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Baretta: 'Riordino giochi, nuovo confronto fra 2 o 3 settimane'

10 febbraio 2017 - 10:05

Dopo le polemiche politiche, il sottosegretario Pier Paolo Baretta ipotizza un nuovo confronto sul riordino dei giochi fra due-tre settimane.

Scritto da Redazione
Baretta: 'Riordino giochi, nuovo confronto fra 2 o 3 settimane'

 

"Sul tema del riordino giochi, non abbiamo nessuna intenzione di fare delle forzature. A noi interessa che si faccia una riforma del gioco d’azzardo che migliori la situazione. A partire da una drastica riduzione dell'offerta". Lo scrive, direttamente sulla sua pagina Facebook, il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, per chiudere le polemiche politiche sul riordino del settore, che hanno visto scendere in campo il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, il governatore della Puglia Michele Emiliano e l'assessore di Regione Lombardia, Viviana Beccalossi, fra gli altri.


Dalle pagine del quotidiano 'Avvenire' Baretta precisa ulteriormente il suo pensiero. "Pensiamo sia giusto rifletterci, recependo le richieste e le critiche degli enti locali e del mondo associativo. Non ci prenderemo moltissimo tempo. Penso che due e o tre settimane siano sufficienti.
Bisogna trovare un punto di equilibrio. Non abolire il gioco d’azzardo ma riportarlo ad una condizione di normalità. Se si pensa di eliminarlo nessuna soluzione è valida, se invece si pensa di renderlo più controllato, la linea della drastica riduzione va compresa e valorizzata”.

 

E sul controverso tema delle distanze e delle sale certificate, il sottosegretario conclude: “Io sono preoccupato della concentrazione nelle periferie, non vorrei che si creassero dei quartiere a luci rosse del gioco dove il controllo è minore. Ci vuole una redistribuzione più equilibrata per consentire un maggiore controllo e più attenzione agli effetti negativi del ‘gioco’. Noi proponiamo che prima si riduca e dopo che quello che resta abbia un livello di regolazione, di controlli, di qualità nell’offerta assolutamente più forte e stringente dell’attuale. Saranno 18mila sale in tutta l’Italia, oltre a bar e tabacchi che possano reggere questa classificazione“.
 

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