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Gioco pubblico, le nuove norme in vigore dal 2020

21 dicembre 2019 - 10:01

Cosa cambia per il gioco pubblico a seguito delle disposizioni contenute nel decreto fiscale e nella Manovra 2020.

Scritto da Anna Maria Rengo
Gioco pubblico, le nuove norme in vigore dal 2020

 

Decreto fiscale ormai convertito in legge e che deve solo essere pubblicato in Gazzetta. Disegno di legge di bilancio approvato dal Senato e che arriva domenica 22 dicembre in Aula alla Camera, senza alcuna possibilità di essere modificato. Si può dunque, senza timore di dover aggiornare quanto si sta scrivendo, fare il punto di cosa cambierà per il gioco pubblico nel 2020, alla luce di quanto prevedono i due provvedimenti ormai definitivi.

IL DECRETO FISCALE - Il testo prevede la proroga delle gare per le concessioni scommesse e bingo, il rinvio della partenza delle slot da remoto, l'istituzione del Registro unico degli operatori del gioco (a cui dovranno iscriversi anche i titolari dei punti di ricarica dei conti di gioco a distanza ma non gli operatori che offrono gioco senza vincita in denaro) e dell'agente "sotto copertura", il blocco dei pagamenti a soggetti senza concessione e il contrasto all'evasione nel settore scommesse. C'è in realtà anche un articolo sull'aumento del Preu per slot e Vlt, ma la Manovra ne dispone l'abrogazione, avendo fissato nuove soglie di prelievo, contestualmente alla riduzione del payout. Inoltre, l'arrivo della lotteria degli scontrini è stato rinviato al 1° luglio 2020.

LA LEGGE DI BILANCIO - Le disposizioni sul gioco prevedono l'ulteriore tassazione delle vincite alle Vlt (dai 200 euro in su si pagherà un'aliquota del 20 percento, a partire dal 15 gennaio 2020), ma anche di quelle alle lotterie, Win for Life, Win for Life Gold e SiVinceTutto (il 20 percento di quelle dai 500 euro in su, a partire dal 1° marzo 2020), oltre che la gara per le concessioni degli apparecchi. A modifica (e abrogazione) delle disposizioni contenute nel Dl fiscale, viene aumentato il Preu di slot (23,85 percento fino a fine 2020, 24 dal 2021 in poi) e Vlt (8,5 percento fino a fine 2020, 8,6 percento dal 2021), ma ridotto il payout minimo per le slot (65 percento) e le Vlt (83 percento).

I LAVORI DELLA COMMISSIONE BILANCIO - Anche se il testo della Manora è immodificabile, prosegue, come procedura parlamentare prevede, il suo esame da parte della commissione Bilancio della Camera, che deve anche vagliare gli emendamenti (tutti destinati alla bocciatura).

Paolo Trancassini (FdI) manifesta il suo stupore ai colleghi del Movimento 5 Stelle per il mutato atteggiamento su alcuni delicati temi da loro sempre rivendicati come 'battaglie storiche'", come "ad esempio, il tema della dipendenza da gioco d’azzardo patologico". E ricorda come "attraverso disposizioni inserite in provvedimenti precedenti, essi avessero ritenuto di poter sconfiggere definitivamente questo grave problema", mentre "il disegno di bilancio per il 2020, invece, prevede di raccogliere maggiori entrate dalle vincite del gioco per destinarle alle necessità del ministero dei beni culturali anziché finalizzarle al recupero dei soggetti affetti da ludopatia".

Mauro D'Attis, di Forza Italia, critica "il modo in cui è stata impostata la tassazione sui giochi, che colpisce il gioco lecito senza che le maggiori entrate derivanti dalla tassazione delle vincite di gioco siano utilizzate per porre rimedio ai danni provocati dalla ludopatia".

Luigi Marattin (Italia Viva chiede invece "come si possa affermare che il provvedimento in esame comporti un aumento delle tasse" e invita la rappresentante del Governo a "indicare chiaramente quale sia il gettito previsto per le misure fiscali introdotte, quali la Robin tax, la sugar tax, la plastic tax e l’aumento delle imposte su giochi e tabacchi".

L'EMENDAMENTO DI FI - Senza speranze d'approvazione, ma con "peso" politico, l'emendamento di Mauro D'Attis (Forza Italia) che chiama in causa il gioco: "Per il rafforzamento delle finalità di controllo sui giochi e assicurare la certezza del prelievo, al fine di realizzare l’obiettivo progressiva riduzione dell’utilizzo del denaro contante, dal 1o gennaio 2020 la commercializzazione del gioco pubblico in rete fisica potrà avvenire anche tramite carta prepagata emessa dai concessionari iscritti nel registro unico degli operatori del gioco pubblico di cui all’articolo 27 del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, utilizzabile esclusivamente per l’acquisto dei servizi di gioco commercializzati dal soggetto emittente nei luoghi di vendita autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e facenti parte della rete fisica del medesimo. La carta prepagata è acquistabile dal giocatore presso i luoghi di vendita del concessionario per un importo non superiore ad euro duecentocinquanta e può essere dotata delle funzionalità di memorizzazione delle giocate registrate dal totalizzatore nazionale avente gli effetti giuridici propri della ricevuta di partecipazione e di ricarica per importi corrispondenti alle vincite conseguite, ferma restando l’applicabilità delle vigenti norme antiriciclaggio al momento del prelievo di qualsiasi somma dalla carta medesima. I concessionari comunicano all’Agenzia delle dogane e dei Monopoli l’avvio della commercializzazione del gioco pubblico tramite carta prepagata trasmettendo le specifiche del sistema installato".

 

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