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Canesi: 'Riapertura Casinò Campione, ora tocca alla società'

24 giugno 2021 - 11:32

Il sindaco di Campione d'Italia Roberto Canesi fa il punto sull'iter per la riapertura del Casinò e commenta la sentenza sul rinvio a giudizio.

Scritto da Redazione
Canesi: 'Riapertura Casinò Campione, ora tocca alla società'

"La questione non è più nelle mani del tribunale ma in quelle della società di gestione. Starà a essa rimboccarsi le maniche in quanto ci sono degli step da compiere, e in fretta".

Lo afferma il sindaco di Campione d'Italia Roberto Canesi, nel fare il punto, nel digital panel di Gioconews.it, sulla strada che resta ancora da compiere in vista della riapertura del Casinò. Certamente ci sono ancora dei passaggi "formali"m, come "il consenso dei creditori, anche se non penso che ci saranno grandi problemi" e poi l'omologa, ma la questione vera è ora quella di siglare della "partneship sia tecniche che finanziarie" che possano dunque consentire, anche dal punto di vista finanziario, di riaprire entro il 2021.

Un nuovo corso dunque per Campione, senza ripetere gli "errori" che hanno portato il Comune a dichiarare lo stato di dissesto e la società di gestione del Casinò sull'orlo del fallimento, per fortuna evitato. Errori sulla cui responsabilità penale sarà il tribunale di Como a decidere, con il processo a ex amministratori di Casinò e Comune che si avvierà ad aprile del 2022.

Quanto alla responsabilità politica, "Sono contento che alcune contestazioni da parte della Procura di Como siano cadute in questa prima fase di giudizio e mi auguro che gli amministratori rinviati a giudizio possano essere assolti o che comunque vedevano valutate le loro buone ragioni, ma certamente la situazione che si è venuta a creare non risale al 2018 ma a molto prima e deriva da alcuni errori".

Su tutti, "uno scarso controllo di gestione delle spese eccessive, da parte della società e soprattutto del socio Comune, che ha cercato di mantenere, di preservare i posti di lavoro e questo è comprensibile, ma quando si va in barca in cento ed essa può portare solo dieci persone, è necessario che qualcuno indossi il salvagente e scenda, sennò annegano tutti".

Fuori di metafora, "ci siamo trovati davanti a una Casa da gioco che aveva margini in utile ma che doveva riconoscere al Comune somme che non poteva onorare, e questo ha creato un disastro totale. Il Comune ha dichiarato il dissesto e il Comune ha accumulato debiti, principalmente verso il Comune. Si dovevano adotare misure abbastanza forti, e per tempo".

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