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Umbria, sì a proposta Casciari: 'Legge Gap ok anche per sale scommesse'

06 giugno 2017 - 13:07

 Il consiglio regionale dell'Umbria ha approvato la proposta di legge di Carla Casciari che equipara sale scommesse a sale da gioco e riconosce poteri dei Comuni su limiti orari.

Scritto da Redazione
Umbria, sì a proposta Casciari: 'Legge Gap ok anche per sale scommesse'

 

L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a maggioranza (15 voti favorevoli e 3 astenuti: M5S e FI) la proposta di modifica della legge regionale “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico”, di iniziativa della consigliera Carla Casciari (Pd), dopo il rinvio nella seduta della scorsa settimana.

 

La proposta di legge intende “fornire alle amministrazioni locali ulteriori strumenti per fronteggiare con tempestività e certezza i rischi provenienti dal proliferare anche sul territorio regionale di luoghi dediti ad attività riconducibili al gioco d'azzardo, mirando a introdurre l’equiparazione tra le sale da gioco e le sale scommesse, sottoponendo anche queste ultime ai limiti previsti relativamente alla distanza da punti sensibili come scuole, centri di aggregazione giovanili e luoghi di culto”. 

 

La proposta prevede analogamente il coinvolgimento dei gestori delle sale scommesse nei percorsi di formazione obbligatoria per le sale da gioco e introduce la diffusione di materiale informativo sul rischio del gioco patologico anche nelle sale scommesse.
 
 
LIMITI ORARI DAI COMUNI - Inoltre, a seguito di un emendamento proposto dal consigliere Smacchi (Pd) già nei lavori della Commissione competente, è stato introdotto un articolo che prevede la possibilità per i Comuni, al fine di tutelare la salute e la
quiete pubblica, di “disporre limitazioni orarie all'esercizio del gioco tramite apparecchi elettronici all'interno delle sale da gioco, delle sale scommesse e degli esercizi pubblici e commerciali nei momenti di massimo afflusso”. Su questo argomento non c'è stata identità di vedute, così i consiglieri Nevi (Fi) e Ricci (Rp) hanno sottolineato che orari diversi da Comune a Comune comporterebbero una serie di problemi quali spostamenti da una sede all'altra e conseguenti difficoltà di gestione per i sindaci, senza contare che internet è aperto tutto il giorno e si potrebbe comunque continuare a giocare. A questo proposito Nevi e Ricci avevano presentato un emendamento soppressivo che è stato bocciato.  Per superare le difformità è stato quindi approvato un ordine del giorno realizzato su proposta del capogruppo del Pd, Gianfranco Chiacchieroni, integrato dal contributo proveniente da altro ordine del giorno firmato da Raffaele Nevi (Fi), che impegna la Giunta regionale “ai fini di una compiuta attuazione del disegno di legge ad un'azione di forte sensibilizzazione politica verso il Governo tesa a realizzare “una chiara e netta direttiva in campo nazionale che riguardi gli orari di accesso a sale giochi e simili, tale da consentire applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale”. Tale ordine del giorno è stato approvato con voto favorevole di Pd, Ser, Misto-Mdp, FdI, Fi: voto contrario di Ln e astensione di M5S. 
 
GLI EMENDAMENTI BOCCIATI - Non approvati, infine due emendamenti proposti il primo da Carbonari e Liberati (M5S) (ampliamento dell'elenco dei luoghi “sensibili”), il
secondo da Mancini e Fiorini (LN) (norme più stringenti sulle macchine da gioco che equiparano il rinnovo del contratto di licenza alla nuova istallazione).
 
