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Danimarca: il regolatore entra a scuola contro azzardo nei videogame

14 giugno 2019 - 07:45

Il regolatore del gioco pubblico della Danimarca avvia un progetto educativo per studenti e genitori sui rischi di azzardo racchiusi dai videogame.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Danimarca: il regolatore entra a scuola contro azzardo nei videogame

L'Autorità danese che governa il settore del gioco d'azzardo - Spillemyndigheden - ha avviato un programma formativo nelle scuole con il quale intende offrire una guida sulle cosiddette “skinbetting” e “lootbox” rivolta a bambini e giovani, nonché aii loro genitori.

“Nel nostro lavoro quotidiano - spiega l'Autorità – registriamo un numero crescente di richieste da parte di genitori preoccupati per l'uso di questi sistemi inclusi nei videogame da parte dei propri figli. E dopo essere entrati in contatto con i genitori, abbiamo capito che hanno una conoscenza limitata o inesistente su cosa sulle skinbetting e lootboxes”.

Come del resto accade anche in Italia e chissà in quanti altri paesi. Da qui l'attenzione crescente da parte del regolatore danese e non solo, visto che qualche mese fa molti regolatori internazionali avevano firmato un protocollo di intesa mirato a sensibilizzare i governi e le istituzioni europee a prendere coscienza di questi fenomeni, invitandoli a inquadrarli in via definitiva.

Definendo se sono da considerare vere e proprie forme di azzardo e, in questo caso, da affidare al controllo delle stesse Authority che governano il gambling, oppure no. Magari proponendo una gestione alternativa del fenomeno. Ma in ogni caso, evitando che, come accaduto fino ad oggi, rimanesse inosservato. Anche se continua ad esserlo, a livello internazionale. Ma in Danimarca non più, con il regolatore locale che ancora una volta fa da apripista.
 
COSA SI INTENDE PER SKINBETTING E LOOTBOX – Le skinbettig rappresentano la forma più popolare di scommesse nelle community dei videogame e rappresentano delle vere e proprie puntate eseguite dai giocatori, attraverso i videogiochi, solo che invece di scommettere usando denaro, i giocatori scommettono usando oggetti di gioco (“skin”).Una loot box (a volte chiamata anche loot crate o prize crate, tra gli altri nomi) è invece un oggetto virtuale consumabile che può essere riscattato per ricevere una selezione casuale di ulteriori oggetti virtuali, secondo la definizione generale utilizzata dagli esperti. Si tratta quindi di un sistema di ricompensa che fornisce beni digitali attraverso un sorteggio casuale, con cui il giocatore viene premiato con la progressione nel gioco, i risultati o gli acquisti diretti con valuta virtuale o reale. 
Già 18 regolatori si sono schierati contro queste modalità utilizzate dall'industria dei videogame e il Belgio, in particolare, è stato uno dei primi Paesi a considerare formalmente le lootbox come gioco d'azzardo. Anche Olanda, Cina e Giappone hanno regolato la pratica secondo le loro leggi sul gaming, e lo stesso sta accadendo negli Stati Uniti; mentre Francia, Regno Unito e Nuova Zelanda hanno stabilito che, secondo le loro leggi, non sono gioco d'azzardo.
 
IL PROGETTO DANESE - La Danimarca, in attesa di altri sviluppi, ha pensato bene di avviare un percorso educativo, entrando nelle scuole, circoli sportivi e associazioni di e-sport attraverso incontri gratuiti. “Vogliamo spiegare ai bambini e ai giovani, nonché ai genitori e alle altre parti interessate, il quadro e le regole per le skinbet e le lootbox”, spiegano dall'Autorità. “Prestiamo particolare attenzione quando si tratta di giochi con denaro”.
La Gambling Authority può offrire tre tipi di presentazioni rivolte a tre gruppi target: Genitori e altre parti interessate, Bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni, oppure una presentazione combinata per bambini e giovani sotto i 18 anni e i loro genitori.
 

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