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Friuli, Riccardi: 'Contrasto al Gap, nel 2019 fondi per 1,5 milioni'

17 gennaio 2019 - 16:45

Il vice governatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, illustra i piani della Regione per il contrasto al Gap nel 2019.

Scritto da Redazione
Friuli, Riccardi: 'Contrasto al Gap, nel 2019 fondi per 1,5 milioni'

“Il gioco d'azzardo patologico resta un fenomeno sommerso e pericolosissimo in cui la condizione di rischio dei giovani è il dato che ci preoccupa maggiormente; per questo la Regione sta lavorando e continuerà ad investire nella prevenzione, con pratiche innovative che di anno in anno stanno facendo crescere il numero delle persone seguite dal sistema sanitario regionale".

Così il vice governatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, delinea l'impegno della Regione nel contrasto al gioco patologico nel corso della presentazione dei dati regionali sulla diffusione di questa dipendenza e delle iniziative messe in campo dall'Area promozione salute e prevenzione tenutasi oggi, 17 gennaio.

"In questa regione si spende un miliardo di euro all'anno nel gioco, il che rende evidente la pericolosità e la grandezza del problema; eppure nonostante siano migliaia le persone affette da questa patologia in maniera conclamata, i nostri servizi riescono ad intercettare ed avere in carico poche centinaia di persone" evidenzia Riccardi.
 
Il Fondo statale gioco d'azzardo patologico ha assegnato al Friuli Venezia Giulia 2.063.000 euro per la programmazione di attività nel biennio 2018-2019 (da realizzarsi negli anni 2019-2021). 
 
"Nel 2019 investiremo già 1,5 milioni di euro - annuncia Riccardi - per dare continuità alla rete di cure e trattamento, avviare iniziative con il Terzo settore e attività formative anche in collaborazione con le Università, per la supervisione clinica, la formazione rivolta agli insegnanti delle scuole secondarie, agli esercenti attraverso le associazioni di categoria, ai genitori per fornire un corretto approccio alla cultura digitale".
 
Tra le prime iniziative in campo, la divulgazione di uno spot di un minuto rivolto ai soggetti a rischio o ai loro famigliari per indurli a rivolgersi al numero verde (800558822) e segnalare l'esigenza di aiuto. 
La stima di giocatori problematici, sulla popolazione totale, varia fra l'1,3 percento e il 3,8 percento. La percentuale di giocatori patologici è compresa tra lo 0,5 percento e il 2,2 percento. 
Ciò significa che il principale problema legato al contrasto al gioco d'azzardo è intercettare e far emergere il "sommerso" affinché il sistema sanitario regionale possa occuparsene. Nel 2018 sono stati prese in carico dai Servizi per le dipendenze 577 persone (di cui il 76 percento maschi). Il dato conferma l'incidenza del fenomeno negli ultimi anni: 390 utenti nel 2014, 406 utenti nel 2015, 421 utenti nel 2016, 502 utenti nel 2017. 
L'incidenza sociale del fenomeno si comprende ancor meglio dal volume economico di gioco che è stato pari a 1.301 euro pro capite (sulla popolazione maggiorenne, quindi oltre un miliardo di euro di giro d'affari complessivo). Una raccolta che riguarda 1.454 concessioni, per un totale di 1.982 punti di gioco e 4.292 apparecchi installati.
 
Il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell'Università di Udine ha analizzato in dettaglio la portata economica del gioco d'azzardo: ogni esercente ha un ricavo medio di 4.800-7.000 euro l'anno per ogni slot machine (la percentuale riconosciuta all'esercente varia dal 4 al 6 percento); ciò significa che ogni macchinetta raccoglie oltre 120mila euro l'anno. La ricerca ha anche evidenziato che in alcuni locali le slot possono arrivare a 1.000 euro di ricavi mensili, a fronte di un costo di gestione minimo, attorno ai 460 euro l'anno circa. La raccolta globale in regione è nella media nazionale mentre nei singoli territori è sotto la media a Gorizia e sopra la media nazionale a Udine (158mila euro raccolti per ogni slot). 
 
"In alcuni paesi la presenza nei bar di queste macchinette è la primaria fonte di reddito, ma anche l'inizio di cambiamenti radicali della vita per le persone di quel posto, soprattutto nei comuni piccoli, nelle vallate e in montagna dove si riscontrano situazioni di emarginazione che sconquassano le famiglie e il tessuto sociale", osserva Giuseppe Napoli, presidente di Federsanità Anci Fvg, con cui la Regione fa rete nell'attività di prevenzione, confermandosi tra le Regioni più virtuose in tema di prevenzione grazie ai progetti di collaborazione tra scuole, Comuni e sistema sanitario.
 

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