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Serpelloni (Dip. Politiche Antidroga): "Per il gioco un percorso di auto-aiuto"

17 aprile 2014 - 08:15

Il gioco d'azzardo patologico è una dipendenza patologica e, come tale, è da considerarsi una vera e propria malattia, sicuramente prevedibile, curabile, guaribile. Guarire dal gioco d'azzardo patologico (Gap), come da qualsiasi altra dipendenza, è possibile, attraverso un percorso terapeutico a volte lungo ed impegnativo. Lo afferma Giovanni Serpelloni, Capo Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Scritto da Sm
Serpelloni (Dip. Politiche Antidroga): "Per il gioco un percorso di auto-aiuto"


Le opzioni di trattamento possono essere molteplici: da colloqui (counseling) individuali o di gruppo a programmi residenziali, nei casi più gravi, ma anche a trattamenti farmacologici dell'ansia e della depressione, qualora esse siano presenti. I trattamenti devono essere personalizzati sulla base delle caratteristiche del paziente, delle sue aspettative.
"In ogni caso, il primo passo per chi è affetto da questo problema è quello di comprendere e sviluppare la consapevolezza che il gioco d'azzardo patologico è una vera e propria patologia e che non si può "smettere quando si vuole", a differenza di quanto spesso riferiscono le persone che hanno già sviluppato una dipendenza", aggiunge.
A questo proposito, il Dipartimento Politiche Antidroga, consapevole dell'interesse crescente che sta acquisendo la pratica dell'auto-aiuto, riconosciuta anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, come strumento importante per migliorare il benessere della comunità, "ha messo a punto questo percorso di auto-aiuto per consentire a tutte quelle persone che non hanno ancora chiara l'esistenza del problema di iniziare ad affrontare il gioco d'azzardo patologico con strumenti specifici".
In questo manuale si parte da un inquadramento generale del problema, in cui viene spiegato e definito che cos'è il gioco d'azzardo patologico, quali sono le diverse tipologie di giocatori, come si arriva alla dipendenza, quali sono i sintomi soggettivi della malattia.
"La guida quindi vuole essere un punto di partenza importante per la persona affetta da gioco d'azzardo patologico, un primo momento di riflessione e di presa di coscienza delle problematiche associate al gioco e della necessità di interrompere queste dinamiche.
É tuttavia indispensabile evidenziare l'importanza di un contemporaneo supporto psicoterapico esterno per chi cerca di interrompere il proprio comportamento di gioco promuovendo e incentivando il ricorso ai servizi sanitari competenti del territorio.
Vengono poi messi a disposizione degli strumenti di auto-valutazione, di riflessione e di presa di coscienza per comprendere se si ha effettivamente un problema con il gioco, che cosa succede quando si gioca, quali sono i motivi che spingono a giocare e a ricadere nel problema.
Vengono inoltre delineate alcune strategie di tipo cognitivo-comportamentale per interrompere definitivamente il gioco d'azzardo, attraverso il raggiungimento di obiettivi intermedi, quali la modifica del proprio schema di pensiero, la gestione del desiderio di gioco, l'individuazione di attività alternative al gioco, la prevenzione e la gestione di eventuali ricadute e di altre problematiche legate al gioco, la gestione del denaro e la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Infine, vengono forniti gli indirizzi di vari di centri di trattamento e di fondazioni e associazioni antiusura disponibili sul territorio Italiano.
La pubblicazione viene messa a disposizione soprattutto degli operatori dei Dipartimenti delle Dipendenze, dei Medici di Medicina Generale e delle Associazioni di Volontariato con l'auspicio che possa essere una base motivazionale al cambiamento da proporre alle persone affette dal problema del gioco e da sviluppare in seguito con percorsi specialistici più strutturati del processo di riabilitazione", conclude Serpelloni.

 

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