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Legge Piemonte su Gap, Sitd: 'Regione all'avanguardia'

18 agosto 2017 - 11:46

La sezione piemontese e valdostana della Sitd dà i numeri sull'applicazione della legge del Piemonte sul gioco patologico.

Scritto da Anna Maria Rengo
Legge Piemonte su Gap, Sitd: 'Regione all'avanguardia'

E' auspicabile che "la Regione Piemonte eserciti una più esplicita azione di stimolo che metta alle strette anche i più di 1000 Comuni ancora inadempienti, a partire dai maggiori e che faccia riflettere le Amministrazioni che si sono attestate su disposizioni inefficaci". Lo sottolinea Paolo Jarre, presidente della sezione piemontese e valdostana della Società italiana sulle tossicodipendenze, nel report in cui si dà conto del primo anno di attuazione della legge della Regione Piemonte sul gioco patologico.

 

I NUMERI - "In termini complessivi - si legge nel report - sono 162 i Comuni di cui si ha notizia certa (agosto 2017) che abbiano emanato Ordinanze restrittive o, molto più raramente, approvato Regolamenti comunali comprensivi di un contenimento degli orari di funzionamento degli apparecchi; ciò vuol dire che resta una grande sacca di inadempienza".
Nel panorama nazionale comunque "il Piemonte si colloca all'avanguardia, avendo superato
Regioni nelle quali tradizionalmente le amministrazioni locali si sono mobilitate prima e in maggior
numero (Veneto, 87; Lombardia 47 Comuni), ma la cui legislazione non prevede specificamente un obbligo di normazione degli orari come quella piemontese. In Italia i 162 provvedimenti piemontesi rappresentano il 43 percento di quelli totali (374). In termini di dimensioni occorre dire che tra gli adempienti ci sono tutti i 30 maggiori Comuni della Regione (da Torino a Savigliano) e ben 57 dei 68 con oltre 10.000 abitanti (il 59,2 percento della popolazione piemontese è residente in queste 57 Città). Senza contare quindi gli oltre 100 provvedimenti dei Comuni più piccoli (il più piccolo è Valmala, provincia di Cuneo, 56 abitanti) si può dire che il 55 percento della popolazione piemontese residente nei Comuni con più di 10.000 abitanti –
città che hanno sicuramente in media almeno 50 slot machine - (2 milioni e 480.000 su 4 milioni e 404.000) è parzialmente protetta dall'invasività dell'offerta commerciale di Vlt e slot machine per azione del proprio sindaco".
IL DETTAGLIO - Ma andiamo a vedere nel dettaglio prima di tutto quali sono gli 11 maggiori Comuni inadempienti; nell'ordine decrescente (rimanendo sempre sopra il cut off dei 10.000 abitanti) troviamo: Valenza (Alessandria), San Mauro (Torino), Volpiano (Torino), Vinovo (Torino), Oleggio (Novara), Rivarolo Canavese (Torino), Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Cameri (Novara), Trofarello (Torino), Canelli (Asti), Racconigi (Cuneo).
A Volpiano, Rivarolo Canavese e Trofarello se ne parla da tempo ma in modo inconcludente.
Stupisce i modo particolare la situazione di San Mauro dal momento che i 5 Stelle che la
governano da anni hanno fatto della lotta all'azzardo di Stato una propria bandiera.
In questi 11 Comuni vivono 150.000 persone sicuramente esposte all'offerta illimitata del
gioco d'azzardo con slot machine e Vlt e non sono protette come dovrebbero essere dai propri
Amministratori.
I COMUNI  VIRTUOSI - Esaminiamo ora nel dettaglio invece i 56 “virtuosi” sopra i 10.000 abitanti (ricordando che ce ne sono però altri 106 più piccoli);
- 17 Comuni hanno fatto la scelta suggerita dai tecnici dell'ASL TO3 di consentire l'accensione dei giochi per 8 ore, dalle 14 alle 18 e dalle 20 alle 24 (per proteggere anziani e adolescenti al mattino, spezzare le sessioni di gioco troppo lunghe e confinare alla sera una parte consistente dell'orario di un intrattenimento da connotare come “per adulti”; si tratta di Collegno, Rivoli, Grugliasco, Pinerolo, Rivalta di Torino, Piossasco, Alpignano, Giaveno, Pianezza, Avigliana e, fuori dai confini dell'ASL TO3, Torino,Verbania, Ciriè, Domodossola, Leinì, Poirino e Santena;
- altri 3 hanno mantenuto le 8 ore di funzionamento ma con orari, seppur spezzati, differenti
(Ovada, Borgomanero, Arona) non sempre tali da “liberare” il mattino;
- misure intermedie tra le 9 e le 11 ore hanno scelto 11 Comuni con più di 10.000 abitanti:
Nichelino, Carmagnola, Cossato, San Maurizio Canavese (9 ore); Casale M.to (9,5); Biella,
Tortona, Ivrea, Borgaro T.se (10); Chieri e Beinasco (11);
- tutti gli 8 Comuni del Cuneese hanno scelto un provvedimento più “soft” ma che lascia libero
gran parte del mattino senza spezzare la sessione (12 ore di funzionamento dalle 12 alle 24):
Cuneo, Alba, Brà, Fossano, Mondovì, Savigliano, Saluzzo e Busca;
- sempre 12 ore, con orario diverso, anche in altri 4: Moncalieri, Settimo Torinese, Orbassano e Caselle Torinese (13-1).
Adempimenti meramente formali – sicuramente non orientati alla tutela della popolazione ma della sola regolarità amministrativa – appaiono quelli degli altri 11 Comuni sopra i 10.000 residenti con possibilità di funzionamento “teoricamente contingentato” degli apparecchi
dalle 13 ore in su; tra di essi purtroppo ben 4 degli ex Capoluoghi di Provincia: Novara, città in cui il Sindaco immediatamente prima di Ferragosto ha ceduto alle pressioni dei commercianti del gioco ed ha disattivato la ragionevole e moderata Ordinanza precedente (9 ore di funzionamento) che aveva appena superato il vaglio del TAR Piemonte per emanare un inutile “restrizione” a 14/15 ore di funzionamento (dalle 11 all'1 per 5 giorni e fino alle 2 il venerdì e il sabato); Alessandria (che limita di sole 6 ore sulle 24); Asti (che si limita al “minimo sindacale” di 3 ore di spegnimento); Vercelli che prescrive lo spegnimento dalle 4 alle 10 (sic! anche se è di questi giorni il dibattito per ripristinare l'ordinanza precedente leggermente più restrittiva, spegnimento dalle 11 alle 16); Novi Ligure, Trecate, Acqui Terme, Galliate, Omegna, Borgosesia, Nizza Monferrato, tutti Comuni nei quali si può giocare con slot e Vlt per almeno 13-14 ore, spesso senza soluzione di continuità.
Il Comune più virtuoso? Chivasso, 7 ore sole di funzionamento (9-11 e 18-23), spezzate ma non proteggenti il mattino, da ben prima che lo prescrivesse la Legge regionale, senza alcun intoppo amministrativo (ci sono altri 3 Comuni piemontesi più piccoli con un provvedimento di simile severità: si tratta di Torre Pellice, Luserna San Giovanni e Mathi).

 

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