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Minzolini (Fi): “Maxi multe a concessionari slot e danno erariale, governo approfondisca questione”

21 novembre 2014 - 08:50

Il senatore di Forza Italia Augusto Minzolini ha presentato una nuova interrogazione al presidente del consiglio dei ministri per esprimere la propria negativa valutazione della risposta ottenuta alla precedente interrogazione e chiedere di sapere quali iniziative il governo voglia intraprendere “nell’ambito delle proprie competenze, e quali orientamenti intenda esprimere in riferimento a quanto esposto, per porre rimedio all’erronea risposta fornita al precedente atto di sindacato ispettivo”.

Scritto da Amr
Minzolini (Fi): “Maxi multe a concessionari slot e danno erariale, governo approfondisca questione”

 

Minzolini ricorda di aver denunciato che da vari anni pendono innanzi alla Corte dei conti vari giudizi per responsabilità erariale nei confronti dei concessionari del gioco lecito; “a detta denuncia ha fatto seguito una risposta, da parte del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, di seguito riportata: ‘Si rappresenta che quanto affermato non trova riscontro negli atti della Corte dei conti. Dalla banca dati delle vertenze della Corte dei conti, infatti, risulta che il procedimento istruttorio di responsabilità, citato nell’interrogazione, concernente ‘Riscossione e versamento del Preu (Prelievo erariale unico) sul gioco lecito mediante rete telematica new slot’ è stato archiviato in data 16 febbraio 2012’; a quanto risulta all’interrogante tale risposta è palesemente erronea, del tutto illogica ed incomprensibile, ove si consideri che proprio all’indomani della presunta data del 16 febbraio 2012 è stata pronunciata, a seguito della citazione in giudizio promossa dal procuratore regionale presso la Corte dei conti, dottor Marco Smiroldo, per i fatti riportati nella citata interrogazione, la sentenza della Corte dei conti Sez. Lazio n. 214 depositata il 17 febbraio 2012, con la quale i 10 concessionari di Stato sono stati condannati al pagamento di complessivi 2,5 miliardi di euro, avverso cui pende appello, inequivoca dimostrazione che contrariamente a quanto riferito dal sottosegretario di Stato il procedimento istruttorio non era stato affatto archiviato; a giudizio dell’interrogante risulta necessario che il Governo approfondisca il contenuto della risposta resa, al fine di fornire informazioni adeguatamente motivate”.

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