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Morace: alla riscoperta della socializzazione perduta

07 gennaio 2017 - 09:54

Rispetto al passato si parla più di gioco e c'è una volontà nuova di ricreare luoghi aggregativi, dove le persone non si sentano sole. 

Scritto da Sara
Morace: alla riscoperta della socializzazione perduta

Come è cambiata la percezione dell'opinione pubblica sul mondo del gioco con vincita in denaro italiano nell'ultimo anno? Una domanda di non facile risposta, soprattutto alla luce del fatto che il settore è stato oggetto di numerose azioni politiche nel 2016, a partire dalla Conferenza Unificata Stato, Regioni ed Enti locali volta a trovare una intesa, come previsto dalla legge di Stabilità, sulla collocazione delle sale gioco.

Lo abbiamo chiesto al sociologo Francesco Morace (nell'intervista pubblicata nel numero di dicembre 2016 della rivista cartacea), promotore del Festival della Crescita e autore recentemente di 'ConsumAutori', saggio dedicato ai protagonisti consapevoli delle moderne scelte di consumo: “Credo che finalmente sia stato affrontato il tema anche in un'ottica di formazione e informazione sui rischi legati alla dipendenza. Se n'è parlato molto anche sui mezzi di comunicazione e tra le persone. Considero positivo questo interesse per una tematica che rischia di diventare una dipendenza se non affrontata correttamente e con i giusti strumenti. La vera novità è che il gioco è diventato un tema dell'agenda politica, sensibilizzando anche le persone”.
Si è modificato anche il modo di comunicare il gioco pubblico?
“C'è più consapevolezza e meno leggerezza. Anche per lavoro, abbiamo una conoscenza delle aziende che si muovono in questo mondo e, come avvenuto nel mondo dell'alcol e dei tabacchi, ci si è resi conto che c'è bisogno di informare e formare i cittadini su un tema tanto delicato e che può generare un approccio negativo. Prima nelle famiglie non se ne parlava e non veniva considerato come le altre dipendenze, ma ora lo si affronta. Un argomento che in passato veniva rimosso, mentre oggi c'è una presa d'atto e una capacità di informare in maniera più precisa. Ho trovato importante anche la presa di posizione dei sindaci con nuove normative sul gioco a tutela dei cittadini”.
Il Governo ha previsto una riduzione dell'offerta di gioco, anche alla luce di un'alta presenza delle sale giochi nelle città. Questo cambierà anche l'approccio culturale delle persone?
“Si, perché sappiamo come spesso questi luoghi diventano anche luoghi di espressione di solitudine, soprattutto per gli anziani, con i territori che non riescono a integrare diversamente i soggetti più deboli. C'è ora la volontà di far vivere e percepire il luogo pubblico come socializzante. Vedo l'intenzione nella politica e negli operatori, che deve essere ancora tradotta, di affrontare seriamente il problema e creare luoghi più socializzanti, con una domanda che si leghi a una offerta nuova. A Reggio Emilia, ad esempio, ci sono già delle risposte in tal senso, con progetti sul territorio volti a creare luoghi maggiormente socializzanti e aggregativi per le persone e che quindi dovrebbero ridurre i problemi di solitudine. Questo non significa criminalizzare il gioco in sé, ma avere un approccio nuove a partire proprio dalle città”.
Decentralizzare troppo il gioco rischia di creare una ghettizzazione nelle città, che potrebbe avere effetti negativi relativi soprattutto al ritorno dell'illegalità e alla difficoltà di controllo statale. Cosa ne pensa?
“Credo che questo sia direttamente proporzionale a quanto ci siamo detti. La rivalutazione degli spazi di convivialità e aggregazione, anche nelle periferie, è fondamentale e rappresenta uno strumento essenziale per allontanare forme di dipendenza o di distorsione del gioco”.

IL PREMIO DONA - Lo scorso18 novembre al Teatro Argentina è andato in scena il 'Premio Vincenzo Dona, voce dei consumatori', dedicato al marketing della gamification. 'Gioco ergo sum' è stato il titolo della decima edizione del più importante evento sui consumi nel panorama italiano. Il sociologo Francesco Morace e la società di formazione e comunicazione scientifica Taxi 1729 hanno ricevuto il Premio per le personalità.

 

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