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Delega fiscale, avvocato Sbordoni: 'Tassa 500 milioni non più esigibile'

06 luglio 2015 - 07:57

Che scenario futuro si apre per il settore del gioco dopo la decisione del Governo di non pubblicare il decreto delegato di riforma del settore? È una domanda che risuona in maniera predominante negli ultimi giorni nel settore del gioco, pronto per una riforma complessiva.

Scritto da Sara
Delega fiscale, avvocato Sbordoni: 'Tassa 500 milioni non più esigibile'

 

 

Secondo il legale esperto di gaming, Stefano Sbordoni, “in primo luogo il balzello imposto dalla Stabilità 2015 non sarà più esigibile, ed anzi andranno restituiti gli importi di cui alla prima rata, su tutta la filiera. Quanto al resto del mercato, il rischio è che l’asse si sposti ancor di più sul piano giudiziale, dove chi ha deciso di non intervenire per il settore su calcoli puramente di opportunità politica, dovrà assumerne le conseguenze, intese come risarcimento del danno. O, come è stato in passato diplomaticamente e catastroficamente definito, mancata attuazione di misure di salvaguardia”.

A suo avviso, qual è la strada che ora si potrebbe perseguire per arrivare a un codice dei giochi?

“L’unica strada allo stato attuale sarebbe quella della legge primaria, ma per le stesse ragioni della mancata attuazione della delega, la vedo assai improbabile. Altro sarebbe una attribuzione di competenze più ampie all’Agenzia, ma anche qui servirebbero lungimiranza e coraggio per far si che non diventi semplicemente uno scarico di responsabilità”.

Ed è possibile che così si rischi una frammentazione della riforma.

La legge di Stabilità o la Finanziaria potrebbero essere lo strumento adeguato?

“No di certo. Lo sarà solo se si vorrà immaginare di trasformare quella che doveva essere una riforma, un riordino, in una misura di pura fiscalità. Ma attenzione, perché potrebbe rivelarsi un boomerang”.

La filiera del gioco legale con la mancanza della riforma contenuta nella delega cosa rischia anche alla luce delle varie leggi locali?

“Di vedere vanificato il lavoro importante fatto negli ultimi dieci anni. Rischia il ritorno al caos diffuso e magari ignorato proprio perché illegale, di talché nessuno che ha un ruolo pubblico o politico possa essere criticato”.

 

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