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Buat: 'Casinò St. Vincent, 10 milioni di euro per cambiare passo'

10 gennaio 2023 - 10:04

In vista della scadenza del concordato, l'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Rodolfo Buat, fa il punto sulla possibile privatizzazine della gestione.

Scritto da Amr
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Dopo trent'anni di gestione regionale, al Casinò di Saint Vincent servono nuovi capitali e, rispettate le scadenze concordatarie grazie anche ai 62 milioni di euro di ricavi ottenuti nel 2022, si guarda a quanto dovrà e potrà accadere dopo il 31 dicembre del 2024, quando si concluderà l'iter concordatario. E allora, si dovrà avere un cambio di passo, magari attraverso la privatizzazione della gestione, una possibilità già prevista nel Documento di economia e finanza regionale e che la Regione sta valutando attraverso l'affidamento di una consulenza strategica in proposito.
A fare il punti sugli scenari futuri è anche l'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, intervistato dalla giornalista di Rai 3 Fulvia Ferrero per l'edizione delle 19,30 del Tg regionale valdostano, quella di lunedì 9 gennaio.

"Dal punto di vista dell'azienda, il problema regionale che abbiamo è di investimenti, di risorse economiche", spiega Buat. E mentre la proprietà ragiona sul ritorno dei privati (esperienza che si era conclusa negli anni Novanta), l'Au fornisce qualhe stima sulle somme che si renderebbero necessarie per questo cambio di passo: "Partiamo con 10 milioni di euro", una somma certamente minima rispetto ai 90 milioni che erano stato investiti dieci anni fa per rifare la parte alberghiera: "Servirebbero a rifare il sito internet, a fare una nuova cucina, a introdurre nuovi giochi, a innovare le modalità di controllo degli accessi e delle fiches". Insomma, c'è da "rifare una buona parte", e naturalmente sarà la consulenza affidata dalla Regione a individuare le modalità della possibile privatizzazione, dunque se cedere un ramo d'azienda o affittarla nel lungo periodo.

Ci sono importanti operatori che possono essere interessati ma, come sottolinea Ferrero, la Casa da gioco soffre la concorrenza dei casinò d'Oltralpe e in Italia il mercato è bloccato anche per scelta dello Stato. Per quale motivo, allora, gli operatori dovrebbero interessarsi a Saint Vincent?
"Perché è un investimento che rende e con una grande potenzialità. Se il soggetto pubblico non è in grado di intervenire, è giusto guardare sul mercato se è possibile identificare dei partner", conclude Buat.

Intanto, nel più breve termine, sono state presentate tre manifestazioni di interesse per la raccolta di idee per la riapertura della sala Evolution, il cui termine ultimo è scaduto lo scorso 30 novembre.

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