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Pascual (Ad Codere Italia): ‘L’estate è finita, i problemi restano’

08 ottobre 2015 - 13:23

Alejandro Pascual Gonzales, amministratore delegato Codere in Italia, fa il punto sui tanti nodi non sciolti per quanto riguarda il settore del gioco.

Scritto da Redazione
Pascual (Ad Codere Italia): ‘L’estate è finita, i problemi restano’

Una soluzione politica ma anche un nuovo equilibrio nei rapporti tra concessionari e gestori. Questa la ricetta proposta da Codere Italia, all’inizio dell’estate. Incontriamo di nuovo Alejandro Pascual, Ad di Codere Italia, e proviamo a rifare con lui il punto della situazione partendo da quanto detto nell’intervista di luglio scorso.

Sono passati quasi tre mesi dalla nostra ultima chiacchierata e sul tavolo ci sono ancora i temi caldi del pagamento della seconda rata della Legge di Stabilità 2015 (Ndr in scadenza il prossimo 31 ottobre) e le normative territoriali sempre più aggressive...

“Purtroppo è tragicamente vero! L’estate non ha portato alcuna soluzione ai tanti problemi rappresentati in ogni modo dagli operatori del settore. Non c’è stato alcun provvedimento normativo che abbia finalmente fatto chiarezza sulla ripartizione del pagamento della seconda tranche della Legge di Stabilità e neanche posizioni risolutive in merito alla attività normativa posta in essere dagli enti territoriali a discapito del gioco legale”.

Il 31 ottobre, data di scadenza per il pagamento della seconda tranche della LdS è molto vicina. Come vede lo scenario?

“Premesso che la speranza di un atto dirimente da parte del Governo non è stata accantonata dagli operatori del settore, che confidano ancora nella lungimiranza di uno Stato che non può avere come obiettivo la distruzione di un settore legale e produttivo e che garantisce un importante gettito erariale ma che soprattutto rappresenta il presidio della legalità sul Territorio, ritengo, nonostante le ultime dichiarazioni dell’onorevole Baretta sulla presunta illiceità del mancato pagamento da parte dei Concessionari, che l’unico modo di affrontare questo appuntamento sia di rimanere coerenti con quanto già affermato dopo il primo pagamento. Il concessionario può rispondere della sua parte e di quanto raccolto e versato da gestori ed esercenti”.

Gli enti locali continuano ad emanare norme restrittive sia in termini di orari che di distanze da cd. luoghi sensibili. Quali sono le conseguenze per il settore?

“Una regione o un comune che pensa di risolvere il problema del Gap attraverso provvedimenti così restrittivi esercita una scelta pari al chiudere le pasticcerie per arginare il diabete. Parliamo di distorsioni di fenomeni sociali che devono essere trattati come tali. La prima conseguenza è quella di condannare il gioco legale all’oblio a vantaggio dell’illegalità che, come più volte ribadito, non chiede permessi, non tiene conto dei vincoli e, soprattutto, non esercita controlli sull’età dei giocatori e non costruisce percorsi formativi/informativi sul gioco responsabile. Esempi lampanti sono Bolzano, Genova e guardando oltralpe, l’Austria.
La seconda è legata alla efficacia reale di questi provvedimenti in termini di riduzione dei fenomeni di dipendenza. I dati esistenti non hanno una valenza scientifica tale da poterci indurre ad affermare l’assioma ‘meno gioco legale meno Gap’ e i concessionari, ricordiamolo ancora una volta, sono gli unici a tenere alto il livello di attenzione sul fenomeno e a mettere in moto meccanismi di informazione e monitoraggio. La filiera industriale del settore sta guardano con timore al futuro perché quanto sta accadendo mette a serio rischio posti di lavoro e impedisce di affrontare investimenti che pur dovranno essere, prima o poi, sostenuti”.
Sta pensando alle cosiddette Awp evolute?
“Certo. La sicurezza è uno degli aspetti più importanti per quanto riguarda il gioco e soprattutto il gioco mediante apparecchi da intrattenimento. Oggi abbiamo già sul mercato apparecchi che consentono un alto tasso di sicurezza e danno garanzie sia al giocatore che allo Stato di trasparenza e tracciabilità. Con le difficoltà legate alla collocazione degli apparecchi sul territorio, figlie delle normative locali, e la concorrenza dell’illegale mediante il posizionamento di totem e computer collegati con siti esteri, la tassazione in evidente ‘work in progress’ mi chiedo se sia questo il momento più adatto per fare modifiche strutturali o chiedere ulteriori importanti investimenti che getterebbero le basi per una definitiva distruzione della filiera”.
Cosa si augurerebbe quindi?
“Sarebbe auspicabile l’istituzione di un tavolo di lavoro diretto a produrre nell’immediato azioni per l’innalzamento dei livelli di sicurezza delle attuali Awp senza interventi strutturali. A tendere, una volta chiarito lo scenario politico e di intervento, definire un processo di sostituzione progressiva del parco macchine congruo con le contestuali modifiche normative legate alla tassazione e al conseguente cambio delle schede con il payout ‘indicizzabile’”.
E cosa dobbiamo aspettarci da Codere in Italia nel prossimo futuro?
“Un consolidamento sul mercato che arriverà attraverso il mantenimento e il miglioramento degli standard di qualità e di servizio al cliente già attuati nel corso degli ultimi anni. Codere Network, la nostra rete, è sempre più il nostro fiore all’occhiello: siamo cresciuti sia nel numero degli apparecchi collegati e che nella performance della rete. Abbiamo un tasso di turn over clienti bassissimo segno che, attraverso il nostro lavoro quotidiano, fatto di vicinanza alle esigenze del gestore e di servizi messi a loro disposizione, riusciamo a fidelizzare il cliente che si sente tranquillo e sa di poter contare h24 su un team attento e sempre presente.
Una parte non trascurabile però arriverà dal progetto che Codere sta portando avanti da tempo e che vede al centro proprio la figura del gestore. Con il nostro know how internazionale come gestori di apparecchi possiamo, meglio di altri, comprendere le necessità e profilare proposte di collaborazione ‘uniche’ per ciascuna esigenza. A tendere speriamo che i clienti migliori, intesi come quelli che hanno una visione a lungo termine e che vogliono operare in questo mercato con il rigore di seri professionisti possano diventare partner e sedersi con noi per definire le migliori strategie per il business e i passi da compiere per affrontare uniti le sfide del futuro. Le società di gestione che sono già nostre partner in questo disegno stanno aumentando. A luglio c’è stata l’acquisizione della Pgo Service, importante realtà veneta; A breve potremo annunciare la prossima. Le porte di Codere sono aperte per tutti coloro che vorranno condividere con noi non solo un pezzo di strada ma tutto il viaggio”.
E le gaming hall?
“Le nostre gaming hall stanno performando benissimo e certamente questo non è frutto del caso ma di un meticoloso lavoro che coinvolge tutti i nostri dipartimenti: dal marketing ad operation , dal servizio clienti all’Information Tecnology che sono in grado di fornire servizi di qualità. La cura del cliente e la professionalità dello staff fanno la differenza e questo lo raccontano meglio di me i nostri clienti delle sale”. 

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