Casinò Sanremo, la storia della Tv di Stato sotto la lente di Maffucci e Scarpa
Mario Maffucci e Andrea Scarpa ai Martedì Letterari del Casinò di Sanremo il 6 maggio per parlare di pagine storiche della Tv di Stato.
Scritto da Redazione
Foto di Diego González su Unsplash
Il programma dei Martedì Letterari del Casinò di Sanremo, curati da Marzia Taruffi, propone in apertura del mese di maggio il nuovo libro di Mario Maffucci e Andrea Scarpa “SamuRai - Le avventure di un Forrest Gump della Tv dietro le quinte del potere” (Fuori Scena), un viaggio nelle esperienze di chi ha vissuto anni importanti nella storia dello spettacolo e della produzione televisiva, firmando 18 Festival della Canzone italiana. Mario Maffucci e Andrea Scarpa ripercorrono alcuni degli episodi salienti della storia della Tv di Stato e dei suoi migliori format Partecipa il giornalista Roberto Basso, Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.
L'OPERA - Ricordate i silenzi eterni di Adriano Celentano a Fantastico? La parodia dei Promessi sposi del trio Lopez-Marchesini-Solenghi? Il Sanremo con Pippo Baudo e la protesta degli operai che minacciano di bloccare l’Ariston? Dietro queste e moltissime altre vicende c’è un dirigente Rai, straordinario scopritore di talenti, responsabile di programmi indimenticabili che hanno fatto la storia della televisione italiana. In queste pagine Mario Maffucci si racconta per la prima volta, restituendoci non solo la storia sorprendente cucita nel tessuto di una vita piena di incontri eccezionali e colpi di scena, ma anche la fotografia di chi siamo stati, di un’Italia in quel tornante denso di eventi e stravolgimenti tra la Prima e la Seconda Repubblica.
Lo fa in forma d’intervista, accompagnato da un fuoriclasse del genere, Andrea Scarpa, che declina in conversazione l’arte del racconto e della narrazione, costruendo un libro trascinante che si legge tutto d’un fiato. Maffucci ha lavorato in Rai dal 1968 ai primi anni 2000, un’azienda forte e presente, fatta di professionisti concreti e visionari. Ha attraversato in prima persona l’entrata in scena di Berlusconi e la nascita delle tv private, la seduzione dei talenti del servizio pubblico seguita poi da montagne di soldi a chiudere la partita, le reazioni nelle segrete stanze di Viale Mazzini e dei palazzi del potere, che ha vissuto sul campo, incrociando una classe politica diversa da quella di oggi eppure allo stesso modo famelica rispetto alla Rai. Un libro che fotografa un’Italia che non esiste più ma che ci portiamo dentro. Una testimonianza che ci aiuta a leggere il destino del servizio pubblico, a cui Maffucci dedica pagine conclusive di grande forza e visione.