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Trento, lavoratori gioco in piazza e consiglio al voto

29 luglio 2022 - 07:32

Il consiglio provinciale di Trento chiamato a votare la proroga dell'entrata in vigore del distanziometro, i lavoratori scendono in piazza: la cronaca della giornata.

Scritto da Anna Maria Rengo
Trento, lavoratori gioco in piazza e consiglio al voto

Occhi puntati sulla provincia di Trento, dove oggi 29 luglio si attende il voto, da parte del consiglio provinciale, dell'emendamento presentato all'Assestamento di bilancio 2022-2024 dal consigliere di Fratelli d'Italia Claudio Cia con il quale si chiede di prorogare l'entrata in vigore del distanziometro per le attività di gioco.

Si avvicina infatti la data del 12 agosto, data dopo la quale le sale da gioco, ai sensi della legge provinciale 13 del 2015 che aveva concesso sette anni di tempo per adeguarsi, dovranno rispettare il distanziometro di 300 metri dai luoghi sensibili, come scuole, centri anziani o giovanili o luoghi di culto.

Il consigliere, che è anche presidente della quarta commissione, ha infatti presentato un emendamento che prevede "nel comma 1 dell'articolo 14 della legge provinciale 22 luglio 2015, n. 13, le parole 'entro sette anni dalla data in vigore di questa legge' sono sostituite dalle seguenti: 'entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del testo unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d'azzardo patologico' e le parole 'medesima data' sono sostituite dalle seguenti 'dalla data di entrata in vigore di questa legge'".

In vista del voto, il cui esito appare incerto anche in considerazione del fatto che ieri è stato approvato un ordine del gioco di Patt con cui il consiglio provinciale impegna la giunta a dare rigorosa applicazione alla legge regionale sul gioco, si tiene intanto nella piazza antistante il consiglio la manifestazione dei lavoratori del gioco, che si sono recati sul luogo già nelle prime ore del mattino (il consiglio riprende alle ore 10) per far sentire la propria voce ed evidenziare le drammatiche conseguenze occupazionali che si sarebbero se si desse applicazione alla legge.

Una manifestazione che ha già trovato il convinto sostegno sia da parte di Acadi che di Egp. Da parte sua l'Associazione concessionari del gioco pubblico, aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia esprime solidarietà per l'iniziativa volta a "chiedere di puntare alla riforma nazionale del comparto del gioco pubblico prima di consentire l’entrata in vigore del distanziometro espulsivo, come peraltro indicato dal sottosegretario Freni al ministero dell’Economia e delle Finanze e come deliberato da tempo da diverse Regioni".

Da parte sua Egp, organizzazione di categoria di Fipe Confcommercio che riunisce gli esercenti delle sale specializzate nei giochi pubblici, sottoolinea che "la definitiva entrata in vigore delle attuali disposizioni oltre a decretare la perdita di avviamenti e lavoro per centinaia di persone, non porrà più alcun baluardo alle proposte di gioco illegale ed ai rischi per i consumatori".

Per tale "evidente ragione", Egp Fipe si appella "alle forze politiche presenti in Consiglio affinché valutino di allineare, come già avvenuto in altri contesti regionali, le disposizioni provinciali a quelle del riordino distributivo nazionale, che necessariamente interverrà nei prossimi mesi".
Si tratta, infatti, di "ricercare soluzioni di prevenzione delle dipendenze realmente efficaci, le quali non passino da semplici distanziamenti fisici ma da interventi concreti sulle persone vulnerabili".

Prima dell'inizio del consiglio, una delegazione di rappresentanti dei lavoratori ha incontrato il presidente della quarta commissione Claudio Cia, che ha loro assicurato loro il sostegno. Alla manifestazione prendono parte i rappresentanti di Sapar, del Gruppo Novomatic e numerosi privati. La tempestività dell'organizzazione non ha consentito di allargare a tutte le sigle, anche se il settore è decisamente compatto e guarda con attenzione a quanto sta avvenendo in queste ore a Trento, dopo aver salutato con sollievo le disposizioni che invece sono state adottate dal consiglio regionale del Lazio.

 

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