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Controlli casinò, un settore da riordinare e uniformare

11 febbraio 2025 - 15:43

L'analista di gaming Mauro Natta torna sul tema del controlli nei casinò e dell'opportunità che siano riordinati e uniformati.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Oudom Pravat su Unsplash

Foto di Oudom Pravat su Unsplash

Dai bilanci relativi agli esercizi 2022 e 2023 del Casino de la Vallèe, pubblicati in internet, si possono ricavare i seguenti dati.

Giochi francesi:

31 dicembre 2022

31 dicembre2023

Roulette francese

7.935.576

8.690.404

Chemin de fer

2.798.645

2.839.001

poker

2.677.097

3.132.699

mance

2.918.575

3.025.523

Giochi americani:

 

 

Roulette americana

1.379.474

1.417.741

Black jack

3.295.809

3.256.308

Craps

1.019.685

1.023.296

Punto banco

6.968.454

7.779.253

mance

686.105

680.709

Presumere che gli importi delle mance si riferiscano alla parte che il personale di gioco lascia al gestore non mi pare un qualcosa di lontano dalla realtà.
Allo stesso tempo, in un contratto unico, è credibile che le retribuzioni siano identiche allo stesso livello e a prescindere dall’appartenenza al reparto giochi francesi o americani.
Al momento non sono in possesso della composizione numerica dei due reparti e, quindi, devo limitarmi nel commento.
Certamente si intende che le domande da porsi sono molte poiché mi trovo all’oscuro di  molti elementi di valutazione. Mi permetto di rifiutare in ogni caso il ricorso all'istituzione di retribuzioni ad personam.

Per quanto mi è dato conoscere immagino che la parte spettante ai dipendenti tecnici sia uguale a quella esposta in bilancio; ne  potrebbe derivare che ogni singolo, sulla scorta della propria appartenenza, partecipa la ripartizione del punto mancia di competenza. Non posso omettere, tra l’altro, che la ripartizione al 50 percento non è presente in tutte le case da gioco, ad esempio Venezia dove troviamo 60 ai dipendenti e 40 al gestore.
Al dicembre 2023 i dipendenti erano 361 dei quali 306 impiegati al casinò. Quanti di questi sono da ascriversi ai giochi francesi e quanto a quelli americani? E in  qualità di tecnici con diritto alla partecipazione al punto mancia? Un passo avanti: dirigenti 1, quadri 8, impiegati 294; la curiosità rimane forse per un passato da dirigente sindacale.
In attesa di documentarmi sul contratto di lavoro in vigore mi dedicherei, se possibile, a quanto i capitolati e/o disciplinari prevedono in argomento controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi limitatamente a quanto sarò in grado di capire dalla documentazione che posso trovare in internet ed altre notizie e ricordi.

Premetto che a Campione d’Italia non sono previsti, mi pare, i controllori comunali, per Venezia mi affido in parte alla memoria e in parte alla denominazione dei proventi netti e lordi perché, questi ultimi, sono completati con le mance relative al tavolo. Per Sanremo posso, da quanto reperito in internet, presumere con tranquillità che si proceda come avrò piacere di narrare in seguito. Relativamente al casinò di Saint Vincent non conosco altro che l’importo delle mance già riportato con riferimento ai bilanci.

Aggiungo che quanto sopra riportato per il casinò di Campione d’Italia non significa assenza del controllo di cui trattasi che può essere svolto efficacemente in altro modo che non conosco ma non è per questo che non esiste.
Per la casa da gioco di Sanremo mi fa piacere citare l’elaborato a cura dei controllori comunali e, nella specie, il signor Mauro Rossi, in cui si legge per ogni gioco praticato l’importo del risultato, delle mance, dei contanti cambiati direttamente dai giocatori rinvenuti nei tavoli, delle ore di lavoro, del rapporto tra mance e introiti, del rapporto tra introiti e contanti, del confronto  tra introiti e ore di lavoro e, per ultima l’incidenza del singolo sul totale dei proventi netti di gioco.

Mi pare logico che la rilevazione di quanto precede avvenga giornalmente e per ogni singolo introito, l’esposizione appena narrata è annuale ma il ritenere che avvenga giornalmente e, conseguentemente, si presenta più che normale anche per periodi diversi.
Personalmente sono, come anche spesso scrivo, convinto che il procedimento seguito a Sanremo sia il migliore, forse perché non ne conosco altri che possano dare identici risultati ma che potrebbero pacificamente esistere. E, a ben vedere, integrati con altri elementi rilevabili consentirebbero alla gestione di procedere a molte verifiche di massima utilità in tema di politica produttiva, marketing e ritorno degli investimenti.
Da quanto precede penso di poter avanzare la regola che nessun tavolo, sia di contropartita sia di circolo, non può essere aperto o chiuso senza la presenza di un rappresentante del concedente.

È di poco momento se i proventi vanno tutti al Comune come avviene a Venezia, salvo il retrocedere il 75 percento alla gestione; se, invece, il gestore incassa il tutto e retrocede alla Regione il 10 percento come avviene attualmente o, come avviene a Sanremo, dove trattasi, credo, del 20 percento.
Relativamente a Campione d’Italia non mi è noto nulla di più,  appena conosco il contenuto, probabilmente parziale, del contratto collettivo di lavoro. V’è da considerare il periodo concordatario ancora in corso e non terminato come a Saint Vincent al 31 dicembre dello scorso anno. 

Forse qualcuno si chiederà la motivazione per la quale sono nuovamente a scrivere di controlli, ebbene in questa occasione mi piace ricordare che visto che in Parlamento si parla e/o si parlerà di gioco fisico e legale, stante che dal 1985 ci si attende una legislazione organica che manca, come si legge nella sentenza della Corte Costituzionale n. 152 in tema di case da gioco, si potrebbe ritenere che un  inizio, legiferando sul controllo uniformandolo per quanto riguarda la metodologia a carico del concedente, non rappresenterebbe una novità. 
Non credo di essere al di là del discorso ponendo mente al disposto della L. 488/86 (ex Dl 318/86) sulla natura giuridica delle entrate a beneficio dell’ente pubblico proprietario della casa da gioco estensibile a tutte e non solo a Sanremo e Venezia citate nella richiamata legge. 
Allo stesso tempo, certamente non citando l’esempio seguente perché riferito ad un numero ben maggiore, in Francia esiste la Polizia dei giochi incaricata del controllo in parola. 

Non si tratta di un argomento completamente nuovo dato che nel 1992 faceva parte di molti disegni e progetti di legge presentati in tema di istituzione di nuove case da gioco. Se la memoria non mi fa danno si faceva cenno alla case da gioco stagionali e sulle navi da crociera battenti bandiera italiana al di fuori dello Stretto di Gibilterra e del Canale di Suez.
 

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