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Milleproroghe: Preu, ristori e gare protagonisti degli emendamenti

30 gennaio 2021 - 10:22

Diverse proposte di Fi in materia di gioco tra i 2.500 emendamenti al Dl Milleproroghe presentati e in attesa di essere vagliati, in campo anche Iv e Pd.

Scritto da Redazione
Milleproroghe: Preu, ristori e gare protagonisti degli emendamenti

Prelievo erariale unico ridotto, proroga delle concessioni in attesa di nuova gara, credito d'imposta e ristori per i concessionari di scommesse. Queste alcune proposte di Forza Italia, Italia Viva e Pd tra gli emendamenti al Dl Milleproroghe, all'esame delle commissioni I e V della Camera. Da tenere presente che le proposte emendative saranno ora sottoposte al vaglio della loro ammissibilità e successivamente ci sarà la procedura di segnalazione da parte dei gruppi: non tutte, tra le 2.500 presentate, saranno dunque effettivamente esaminate.

"Dal 1° febbraio 2021 al 31 dicembre 2022 Preu al 23,85 percento delle somme giocate". Così i deputati di Forza Italia D'Attis, Mulè, D'Ettore, Cattaneo e Ruggieri mostrano sensibilità al tema del gioco e alle sorti degli addetti, considerate le chiusure prolungate delle attività.

I forzisti in tal senso hanno presentato un emendamento al decreto Milleproroghe, indicando altresì le modalità con le quali provvedere agli oneri aggiuntivi per lo Stato derivanti dall'eventuale applicazione della misura.

Gli stessi deputati Fi, con un ulteriore emendamento al Dl in questione, propongono proroga delle concessioni fino a nuova gara Adm e ristori per i concessionari di scommesse su eventi ippici, sportivi e non sportivi e su eventi simulati.

In particolare, come si legge nella proposta emendativa, i forzisti hanno previsto un sistema per il quale "per gli anni 2021 e 2022, a titolo di ristoro per i minori introiti derivanti dalla riduzione delle attività conseguente all'emergenza epidemiologica da Covid-19, ai concessionari di scommesse su eventi ippici, sportivi e non sportivi e su eventi simulati, ai concessionari del gioco a distanza, nonché ai concessionari per la gestione della reta telematica degli apparecchi e terminali da intrettenimento, è retrocessa o attribuita la parte di imposta unica e di Preu che risulti eccedente gli importi dovuti e versati, per medesimi titoli e periodi del 2019, incrementata dalle maggiorazioni dei prelievi successivamente intervenuti".

Gli stessi deputati chiedono inoltre, "in ragione della straordinaria emergenza epidemiologica da Covid-19" che sia "riconosciuto un credito d’imposta pari al 50 percento della spesa affrontata per le spese derivanti dalla sostituzione delle schede di gioco di cui all’art. 1 comma 732, della legge n. 160 del 2019, fino ad un massimo del 20 percento del fatturato del 2019 per ogni singolo beneficiario".

 

Un altro deputato di Forza Italia, Paolo Russo, chiede invece interventi in materia di tassazione delle scommesse ippiche e sportive, al fine sia di uniformarla che di "sostenere la filiera ippica colpita dall’emergenza pandemica Covid-19". La proposta di modifica prevede che "il prelievo per tutte le scommesse a quota fissa sulle corse di cavalli comprese nel programma ufficiale delle corse", nonché "per tutte le scommesse a quota fissa sulle corse di cavalli inserite nei palinsesti complementari", applicato "sulla differenza tra le somme giocate e le vincite, nel caso in cui nei precedenti 12 mesi solari la raccolta di dette scommesse, rilevata bimestralmente, raggiunga 300 milioni di euro, il prelievo è ridotto, rispettivamente, per la rete 'fisica' al 34 percento e per il 'gioco a distanza' al 38 percento, nel caso in cui nello stesso periodo di misurazione la raccolta di dette scommesse raggiunga 400 milioni di euro, il prelievo è ridotto, rispettivamente, per la rete 'fisica' al 25 percento e per il 'gioco a distanza' al 29 per cento e nel caso in cui nello stesso periodo di misurazione la raccolta di dette scommesse raggiunga 500 milioni di euro, il prelievo è ridotto, rispettivamente, per la rete 'fisica' al 20 percento e per il 'gioco a distanza' al 24 percento".

 

Di ippica parlano anche, in un'altra proposta di modifica, i deputati azzurri D’Attis, Mulè, D’Ettore, Cattaneo,Ruggieri: in particolare, della chiusura del contenzioso con i concessionari di scommesse ippiche e sportive. A tale fine, si propone che "il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli" definiscano "in via transattiva, con i soggetti titolari di concessioni o loro aventi causa cui si riferiscono le controversie, anche di natura risarcitoria nel corso delle quali sia stata emessa una sentenza di primo grado o un lodo arbitrale depositati entro la data di entrata in vigore della presente legge, nonché di contenziosi di natura civile in essere".

Ma tra le proposte di modifica ne figurano anche altre, come quelle dei deputati di Italia Vitiello, Marco Di Maio e Del Barba, sulla lotteria degli scontrini, di cui è stata ormai formalizzata la data di partenza. In essa si afferma che "il divieto di pubblicità per giochi e scommesse, previsto dall’articolo 9, comma 1, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96 (il cosiddetto decreto Dignità Ndr), non si applica alla lotteria".

Anche il deputato del Pd Raffaele Topo scende in campo sul tema dei bandi di gara, con una proposta di modifica nella quale chiede, tra l'altro, che "il termine di scadenza previsto per le concessioni in materia di gioco pubblico gestite dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, sia fisiche che a distanza, sia già in proroga che in vigenza, è prorogato a titolo oneroso di trentasei mesi a far data dalla scadenza delle singole concessioni e a far data dal 1° gennaio 2021 per quelle già in proroga".

Con un altro emendamento, lo stesso deputato vuole "disincentivare le condotte elusive del divieto di ingresso ai minori alle aree dedicate al gioco con vincita in denaro", inasprendo le sanzioni amministrative pecuniarie "da euro diecimila a euro quarantamila".

Topo interviene pure sul gioco del bingo, chiedendo che "a decorrere dall’1 gennaio 2021 e fino alla data di assegnazione delle nuove concessioni il prelievo erariale ed il compenso per il controllore centralizzato del gioco del Bingo sono fissati, rispettivamente, nella misura dell’11,50 percento e dell’1 percento del prezzo di vendita delle cartelle".

Anche il deputato Pd Umberto Buratti interviene sul gioco, ma in maniera più indiretta, chiedendo che l'Adm, nel rispetto dei limiti previsti dal Decreto sulla Spending Review del 2012, sia "è autorizzata a conferire ulteriori incarichi di livello dirigenziale generale per esigenze organizzative e di funzionamento, tale che il rapporto tra personale dirigenziale e personale non dirigente sia non superiore ad 1 su 30". 

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