Sicuramente il trend del mercato dell’azzardo autorizzato non lo si può considerare in quanto i dati a disposizione sono troppo pochi per avere una idea della domanda e, ancor più, per determinare un andamento.
Alcuni elementi sono conosciuti: il risultato più che buono dell’online che ha fatto registrare un incremento molto difficile da pronosticare e la difficoltà che potrebbe emergere nel raggiungere una delle case da gioco in esercizio; tre al momento in attesa che anche il Casinò di Campione d’Italia torni come, credo, meriti.
La difficoltà appena accennata non si rivolge alle distanze o alla scomodità tipo quella esistente quando Venezia si trasferiva al Lido ma al persistere di necessità che la pandemia obbliga necessariamente per il bene di tutti. Non si può negare che lo spazio destinato al gioco permette una discreta affluenza anche in regime di distanza ma, allo stesso modo, non possiamo sottacere la rilevanza delle presenze per un accurato lavoro di marketing relativo all’incontro tra domanda e offerta.
Non è il caso che ritorni sull’ultimo argomento che precede, è però l’occasione per evidenziare la rilevanza di risultati ottenibile tramite un esaustivo controllo sul gioco. Non tanto per il rapporto tra presenze e ricavi quanto per le preferenze sull’offerta rilevabili dal rapporto presenze e singolo giochi; per questi ultimi l’incidenza percentuale sul totale dei ricavi e tenendo separati i giochi da tavolo.
Non è tutto. Come ho accennato il gioco online ha fatto letteralmente faville e la difficoltà di movimento potrebbe alterare la consistenza del solito bacino di utenza. Si potrebbe ritenere che la strada dell’online arricchito da uno svolgimento “dal vivo” rappresenti una buona soluzione. Credo che questa soluzione sia adatta a conciliare, da una parte, la voglia di ritorno al gioco nel casinò, dall’altra a soddisfare i desiderata di molti che potrebbero, mi si permetta il termine, comodamente avere quasi le medesime sensazioni di presenza del croupier.
La politica produttiva, in specie in una casa da gioco, non può che essere orientata da una particolare attenzione al rendimento, al ritorno dell’investimento e al mantenimento del fattore occupazionale diretto e dell’indotto.
Proprio questa è la più rilevante preoccupazione che il management dovrebbe aver presente e questa è la motivazione principale che conforta una sempre più accurata ricerca di elementi e dati atti a determinare il più sicuro indirizzo mirato al raggiungimento di quello che, spesso e volentieri, ho condiviso: lo scopo fiscale complessivo.