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Scommesse, Maggesi: 'Pesanti ripercussioni da ban Adv e tasse'

23 luglio 2019 - 08:10

L’avvocato Fabio Maggesi, esperto in betting, commenta le conseguenze del 'ban' della pubblicità al gioco e l'aumento della tassazione sulle scommesse.

Scritto da Redazione
Scommesse, Maggesi: 'Pesanti ripercussioni da ban Adv e tasse'

“Si sta tentando di demonizzare un intero comparto che oggi dà lavoro a migliaia di persone. Ad esempio, il divieto di fare pubblicità, proposto come una soluzione alla lotta contro la ludopatia, affronta il problema in modo superficiale e non nella sua complessità, e con ogni probabilità, si rivelerà poco efficace. Ciò che, invece, produrrà di certo è che le agenzie e i creativi che fino ad oggi potevano contare su questi clienti, perderanno una parte del proprio fatturato. Un mercato florido, che interessava non solo chi si occupava di realizzare il prodotto finale, ma centinaia e centinaia di aziende, come squadre sportive, società di marketing e pubblicitarie, società di advertising, blog, pay Tv, e via dicendo”.


Così l’avvocato Fabio Maggesi, esperto in betting e socio fondatore dello studio legale MepLaw, a proposito dell’entrata in vigore delle norme sul gioco contenute nel decreto Dignità del Governo e delle ripercussioni sul mondo delle scommesse sportive, che ha subito un primo scossone, al quale ne seguiranno altri fino al 2023, con l’attuazione dei provvedimenti previsti dalla legge di Stabilità 2019.


“L’introduzione di una tassazione così pesante sulle scommesse sportive, in particolare quelle a distanza (tassa del 25 percento; +20 percento rispetto al 2018, Ndr), ma anche sulle attività delle macchinette da bar – prosegue Maggesi – porterà un enorme gettito erariale, ma questo sarebbe ottenuto sulle spalle di aziende e società sportive. Tale nuova situazione rischia di mettere in ginocchio realtà storiche, fino ad ora considerate solide, scoraggiando potenziali investitori, italiani o stranieri, dal prendere in considerazione questo campo. Il tempo sarà l’unico giudice supremo che potrà dirci se, effettivamente, si è giunti ad un miglioramento della situazione. Ad oggi, però, l’unica cosa che sembra essersi venuta a creare è un’imposizione fiscale opprimente e, alla lunga, insostenibile per i più”.
 

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