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Discriminazioni banche, Freni (Mef): 'Tutele per imprese gioco ed Erario'

31 maggio 2022 - 14:48

Rispondendo all'interrogazione di tre deputati il sottosegretario al Mef annuncia aiuti per le imprese e definisce non giustificato l'atteggiamento degli istituti di credito.

Scritto da Daniele Duso
Discriminazioni banche, Freni (Mef): 'Tutele per imprese gioco ed Erario'

"Un approccio che preveda la cessazione massiva e indiscriminata delle relazioni d'affari con intere categorie non sarebbe coerente con l'approccio basato sul rischio stabilito nella normativa unionale e domestica". Anche sulla base di questo Federico Freni, sottosegretario al Mef con delega ai giochi, rispondendo all'interrogazione presentata dai Deputati di Forza Italia Antonio Martino, Mauro D'Attis e Patrizia Marrocco annuncia un intervento che sarà "volto ad individuare misure, anche transitorie, di prosecuzione per l'attuale sistema, in vista dell'adozione, con le nuove convenzioni di concessione, di una disciplina che risponda ai molteplici interessi presenti, al fine di conseguire una loro equo bilanciamento chiuse".

I deputati chiedevano al Mef quali fossero le iniziative il governo intende mettere in atto per contrastare la discriminazione delle banche nei confronti delle imprese del mondo del gioco, una questione, ricorda Freni, che "è stata apposta già dallo scorso anno all'attenzione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli da alcune associazioni rappresentative della filiera del gioco tramite apparecchi da intrattenimento".

La peculiarità italiana, spiega ancora il sottosegretario al Mef nella risposta," si caratterizza, a rispetto ad analoghi mercati europei, per la presenza del sistema concessorio", che "fornisce un elemento di garanzia specifico al mondo bancario rappresentato dalla procedura di selezione dei concessionari, svolta mediante gara ad evidenza pubblica e dai controlli svolti da Adm".

Ricorda ancora Freni che "gli obblighi imposti dalle convenzioni di concessione ai concessionari di stato e all'intera filiera relativi alla necessità di dotarsi di conti correnti dedicati e di effettuare i versamenti tramite Rid risponde al superiore interesse pubblico erariale di assoluta certezza delle entrate nonché di trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari. Il suo mantenimento è pertanto un esigenza insopprimibile e di primaria importanza per la tenuta dell'intero sistema concessorio".

Proprio questo motivo ha spinto Adm a prendere contatti con l'Abi, Associazione bancaria italiana, la quale ha risposto che, continua Freni, "esiste il tema del rispetto dei principi comunitari e l'impossibilità di intervenire su legittime scelte commerciali dei singoli istituti di credito, spesso legati alla volontà di non intrattenere rapporti con il settore del gioco con vincita in denaro, ritenuto a forte rischio". Lo stesso ministero ammette che il problema è reso ancora più difficile" dall'insicurezza ed instabilità legate all'attuale fase di proroga delle concessioni, che impedisce ogni tipo di programmazione a medio è lungo termine e l'individuazione di nuove regole".

È anche vero che, si legge ancora nella risposta del sottosegretario, "la decisione delle banche di chiudere i rapporti con le imprese del gioco" potrebbe non essere giustificata quando viene fatta in modo collettivo nei confronti di un'intera categoria di imprese senza prendere in considerazione il profilo di rischio dei singoli clienti, che potrebbe variare significativamente nell'ambito della medesima categoria". Di contro "un approccio che preveda la cessazione massiva e indiscriminata delle relazioni d'affari con intere categorie non sarebbe coerente con l'approccio basato sul rischio stabilito nella normativa unionale e domestica".

Per questo sono stati avviati incontri con la Banca d'Italia e con l'Unità di informazione finanziaria per l'Italia per verificare l'entità del fenomeno e, scrive il Mef, valutarne l'effettiva portata e determinare le opzioni di intervento più efficaci. "Considerando irrinunciabile l'esigenza di trasparenza e sicurezza fornita dall'attuale sistema di flussi finanziari," conclude Federico Freni," e alla luce della necessità di garantire il corretto versamento all'erario delle somme provenienti dal prelievo erariale unico, il Governo potrà valutare tutte le iniziative compatibili con l'attuale sistema regolatorio per aiutare le piccole e medie imprese del settore a garantire la corretta gestione dei flussi di cassa, anche sollecitando un intervento in tal senso da parte della Banca d'Italia nei confronti delle imprese del circuito bancario".

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