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Mancati controlli e riscossioni Preu da parte della Siae, Pd interroga governo

23 ottobre 2015 - 08:08

La Siae non controlla e riscuote da tempo il Preu sui giochi in Calabria e Campania: Rossi e Ricchiuti (Pd) interrogano il governo.

Scritto da Anna Maria Rengo
Mancati controlli e riscossioni Preu da parte della Siae, Pd interroga governo

I senatori del Pd Gianluca Rossi e Lucrezia Ricchiuti hanno presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno e delle Finanze nella quale chiedono quali misure intendano adottare riguardo ai controlli previsti dalle convenzioni tra Siae e agenzie fiscali al fine di recuperare gettito fiscale, con particolare riferimento a quelli che non sono stati effettuati in materia di Preu sui giochi in Calabria e Campania.

 

LE PREMESSE – In premessa, i due senatori ricordano che “la Siae ha iniziato fin dall’origine (dal 1920 circa) a collaborare con le agenzie fiscali italiane al fine della riscossione dei tributi; questa collaborazione oggi e` ancora in piedi e si sviluppa attraverso due convenzioni, una con l’Agenzia delle entrate e una con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli; quest’ultima convenzione prevede che dipendenti e incaricati della Siae effettuino controlli e riscuotano imposte dovute per l’esercizio dei giochi, vale a dire il prelievo erariale unico (Preu); questa attività di accertamento e di verifica sugli esercizi che detengono slot machine e altri apparecchi per giochi porta alle casse dello Stato un considerevole gettito potenziale (nel 2014 più di 1.100.000.000 euro); proprio per riferire in ordine all’esecuzione di queste convenzioni e in particolare di quella con l’Agenzia dei monopoli, si è svolta il 21 ottobre 2015 presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria l’audizione del direttore generale della Siae, dottor Gaetano Blandini; dall’audizione è emerso che la Siae, in due regioni (la Campania la Calabria), non è incaricata da tempo dei suddetti controlli; in pratica, su circa 20.000 accessi a esercizi effettuati nel 2014, nessuno di questi è stato svolto in Campania e Calabria”.

Secondo Rossi e Ricchiuti “tale circostanza potrebbe costituire una problematica di ordine pubblico ma anche, come sempre accade in questi casi, anche un danno economico alla collettività”.

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