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Scommesse, Ctd e Legge di Stabilità: cosa può cambiare con la prossima manovra

19 ottobre 2015 - 08:26

Nuovo gara e nuove disposizioni per risolvere il contenzioso tributario: ma la Stabilità 2016 non convince il betting.  

Scritto da Alessio Crisantemi
Scommesse, Ctd e Legge di Stabilità: cosa può cambiare con la prossima manovra

 

Se la prima stesura della Legge di Stabilità per il 2016 sta creando qualche scossone nel settore degli apparecchi da intrattenimento con un aumento del prelievo erariale su slot e vlt che rischia di compromettere il mercato, per quanto riguarda le scommesse la prossima manovra promette continuità rispetto alla precedente, riprendendo il discorso della regolarizzazione fiscale per emersione dei Ctd e introducendo il bando di gara per le nuove concessioni. Ma anche qui, non senza polemiche. Dopo le prime indiscrezioni pubblicate nei giorni scorsi è subito balzata agli occhi degli addetti ai lavori la disposizione prevista al comma 12 dell’articolo 69 che riguarda i giochi, che andrebbe ad abrogare la norma relativa all'obbligo di cessione a titolo non oneroso dei beni alla scadenza o in caso di decadenza della concessione. Una mossa probabilmente inevitabile per il governo, trattandosi di clausola già prevista dallo schema di convenzione della gara "Monti" e attualmente al vaglio della Corte di Giustizia Europea, per evitare di inficiare la prossima gara.

QUESTIONE TRIBUTARIA AL CENTRO - La novità più importante rispetto al betting che emerge dalla bozza della Stabilità 2016 è comunque l'assoggettamento a tassazione dei contribuenti nei confronti dei quali sia stata accertata la stabile organizzazione in Italia (società estere e gestori di centri trasmissione dati). Un tema oggi particolarmente ‘caldo’, tenendo conto della battaglia legale che l’operatore anglo-maltese Stanleybet sta portando avanti nel nostro paese (anche) sul fronte tributario e in seguito alla recente pronuncia del luglio scorso della Corte di Cassazione su questo tema, che ha escluso una stabile organizzazione occulta della società in Italia.
Occorre notare, su questo fronte, che la condizione affinché il procedimento finalizzato alla liquidazione dell'imposta si attivi è che i flussi finanziari rilevati dagli intermediari finanziari e altri soggetti esercenti attività finanziaria superi un milione di euro "nell'arco di un periodo non inferiore a sei mesi". Trattandosi di fenomeno non autorizzato, non può peraltro essere escluso, in concreto, che, in alcuni casi, una parte delle somme raccolte non transiti dagli intermediari finanziari.
RIAPERTURA DELLA ‘SANATORIA’ - Rimane invece in secondo piano la riapertura dei termini per la regolarizzazione fiscale – volgarmente detta ‘sanatoria sui ctd’ - che è prevista, almeno finora, alle stesse condizioni dettate dalla Stabilità 2015.
IL BANDO DI GARA – Come anticipato nei giorni scorsi, la Stabilità 2016 include tra i punti salienti che interessano i giochi la nuova gara per l’assegnazione delle concessioni facendo così sfumare l’ipotesi di una proroga del bando che sembrava farsi largo nelle scorse settimana. Il testo della manovra recita che: “In vista della scadenza delle concessioni vigenti, per garantire la tutela degli interessi pubblici nelle attività di raccolta delle scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, nel rispetto dei principi e delle regole europee e nazionali, attribuisce con gara da espletare dal 1° maggio al 31 luglio 2016, mediante procedura aperta, competitiva e non discriminatoria, tutte le concessioni per la raccolta delle predette scommesse nel rispetto dei seguenti criteri: a) durata della concessione di nove anni, non rinnovabile, per la raccolta, esclusivamente in rete fisica, di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, ivi inclusi le scommesse su eventi simulati ed i concorsi pronostici su base sportiva ed ippica, presso punti di vendita aventi come attività prevalente la commercializzazione di prodotti di gioco pubblici, fino a un numero massimo di 15.000 diritti e presso punti di vendita avente come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici, fino ad un massimo di 7.000 diritti; base d’asta non inferiore ad euro 30.000 per ogni punto di vendita avente come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici e ad euro 15.000 per ogni punto di vendita avente come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici; in caso di aggiudicazione, versamento della somma offerta entro la data di sottoscrizione della concessione; possibilità di partecipazione per i soggetti che già esercitano attività di raccolta di gioco in uno degli Stati dello Spazio economico europeo, avendovi la sede legale ovvero operativa, sulla base di valido ed efficace titolo abilitativo rilasciato secondo le disposizioni vigenti nell'ordinamento di tale Stato”.
LO SCENARIO - Tenendo conto dei vari punti, dunque, la linea seguita dal governo per la legge di stabilità per il 2016 sembra essere quella di ristabilire un equilibrio del mercato del Betting, in vista della prossima gara, scoraggiando un fenomeno (quello della raccolta di scommesse tramite ctd ad opera di società estere non autorizzate) che altera la leale concorrenza in danno di chi opera come concessionario dello Stato. Da qui l'esigenza di disciplinare un fenomeno – cioè quello della raccolta in rete fisica di scommesse da parte di società estere non concessionarie tramite centri trasmissione o elaborazione dati - già oggetto di contestazione da parte dell'amministrazione finanziaria, in modo da recepire anche le indicazioni provenienti da una parte della giurisprudenza tributaria. Ma quello che appare certo è che anche su questo fronte non mancheranno contenziosi e divergenze interpretative.

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