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Mirabelli (Pd): 'Riordino giochi, nuovo Governo non riparta da zero'

29 gennaio 2018 - 09:56

Alla Terza edizione degli Stati generali per il contrasto al gioco d'azzardo il senatore Franco Mirabelli (Pd) auspica che prossimo Governo non riparta da zero nel riordino.

Scritto da Daniele Duso
Mirabelli (Pd): 'Riordino giochi, nuovo Governo non riparta da zero'

Milano - "Una risposta a Luigi Guarisco è in quanto abbiamo fatto in questo anni. Abbiamo ancora una legislazione emergenziale, che ci obbliga a fare interventi spot, questo anche perché ancora abbiamo una intesa Stato/Regioni che ancora non si è tradotta in una legge.
Ci preme riuscire a diminuire domanda e offerta di gioco in questo Paese, un fenomeno esploso negli ultimi anni, ma ridurlo attualmente è ancora duro".

Così il senatore Franco Mirabelli (Pd) nel suo intervento alla "Terza edizione degli Stati generali per il contrasto al gioco d'azzardo contro corruzione, illegalità e mafie insieme per la prevenzione e la cura" di Anci Lombardia e Mettiamoci in gioco, in programma oggi, 29 gennaio, a Milano.

"In contrasto alla criminalità abbiamo ridotto il numero delle Awp imponendo che le prossime siano tutte con controllo remoto, abbiamo ridotto gli spazi di pubblicità (anche se è evidente che questo non funziona e che la situazione è sfuggita di mano), serve tuttavia una legge di riordino complessivo.Molte delle istanze poste lo scorso anno dalla analoga iniziativa di oggi sono state prese in considerazione. Un impegno credo debba essere il non ripartire da zero alla prossima legislatura. Certo, la criminalità organizzata trova moltissimi spazi di attività nel gioco d'azzardo. Maggiori controlli riducono questi spazi, ma dobbiamo considerare che una delle principali attività delle mafie sia quella di investire nelle società di gestione. Gli attuali criteri di accesso alle concessioni, seppur rigide, a mio parere ancora non bastano. La commissione Antimafia chiede ad esempio di estendere a reati di corruzione e reati fiscali quelli che pregiudicano l'accesso a questo tipo di investimenti. Occorre poi la certificazione antimafia per tutte le società", sottolinea Mirabelli.
 

"Attualmente sono i concessionari che scelgono i gestori, proprio per questo i concessionari devono farsi carico anche loro che la filiera sia protetta e legale. Un'altra proposta è quella della trasparenza dei flussi di denaro di tutta la filiera, a partire dal giocatore. Ci sarebbero molte altre questioni, come quello del presidio delle sale da gioco, ad esempio, che consentirebbe di controllare il fenomeno dell'usura. Per questo abbiamo chiesto che il gioco si svolga in sale dedicate, in numero minore rispetto all'attuale, garantendo una attività di presidio. L'ultima questione riguarda i controlli. Erano già in ipotesi con la definizione di pratiche più rigide di accesso al gioco. Avanziamo ora l'idea di responsabilizzare le forze dell'ordine locali con l'attuazione di sistemi di controllo che consentano anche a loro di intervenire, e non solo con pene pecuniarie, ma anche con la chiusura (temporanea o definitiva) per quei gestori che non rispettano le regole.
Sono un po' dispiaciuto che l'intesa Stato/Regioni non si sia tradotta nel decreto di riordino complessivo. Lo dovremmo fare, lo dobbiamo fare nella prossima legislatura, non partendo da zero. L'impegno di tutti però deve essere quello di chiedere che questo abbia la priorità", conclude il senatore Pd.
 

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