa. Quello che noi vediamo è quello che c’era già prima. Una tendenza alla crescita dell’illegale era già in atto prima della pandemia, e dobbiamo capire cosa non si stava facendo già prima del lockdown". E anche in merito agli occupati: "gli addetti sono 40mila, non 150mila. Sono lavoratori da tutelare. Se poi si dice che ci sono 80mila punti di offerta di gioco chiedo se siano sostenibili". 
Il senatore pentastellato quindi domanda: "Qual è il tasso di assorbimento occupazionale per miliardo di spesa dei cittadini in questo settore e qual è il tasso di assorbimento occupazionale per miliardo in altri settori? Dobbiamo pensare che si tratta di soldi che potrebbero essere spesi in altre filiere. Mi conforta l'idea che si tratta di una spesa che può andare verso altri settori, creando altre opportunità di occupazione". E infine un appunto sulle ludopatie, che porta Endrizzi a sottolineare che "è stato detto che il gioco legale è un gioco sicuro, ma le riporto un dato macroscopico: i malati dal gioco d’azzardo in Italia sono tutti derivanti dal gioco legale".
 
Elio Lannutti (Idv) parte dal sottolineare "che bisogna fare una legge quadro per dare al settore fonti certe di diritto. Ci sono oltre un milione di persone affette da ludopatia", aggiunge, invitando a un maggior controllo su come alcune aziende siano riuscite ad aggirare le limitazioni di pubblicità del gioco d’azzardo", su reti televisive e su quotidiani nazionali.
 
Stefano Candiani (Lega), ricordando il focus della commissione (l'illegalità) chiede quale sia "la strategia che il Governo ha in mente per il contrasto all’illecito. Oltre al riordino normativo", spiega il senatore, "quali azioni concrete il Governo ha intenzione di attivare?".
 
Gli fa seguito la senatrice Anna Carmela Minuto (FI) che chiede "quali possono essere le proposte per una vera riforma. Dobbiamo riequilibrare domanda e offerta. Il concessionario deve sapere che deve essere lo Stato a definire i volumi di offerta, occorre adottare anche una campagna di informazionE molto chiara. Non possiamo far passare il messaggio che il gioco è sicuro".
 
In chiusura interviene il presidente della commissione, Mauro Maria Marino (Iv), chiedendo al vice ministro di far avere alla commissione "un quadro sinottico degli interventi di ristoro, sia del decreto Cura Italia che del decreto Liquidità, da acquisire come atti della commissione, elemento utile per il proseguimento della sua attività investigativa".
 
Chiude Enrico Montani (Lega) invitando il vice ministro Pichetto Fratin a ritornare in audizione portando le risposte ai vari quesiti, aggiungendo la domanda su "cosa si può fare per l'occupazione, e in particolare per le sale bingo, che essendo gioco fisico sono tra le più colpite dal lockdown".

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