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Riordino gioco & Mef, XII commissione Senato chiede soppressione norma

13 novembre 2019 - 08:56

In Senato lavori in corso sulla Manovra: la 12esima commissione chiede di sopprimere la norma sul riordino del gioco affidato al Mef.

Scritto da Anna Maria Rengo
Riordino gioco & Mef, XII commissione Senato chiede soppressione norma

Terminate le audizioni, si è avviato a pieno ritmo l'esame in sede referente e consultiva, da parte della varie commissioni del Senato, del disegno di legge di bilancio 2020-2022, e il gioco è, come spesso accade, gran protagonista. In particolare, torna di grande attualità il tema del riordino dell'offerta di gioco, affrontato nelle stesse ore, con una circolare, dal Viminale, che ribadisce la validità dell'accordo che era stato raggiunto, nell'estate del 2017, in sede di Conferenza unificata Stato, Regioni ed Enti locali, anche se non era seguito il decreto attuativo da parte del Mef.

LA COMMISSIONE IGIENE E SANITA' - Nel corso del dibattito in consultiva che ha preceduto l'approvazione del rapporto della dodicesima commissione Igiene e Sanità alla quinta commissione Bilancio, il senatore del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi ha osservato che il comma 4 dell’articolo 92, nel demandare a un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze la definizione della distribuzione dell’offerta territoriale in materia di gioco d’azzardo, "si pone in conflitto con la legislazione regionale che allo stato regolamenta tale distribuzione nel perimetro delle competenze costituzionalmente attribuite alle regioni in materia di tutela della salute", e ha dunque auspicato che "nel redigendo schema di rapporto possa essere introdotta una specifica osservazione in proposito, che troverebbe legittimazione nell’articolo 41 della Costituzione, che stabilisce che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana".

Osservazioni accolte, tant'è che il rapporto favorevole approvato dalla commissione sullo stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2020 e per il triennio 2020-2022 contiene l'osservazione che "occorre valutare l’opportunità di sopprimere il comma 4 dell’articolo 92: esso, nel demandare a un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze la definizione della distribuzione dell’offerta territoriale in materia di gioco d’azzardo, si pone in conflitto con la legislazione regionale che allo stato regolamenta tale distribuzione nel perimetro delle competenze costituzionalmente attribuite alle regioni in materia di tutela della salute". 

Il rapporto approvato dalla commissione sembra dunque aprire a una strada diversa, rispetto a un riordino "centrale", che a giugno 2019 l'allora sottosegretario al Mef Massimo Bitonci (Lega) aveva annunciato, legittimando di fatto l'intesa raggiunta in Conferenza unificata, essere affidato, da parte del governo gialloverde, addirittura a un disegno di legge. Bitonci aveva affermato che si era in attesa di riscontri da parte delle Regioni ma che, dopo il riordino nazionale, le stesse si sarebbero dovute adeguare alle norme emanate.

E si pone su una strada diversa rispetto anche a quanto era stato annunciato, dopo le elezioni del 4 marzo 2018, dal primo Governo Conte: di riordino dell'offerta di gioco si era parlato già nel decreto Dignità approvato definitivamente nell'agosto dello scorso anno, con un provvedimento che doveva essere presentato entro sei mesi e al quale si fa cenno anche nella Nota di aggiornamento al Def approvata a ottobre dal consiglio dei ministri.

LA COMMISSIONE FINANZE - Nel suo rapporto favorevole sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 e per il triennio 2020-2022, la sesta commissione Finanze apprezza diverse disposizioni, tra cui l'"incremento, disposto dall’articolo 92, del prelievo sulle vincite conseguite mediante apparecchi videolottery, giochi numerici a totalizzatore nazionale e lotterie nazionali ad estrazione istantanea, con positivi effetti importanti per le stesse entrate erariali". Nel suo rapporto favorevole, esprime alcune osservazioni, tra cui, "esaminata la Tabella 2" di valutare "l’opportunità di incrementare gli stanziamenti decurtati tanto con riferimento al Fondo per le mense scolastiche biologiche di cui al Programma 9.6 'Politiche competitive, della qualita` agroalimentare, della pesca, dell’ippica e mezzi tecnici di produzione' nel quadro della missione 9 'Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca», quanto con riferimento al Piano straordinario per la promozione del made in Italy di cui al Programma 16.5 'Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy' nel quadro della Missione 'Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo'.

 

LA COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI - Anche se nel suo rapporto la commissione Lavori pubblici non chiama in causa il gioco, il dibattito che ha preceduto la sua approvazione si è soffermato a lungo su questo tema. La senatrice Simona Pergreffi (Lega) pone infatti l'accento sulle "conseguenze estremamente negative per le famiglie e la società nel suo complesso della diffusione del gioco mediante apparecchi da intrattenimento". Opinioni condivise dal senatore Riccardo Nencini (Iv-Psi) "anche alla luce dei dati stupefacenti secondo i quali la spesa degli italiani nel gioco eguaglierebbe la spesa per la sanità".
 

Anche Maurizio Campari (Lega) si sofferma sulla questione del gioco d’azzardo e "sui danni immani che esso provoca", affermando che "vi dovrebbe essere la volontà condivisa di limitare il fenomeno e non di dare invece nuove concessioni".

 

 

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