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Padoan: 'Def 2018, redatto a legislazione vigente'

08 maggio 2018 - 10:58

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan illustra le misure contenute nel Def 2018, che prevede stime anche sul gioco.

Scritto da Amr
Padoan: 'Def 2018, redatto a legislazione vigente'

"Il testo del Documento di economia e finanza per il 2018 è stato redatto a legislazione vigente e illustra l'evoluzione economica e finanziaria". Lo osserva il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, nella sua audizione da parte delle commissioni speciali riunite di Camera e Senato sul Def, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 26 aprile e che approderà in Aula a Montecitorio, al termine del ciclo di audizioni (oggi 8 maggio e domani) il 10 maggio.

Secondo quanto si legge nel documento, per il quadriennio 2017 – 2020, i più significativi aggiornamenti, dal punto di vista finanziario, riguardano tra l'altro maggiori entrate per circa 48,2 miliardi, riconducibili, oltre al differimento dell’entrata in vigore del regime Iri, alle disposizione in materia di giochi ed agli effetti delle disposizioni sulla tassazione uniforme.
Le coperture finanziarie (maggiori entrate e minori spese) ammontano a 5,2 miliardi nel 2017, 10,2 miliardi nel 2018, 10,1 miliardi nel 2019 e 7,4 miliardi nel 2020. Vi rientrano le disposizioni che disciplinano l’incremento dell’aliquota del prelievo erariale unico applicato sulla raccolta derivante dal gioco attraverso apparecchi automatici tipo slot machine, il contestuale aumento del prelievo sulle vincite superiori a 500 euro conseguite nel gioco del lotto e nelle lotterie istantanee.
Quanto agli effetti della manovra di finanza pubblica 2018-2020 sull'indebitamento netto della Pa (valori al lordo degli oneri pregressi), dalle disposizioni in materia di giochi (gare e proroghe di scommesse, bingo e lotterie istantanee) sono attesi 0 euro nel 2017, 120 milioni di euro nel 2018 e 151 milioni, rispettivamente nel 2019 e 2020.

Nella sua audizione il titolare del Mef evidenzia il "protrarsi dell'incertezza politica", che potrebbe "frenare la ripartenza degli investimenti".

In programma ci sono le audizioni di Corte dei Conti, Cnel, Istat, Banca d'Italia, Upb, Anci e Upi.

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