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Regione Abruzzo, il consiglio approva la legge sul gioco

15 ottobre 2013 - 17:13

Il consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato nella seduta di questo pomeriggio il progetto di legge presentato dall’assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti e dal Presidente della V Commissione regionale, Nicoletta Verì, finalizzato a prevenire la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco, anche se lecito, e a tutelare i cittadini dai rischi che ne derivano.

Scritto da Anna Maria Rengo
Regione Abruzzo, il consiglio approva la legge sul gioco

I PILASTRI DELLA LEGGE - La proposta definisce le “sale da gioco tutti quei locali che ospitano macchinette da gioco che danno premi in denaro e introduce, inoltre, il concetto della distanza minima di 300 metri, quale area di rispetto per l’apertura di sale da gioco, in riferimento ai luoghi sensibili individuati dalla norma: tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, inclusi gli istituti professionali e le università; tutte le strutture sanitarie ed ospedaliere, incluse quelle dedicate all'accoglienza, all'assistenza e al recupero di soggetti affetti da qualsiasi forma di dipendenza o in particolari condizioni di disagio sociale o che, comunque, fanno parte di categorie protette; i centri di aggregazione di giovani, inclusi gli impianti sportivi; le caserme militari; i centri di aggregazione di anziani; tutti i luoghi di culto; i cimiteri e le camere mortuarie”, si legge nella nota della Regione. La norma garantisce al contempo anche le attività economiche che si trovassero nell'area di distanza minima garantendo loro un tempo di transizione di 5 anni per la dismissione delle macchinette da gioco.

LA DISCUSSIONE IN AULA – Durante la discussione in Aula, l’assessore Gatti ha evidenziato come la legge sia a rischio di impugnativa da parte del governo e ha ricordato la recentissima approvazione dell’emendamento del governo al decreto Imu che prevede lo ‘sconto’ sulla sanatoria slot.

“Ha fatto bene la Regione Liguria a normare per contemperare protezione tutela dei giocatori con la libertà economica”, ha sottolineato.

Il consigliere dell’Udv Antonio Menna ha sottolineato come già un anno e mezzo fa aveva presentato una proposta analoga, che non è stata ancora esaminata. Lucrezio Paolini (Idv) ha ricordato la raccolta di firme per una soluzione radicale al problema mentre invece in questa sede “si sta parlando di semplice prevenzione. Servono interventi più radicali, come il divieto di gioco d’azzardo, in quella direzione bisogna andare. Qui stiamo adottando provvedimenti tampone. Non facciamo un buon servizio ai cittadini”. Quanto al rischio impugnativa “essendo un provvedimento assolutamente palliativo non gioiremo dell’eventuale impugnativa. Oltre a questo provvedimento il governo regionale assuma iniziative più forti e radicali per un provvedimento nazionale in linea con la nostra raccolta firme per arrivare a divieto assoluto di gioco d’azzardo”.

Il consigliere Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) ha proposto due emendamenti: “La Toscana ha posto come distanza 500 metri, perché noi dobbiamo fare 300? L’assessore Gatti ha già detto di essere favorevole. Chiedo inoltre, sempre prendendo per esempio quanto fatto in Toscana, che si aumenti Irap dello 0,1 percento per esercizi che hanno questi giochi, così si recuperano fondi per intervenire a favore di chi è affetto da ludopatia. Mettiamo l’Abruzzo alla pari con la Toscana”. Ma entrambi le proposte sono state respinte dalla maggioranza, come spiegato da Gatti: “Siamo contrari a una tassazione maggiore, quanto alla metratura, a me personalmente 300 o 500 metri non farebbe differenza, ma devo attenermi a quanto ritengono altri consiglieri”.

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