skin

Gioco Ascob, Morisi (UniFi): 'Gap, proibizionismo non serve'

15 gennaio 2019 - 11:15

Il professor Massimo Morisi (Università di Firenze) mette in guardia sui pericoli del proibizionismo alla presentazione del progetto di Ascob sul gioco responsabile.

Scritto da Redazione
Gioco Ascob, Morisi (UniFi): 'Gap, proibizionismo non serve'

“Esiste una corrente di pensiero che dice: quello che sta succedendo non è tollerabile, perciò impediamo ogni attività connessa al gioco, ostacoliamo, penalizziamo, puniamo chi opera nel settore. Posizione sbagliata e non lo dico per ragioni ideologiche ma sulla base di quello che vedo con i miei collaboratori, che operano in diverse discipline, dalla sociologia, alla psicologia, alla medicina, al diritto”.

Lo dichiara il professor Massimo Morisi, ordinario di Scienza politica al dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università degli studi di Firenze alla presentazione del progetto "Gioco responsabile per Ascob - Associazione nazionale concessionari bingo” a cura dell'Unità di ricerca interdipartimentale “Nuove patologie sociali” dell'Università di Firenze in programma oggi, 15 gennaio.

 

“Tutte le volte, e la storia ce lo insegna, che abbiamo adottato strategie proibizioniste, queste si sono rilevate sempre controproducenti, quindi attenzione perché rischieremmo, con provvedimenti di stampo proibizionista, di ritornare ad alimentare un immensa economia sommersa. Per altro una normativa che mirasse a proibire qualsiasi offerta di gioco d’azzardo cozzerebbe fatalmente contro norme costituzionali sulla libertà d’impresa, che può essere limitata, regolata, vincolata in nome del diritto alla salute ma non conculcata…a prescindere.
Se così non fosse non si spiegherebbe una giurisprudenza amministrativa e costituzionale che da anni cerca proprio di contemperare diritto alla salute e diritto d’impresa, per altro in assenza di un quadro normativo generale forte e chiaro, e in presenza di normazioni regionali e locali che inseguono, invece, la mediatizzazione dell’allarme sociale.
Mentre la stessa declinazione operativa della qualificazione del 'disturbo' ludopatico tra le patologie destinatarie di livelli essenziali di assistenza che il ministero della Sanità ha legittimato, langue in attesa di protocolli di prevenzione e di terapia adeguati. 
L’esperienza fatta con Ascob ci ha convinti che occorre coinvolgere in un serio progetto formativo i grandi gestori, cercando di fare leva sugli imprenditori maggiori e di maggiore visibilità così come sulle associazioni più strutturate di imprese: con cui è più facile negoziare, trattare, definire condizioni quantitative e qualitative di erogazione del 'servizio'", conclude Morisi.
 
Il lavoro conclusivo sviluppato per diffondere la cultura del gioco legale e responsabile all’interno delle sale bingo associate ad Ascob viene presentato oggi a coronamento di quasi tre anni di collaborazione con l’Unità di ricerca 'Nuove patologie sociali', attiva presso l’Università degli studi di Firenze dal 2013 – sotto il coordinamento del professor Morisi e della professoressa Franca Tani, ordinario di Psicologia dello Sviluppo al Dipartimento di Scienze della Salute, e a valle della realizzazione di due rapporti di ricerca, il primo "La funzionalità delle sale bingo per promuovere il gioco responsabile" presentato nella stessa location di oggi il 26 giugno 2017, ed il secondo "Le aree slot nelle sale bingo" presentato a Roma in occasione di Enada, lo scorso 15 ottobre.
 

Articoli correlati