LA SODDISFAZIONE DI CASCIARI -  “Raccogliendo le preoccupazioni dei rappresentanti della società civile e delle associazioni del territorio, in particolar modo del perugino e degli enti locali, ho ritenuto necessario armonizzare il testo normativo regionale alla luce della più recente giurisprudenza in materia", commenta Carla Casciari, prima firmataria della legge. "In particolare, la sentenza del Consiglio di Stato numero 5327 del 16 dicembre 2016 ha parificato l’attività di gestione delle scommesse lecite a quella svolta nelle sale da gioco. In base a tale sentenza le attività delle sale
scommesse e quelle delle sale gioco sono da considerarsi paritetiche dato che
entrambe le attività possono essere fonti di rischi di diffusione della ludopatia, riconfermando che ai fini della tutela della salute le legislazioni regionali in materia possono assoggettare e regolamentare le distanze minime dai luoghi sensibili, condizione indispensabile per l'autorizzazione e l'apertura anche delle sale scommesse. La raccolta lorda da gioco d'azzardo in Umbria vale 1 miliardo e 29milioni di euro l'anno, secondo quanto riportato dagli ultimi dati (2015) forniti dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli. E' un dato allarmante, che deve richiamare l'attenzione sul tema da parte di livelli istituzionali. In questo quadro auspico un protagonismo da parte dei Comuni nel raccogliere i segnali di pericolo provenienti dal tessuto sociale rispetto al diffondersi del disagio connesso al gioco, e spero che grazie alle modifiche introdotte dalla mia proposta di legge le amministrazioni possano agire con tempestività nel regolamentare questo delicato settore nell'interesse della collettività e per garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell'ordine pubblico, e per ridurre il rischio di dipendenza dal gioco delle fasce più fragili della popolazione come giovani e anziani. In attesa che si compia entro aprile 2018 quanto previsto nella legge di Stabilità 2016 del Governo – conclude Casciari -, ovvero un taglio del 34 per cento sul numero degli apparecchi, e che l'intesa tra Governo e Regioni fornisca una riforma complessiva del settore, l'Umbria si conferma attenta a questa emergenza socio-sanitaria".
”.
 
BARBERINI: "PUNTIAMO SU FORMAZIONE E PREVENZIONE" - Sullo stesso piano le dichiarazioni dell'assessore alla Salute, Luca Barberini. “Le ultime cifre confermano che nel 2016 si è giocato oltre 96 miliardi, con spese ricadenti sul fondo sanitario nazionale per 110 miliardi, questo dà l'idea di quanto sia grave la situazione. Ritengo che la Regione su questo si stia muovendo in maniera positiva con la legge contro la ludopatia e con la modifica di oggi. É cambiata la giurisprudenza che ha permesso alle Regioni di poter normare sulle sale scommesse alla luce della sentenza del Consiglio di Stato da cui trae origine la modifica odierna. Nei tavoli tecnici abbiamo ribadito quanto spendiamo e quali sono le conseguenze del gioco sul piano sanitario e chiesto risorse per incrementare il fondo sanitario nazionale almeno a 200 milioni perché le azioni da mettere in campo sono molte e il fenomeno è in crescita costante. Nella nostra regione oltre 10mila persone soffrono di questa patologia. Continueremo a portare avanti azioni di contrasto al fenomeno, prevenzione, formazione dei gestori, sensibilizzazione. Il primo percorso terapeutico assistenziale è stato approvato dalla Giunta regionale e riconosciuto a livello ministeriale, è stato realizzato il primo centro regionale a Foligno e altri verranno. A livello di informazione e sensibilizzazione, dopo il marchio No-slot partirà a settembre una campagna informativa realizzata con il contributo delle scuole, delle agenzie informative e delle agenzie pubblicitarie e abbiamo coinvolto esperti nella scelta dei migliori prodotti pervenuti da centinaia di agenzie. Sull'orario differenziato dei singoli comuni c'è già una norma nazionale che dà questa opportunità, riaffermiamo il principio generale che dà opportunità ai comuni di limitare l'apertura delle sale in orari più sensibili. Come abbiamo dilatato le distanze, limitare gli orari è strumento che mettiamo a disposizione. Massima condivisione della Giunta regionale”.
 

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