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Palma (Pd): 'L'ippica dialoghi con i Comuni'

21 maggio 2016 - 08:09

La deputata del Pd, Giovanna Palma, affronta la riforma ippica e chiede misure su tassazione e scommesse.

Scritto da Sara
Palma (Pd): 'L'ippica dialoghi con i Comuni'

 

“Da tempo il governo sta valutando le misure per il settore. La legge delega è uno strumento veloce che può dare risposte in tempi relativamente brevi. È importante capire come uscirà la delega dal Parlamento. Su questo stiamo lavorando per ridare ad un settore importante la giusta dignità”. Lo sottolinea la deputata del Pd, Giovanna Palma, facendo riferimento al disegno di legge sulla Competitività Agricola (in discussione in Senato dove ha ricevuto il via libera in commissione senza modifiche e ora si appresta a giungere in aula) che delega il Governo alla riforma del settore ippico. Una riforma attesa da tutto il comparto che spera, questa volta, in un'azione decisa.

Quali sono le misure che il Governo dovrebbe mettere in campo? Pensa che l'istituzione di un organismo privatistico sotto il controllo del Ministero sia una soluzione?

“Anche su questo si sta lavorando. Di sicuro è importante agire sulla razionalizzazione della tassazione e del sistema delle scommesse. Io credo che si possano trovare soluzioni interessanti. Non sono contraria per partito preso agli organismi privatistici vigilati dal ministero quando non si riesce a trovare soluzioni migliori”.

Nel testo del Ddl Competitività Agricola si prevede l'istituzione di un organismo cui demandare le funzioni di organizzazione degli eventi ippici e di rendicontazione e ripartizione delle risorse provenienti dalle scommesse e dai finanziamenti statali all'uopo previsti; essa dovrà avvenire compatibilmente con la normativa europea. Il Servizio Studi del Senato ricorda che già la previgente normativa primaria e secondaria aveva determinato rilievi da parte della Commissione europea circa il rispetto dei principi comunitari di "libera prestazione dei servizi", di libertà di stabilimento "e di trasparenza" ed evidenzia che "il decreto delegato dovrà prevedere, per i primi cinque anni dalla costituzione dell’organismo in questione, una qualificata partecipazione di rappresentanti dei Mipaaf e del Mef negli organi gestionali".

Secondo lei il ruolo degli ippodromi come dovrebbe cambiare anche per attirare più pubblico e perché essi tornino a essere luoghi frequentati?

“Bisogna inventarsi ruoli alternativi degli ippodromi che sono strutture eccellenti per ogni tipo di iniziative. Bisogna riportare le famiglie negli ippodromi, ma su questo è importante che siano le strutture stesse a creare programmi interessanti. Alcuni teatri italiani sono molto attivi, altri morti. Dipende dalle capacità manageriali dei singoli”.

Visto che gli ippodromi sono in gran parte di proprietà comunale, crede che dovrebbe istituirsi un tavolo di confronto anche con Associazione nazionale dei comuni italiani per rilanciare il comparto?

“I confronti sono sempre utili e l'Anci è un organismo molto attivo. L'Anci potrà essere un buon interlocutore per accorciare i tempi di dialogo con i comuni che a mio avviso hanno tutto l'interesse a valorizzare gli ippodromi essendo potenziali fonti di entrata. Sarà utile percorrere questa strada”.
Sulle scommesse ippiche cosa bisogna fare per renderle più appetibili?
“Bisognerà razionalizzare il sistema delle scommesse. E renderle più appetibili. L'idea di abbassare la quota di giocata è percorribile”.

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