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Ddl Gap, sì a primi emendamenti in commissione Affari sociali

15 novembre 2017 - 15:35

La commissione Affari sociali della Camera ha approvato i primi emendamenti al disegno di legge unificato sul gioco patologico.

Scritto da Anna Maria Rengo
Ddl Gap, sì a primi emendamenti in commissione Affari sociali

La commissione Affari sociali della Camera ha avviato l'esame degli emendamenti (circa 60) presentati al disegno di legge sul gioco patologico, approvandone anche alcuni.

GLI EMENDAMENTI APPROVATI -  In dettaglio, è stato approvato con riformulazione l'emendamento  all'articolo 1 di Paolo Beni (Pd), sulla definizione e l'oggetto della legge: "La prevenzione del gioco d’azzardo patologico, anche attraverso idonee iniziative di informazione e di sensibilizzazione sui fattori di rischio del gioco d’azzardo, con particolare attenzione alla tutela dei minori e dei soggetti vulnerabili". Sì anche all'emendamento Beni all'articolo 2 (il 2.3) sulla definizione dei giocatori problematici e dei soggetti vulnerabili: "Sono considerati 'giocatori problematici' quei soggetti che, pur non manifestando i sintomi della dipendenza, mostrano un comportamento di gioco compulsivo, tale da far prevedere il rischio di una sua evoluzione verso la patologia. Sono considerati 'soggetti vulnerabili' le persone che, per caratteristiche psico-fisiche e ambientali, hanno maggiori probabilità, se stimolate, di sviluppare una dipendenza da gioco d’azzardo, quali i soggetti alcoldipendenti o tossicodipendenti, i pazienti psichiatrici e le persone a rischio di indebitamento".

Come pure all'emendamento di Dalila Nesci (M5S) all'articolo 3 (il 3.2) sui trattamenti semiresidenziali, oltre che ambulatoriali, il 3.1 di Beni, il 3.4 di Giulia Grillo (M5S). Passa anche l'emendamento 4.2 (con riformulazione): "Nella programmazione delle attività formative, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado si avvalgono della collaborazione delle istituzioni locali e dei servizi territoriali del Servizio sanitario nazionale, anche attraverso la partecipazione alle attività di esperti operatori del settore delle dipendenze"all'emendamento Beni 4.4 sulla promozione della "consapevolezza delle reali possibilità di vincita nel gioco d’azzardo, del rischio di perdite economiche e d’indebitamento, nonché delle possibili conseguenze di carattere legale che tale rischio comporta", e all'emendamento 4.6 di Matteo Mantero (M5S) che prevede la sostituzione della dizione “di eventuali numeri verdi” con “del numero verde nazionale di cui al successivo articolo 5 e di eventuali numeri verdi regionali”. L'esame degli emendamenti proseguirà in una prossima seduta.

GLI EMENDAMENTI AL VAGLIO - Tra gli emendamenti, a parte quelli che prevedono solo sistemazioni "formali" del testo, c'à da segnalare quello all'articolo 4 di Beni sugli obblighi degli esercenti e dei concessionari di giochi con vincite in denaro. "Le associazioni di categoria rappresentative degli esercenti e dei concessionari abilitati all’offerta pubblica di giochi con vincite in denaro devono dotarsi, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di un codice etico di condotta contenente le linee guida e le buone prassi alle quali gli stessi esercenti devono attenersi allo scopo di contenere eventuali comportamenti di gioco a rischio, di individuare i giocatori che manifestino modalità di gioco problematiche e di intervenire fornendo
loro una prima assistenza di carattere informativo e orientativo.
L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in collaborazione con il Ministero della salute e sentito l’Osservatorio, organizza, con cadenza biennale e su base regionale, corsi di formazione obbligatori,
riservati agli esercenti abilitati all’offerta pubblica di giochi con vincite in denaro, sul tema del gioco a rischio, problematico o patologico, e sulla prevenzione del gioco d’azzardo patologico. I corsi di formazione previsti dal comma 2 sono realizzati con l’impiego delle risorse umane e strumentali in dotazione all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.  Gli esercenti abilitati all’offerta pubblica di giochi con vincite in denaro curano all’interno dei propri esercizi l’esposizione e la diffusione dei materiali informativi e promozionali relativi alle campagne di cui all’articolo 4. 

Negli esercizi in cui sono installati gli apparecchi da intrattenimento previsti dall’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al Regio decreto 18 giugno
1931, n. 773, la vendita e la somministrazione di prodotti alcolici sono vietate in concomitanza con gli orari di accensione dei medesimi apparecchi.
Il mancato rispetto del divieto di vendita e di somministrazione di prodotti alcolici di cui al comma 5 comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 10.000 euro.
DISTANZIOMETRO - Altri emendamenti chiedono l’introduzione di un distanziometro per le slot. Quello a prima firma di Mantero prevede che non potranno essere collocate a meno di 100 metri dai bancomat, a meno di 200 metri dai luoghi sensibili nei Comuni con meno di 5.000 abitanti e a meno di 300 metri dai Comuni più grandi. I sindaci, poi, avranno la possibilità di introdurre delle limitazioni orarie per cui "il funzionamento degli apparecchi non potrà superare le 8 ore".
TESSERA SANITARIA - Alcune proposte di modifica riguardano lo strumento della tessera sanitaria "idonea a registrare i dati relativi al numero delle giocate e alle somme utilizzate" e che possa "inserire anche un limite mensile di utilizzo per un importo non superiore a un quinto dei redditi mensili del titolare", si legge nella proposta di Massimo Enrico Baroni (M5S). Andrea Colonnese (M5S) chiede che la tessera registri "le giocate per permettere ai giocatori il monitoraggio delle somme perse e del tempo trascorso" e imposti "il limite massimo di giocata giornaliera o mensile e periodi di autoesclusione dal gioco". Beni  infine chiede che, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, su tutte le slot e Vlt siano "installati appositi meccanismi che ne blocchino il funzionamento in caso di mancato inserimento della tessera sanitaria". Inoltre propone una successiva evoluzione, da adottarsi entro un anno, con una "carta elettronica personalizzata", capace di "rilevare la presenza di comportamenti riconducibili al gioco compulsivo e al gioco peoblematico" e di "informare di tale rischio il giocatore, attraverso l’invio di un segnale di allerta ben visibile sul terminale di gioco”. 
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO - Beni propone inoltre l’introduzione della figura dell’amministratore di sostegno, che affianchi "la persona affetta da gioco patologico che si trovi nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi".
150 MILIONI IN PIÙ PER IL FONDO - Infine, Mantero  chiede di incrementare di 150 milioni di euro, a partire dal 2018, il fondo per il gioco patologico previsto dalla legge di stabilità 2016. Per la copertura finanziaria, propone di "aumentare dello 0,2 percento l’aliquota del prelievo applicato sulla raccolta derivante dal gioco".
 
 

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