skin

Stanleybet pronta a sbarcare sul mercato italiano: Agnello "Creare una task force con Aams e operatori"

06 luglio 2012 - 13:32

Roma - “Creare una task force - composta da Stanleybet, gli operatori autorizzati e i Monopoli di Stato - unendo le forze contro soggetti che vantano discriminazioni inesistenti. Questo ha proposto l’avvocato Daniela Agnello, legale della società Stanelybet, durante il suo intervento al convegno organizzato da Business International a Roma. “I titolari dei centri Stanleybet dovrebbero acquisire una forma di legittimazione comunitaria - ha detto la Agnello - e potrebbero così ottenere una sorta di riconoscimento della loro posizione che formalizzerebbe il binomio con i concessionari.

Scritto da Ac

Stanleybet potrebbe così trovarsi da una posizione di indagata nei processi a una posizione di parte offesa nei procedimenti. Se le cose rimanessero così (senza la nuova gara, perché è stata formulata in un modo che discrimina i soggetti più recenti nel mondo delle scommesse) daremmo una possibilità in più al sistema di essere tutelato".

Stanleybet pronta a sbarcare nel mercato italiano delle scommesse gestito dai Monopoli a partire da settembre: la società ha acquisito una concessione per il gioco online e partirà a settembre, a patto che si blocchi la gara - il bando dovrebbe essere pubblicato entro fine luglio - per 2000 nuove agenzie di scommessa.

Giovanni Garrisi, Board Member dell’operatore, annuncia la volontà dell’operatore di sbarcare in Italia: "Siamo pronti a operare in Italia, abbiamo acquisito una concessione per il gioco online e pagheremo le tasse per ogni scommessa accettata, del resto le paghiamo ovunque, ma si deve bloccare subito la gara per 2000 nuove agenzie" dice ancora Garrisi, secondo cui l’emanazione del bando potrebbe far crollare il sistema. "Non ci siamo solo noi pronti a impugnare il bando. Noi abbiamo trovato 28 buoni motivi per fare ricorso. Il problema principale è sempre lo stesso: dopo tre sentenze della Corte Europea che censurano il sistema concessorio noi facciamo una gara focalizzata a salvare sempre gli stessi 700 soggetti, facendo passare il bando come necessario per adeguarsi alle sentenze. Stanley ha già avvertito Aams, se la gara verrà emessa ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Oggi la rete di Stanley - che conta 500 punti in Italia - non ha riconoscimento, la gara online (siamo aggiudicatari) è un atto dovuto, non un riconoscimento.

In caso contrario la Stanleybet è già pronta a impugnare un bando che di fatto sarebbe solo una proroga - dice ancora Garrisi - La Corte di Giustizia Europea ha ritenuto il sistema italiano discriminatorio nei nostri confronti anche sulla base delle concessioni storiche. Ma siamo ottimisti: Aams ha dimostrato delle aperture nei nostri confronti: siamo un problema che dovranno risolvere".

Dopo la senteza Costa-Cifone, che ha ’bacchettato il sistema italiano evidenziandone alcune criticità, "pensavamo di essere entrati in una fase di stabilità - dice ancora Garrisi - con da una parte noi e gli operatori autorizzati, dall’altra tutti i bookmaker fuori dal circuito legale. Sarebbe stato auspicabile che la sentenza chiarisse chi è legale e chi no, limitando gli effetti solo a chi è stato effettivamente tenuto fuori ingiustamente dal mercato. Una necessità confermata dalla Cassazione, che ha distinto che solo chi è stato discriminato può vantare la pretesa di legalità. Nessun altro lo è stato, solo Stanleybet, tanto è vero che è anche nostro interesse difendere il sistema concessorio e fare piazza pulita degli illegali".

Articoli correlati