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Lega Calcio e la 'gaffe' istituzionale sulle scommesse: i bookmaker italiani si indignano

17 febbraio 2014 - 10:00

Non bastano le buone intenzioni per giustificare un azzardo istituzionale. Specie se ci sono di mezzo diversi soldi (in qualche modo anche pubblici) e, soprattutto, la sicurezza dei consumatori. Per questa ragione l'annuncio dei giorni della Lega Calcio Serie B, la quale, attraverso il Centro Giovani Calciatori, ha affidato all'associazione Federbet il monitoraggio internazionale delle partite della 66a edizione del Torneo di Viareggio, ha creato non pochi imbarazzi in ambienti ministeriali,  e scatenato la rivolta dei bookmaker italiani. Al punto che, nelle scorse ore – secondo quanto apprende GiocoNews.it da fonti  istituzionali – sarebbero partite una serie di comunicazioni formali da parte degli organismi di rappresentanza, rivolte all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Figc e le diverse Leghe professionistiche e dilettantistiche interessate dalla materia.

Scritto da Alessio Crisantemi
Lega Calcio e la 'gaffe' istituzionale sulle scommesse: i bookmaker italiani si indignano


 
LA GAFFE DELLA LEGA - A far perdere la pazienza alle società concessionarie dei giochi pubblici in Italia, in particolare, è il fatto che l'associazione Federbet riunirebbe operatori privi di licenza per le scommesse nel nostro paese. Quelli, cioè, considerati autori di una 'concorrenza sleale' e rispetto ai quali i bookmaker italiani hanno chiesto interventi repressivi alle istituzioni italiane. Salvo poi ritrovarsi con questa sorta di 'legittimazione' da parte della Lega calcio, la quale, evidentemente, non ha ben compreso l'organizzazione del settore del gioco pubblico italiano, nonostante i diversi convegni e dibattiti pubblici ai quali è stata chiamata a partecipare proprio per la lotta al match fixing, nei quali si è sempre partiti dall'importanza della rete di scommesse autorizzata.

 

 

TORNEO ESCLUSO DAI PALINSESTI - Nel caso specifico del torneo di Viareggio che è l'oggetto dell'accordo tra Lega e associazione degli  operatori transfrontalieri, la questione è ancora più curiosa, in quanto ai bookmaker italiani – da quanto si apprende - era stato chiesto di escludere dai palinsesti questa manifestazione sportiva, salvo poi ritrovarsela quotata dalle società non autorizzate, che ora sarebbero addirittura fornitrici di servizi del torneo, attraverso il loro organismo di rappresentanza.
 
LO SCONCERTO DEI BOOKIE ITALIANI - Non solo. Oltre al caso del torneo di Viareggio, sempre qualche giorno fa, a dare l'allerta era stata la notizia circolata sui quotidiani sportivi che la Sampdoria, prestigioso club della Serie A di calcio, avrebbe siglato un accordo di consulenza con la stessa Federbet “con l’apposito intento di offrire informazioni agli operatori del settore delle scommesse e per garantire la tutela dei consumatori”. L’accordo prevedrebbe la formazione e l’educazione di atleti e dirigenti sul tema della frode sportiva, nonché “un attento monitoraggio del mercato delle quote delle scommesse, segnalando tempestivamente eventuali anomalie nel flusso delle giocate”, relative alle partite giocate dalla Sampdoria.
Per questo i bookmaker italiani hanno voluto esprimere “incredulità e preoccupazione”, qualora le notizie riportate dovessero essere confermate. Ricordando che la sigla associativa “di recentissima costituzione”, riunisce aziende che operano in Italia senza concessione dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli. Rendendo tali operatori “del tutto non idonei ad operare come consulenti nei servizi antifrode in ambito sportivo”. Una circostanza che, se confermata, potrebbe avere “ripercussioni sulla credibilità dello sport italiano – secondo gli operatori - delegittimando la stessa attività di contrasto alle frodi sportive condotta quotidianamente dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dalle Forze di Polizia, dalle Federazioni, dalle Leghe e dagli operatori del gioco legale ed autorizzato”.
 
IL TEMA DELLA SICUREZZA - Ma il problema non sarebbe soltanto di opportunità né relativo a soli interessi economici. In ballo, infatti, ci sarebbe anche una questione legata alla sicurezza visto che il regolatore italiano, prima di rilasciare la concessione ad operare nel mercato delle scommesse, attua preventivi controlli di sicurezza economica e verifiche giudiziali sulle società, a tutela della collettività e dei giocatori. Tali controlli vengono ripetuti con sistematicità e costanza per la durata della Concessione stessa. E a tali controlli non sono evidentemente sottoposti gli operatori privi dell'autorizzazione dello Stato, ma che operano comunque sul territorio nazionale.

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