La politica produttiva non può coniugarsi disgiuntamente dall’offerta. La quale, peraltro, deve trovare nell’innovazione e nella diversificazione anche il tramite per sopperire al divieto di pubblicità per il gioco.
Ne è convinto Mauro Natta, esperto della “materia” casinò, che in un contributo offerto a GiocoNewsCasino.it spiega la sua visione per una corretta gestione del business di una casa da gioco al giorno d’oggi. Soprattutto in Italia, alla luce delle restrizioni normative vigenti.
“Non posso sottacere – scrive l’esperto - che all’offerta diversificata appartengono, in primis, le novità e, dopo, quel complesso di manifestazioni in qualche modo attrattive non solo per il gioco ma per quanto di meglio può offrire il territorio. Ciò da ogni punto di vista che l’attività turistica può, unitamente all’esperienza rapportata a tempi differenti, suggerire. Non ci si può dimenticare che i tempi non sono più quelli di una volta, nemmeno che l’età media e le possibilità economiche e i gusti hanno subito variazioni a volte di rilievo, che alcuni giochi, ad esempio quelli tradizionali e fortunatamente non tutti, hanno visto un calo nelle preferenze.
Qualche gioco è quasi estinto (Trente et quarante), altri sono stati più o memo rimpiazzati (il Punto banco con lo Chemin de fer); lo stesso dicasi per il livello occupazionale conseguente, preferendo prodotti meno impegnativi. La qualità dei servizi alla clientela avrà un peso sempre maggiore, le gestioni saranno portate a comportarsi con un maggior occhio di riguardo per quanto al principio del ritorno degli investimenti. Una politica produttiva che potrebbe favorire la concorrenza d’oltre confine a mente anche la limitazione nel contante”.
RICERCA E DIVERSIFICAZIONE - Secondo Natta, inoltre, “la ricerca di nuovi prodotti degni di sperimentazione dopo una attenta prova ed un esame da ogni punto di vista, probabilistico in modo particolare, costituiscono un mezzo adeguato a diversificare l’offerta in modo valido e credibile. Non va sottaciuto che alcune modifiche di giochi in uso possono rappresentare una attrattiva da tenere in considerazione”.
“Ma tutto il discorso deve discendere da un unico ragionamento: le entrate che derivano agli enti pubblici titolari dell’autorizzazione sono troppo rilevanti in un bilancio dell’ente Comune o Regione; non solo per se stesse in ordine al loro impiego ma per il fattore occupazionale diretto e dell’indotto".
LA GESTIONE DEL PERSONALE - "Chiaramente per chiudere l’argomento occorrerebbe trattare dell’organizzazione del lavoro e, quindi, della produzione; il discorso porta parecchio lontano. Ma un'affermazione convinta e supportata dall’esperienza post lavoro dipendente mi sento di farla: una buona organizzazione orizzontale dove tutte le iniziative trovano in responsabile è indispensabile, così come non si può prescindere dalle caratteristiche di esperienza, professionalità e curriculum adeguato di chi quelle responsabilità deve assumersi. Ed ecco la logica conseguenza: ad ogni parte il proprio compito.
Se come qualcuno, ben più autorevole dello scrivente, ha dichiarato che ‘la sfida è quella di richiamare i clienti’ non vedo come non possa ritenersi valido il suggerimento di ampliare l’offerta di giochi nel senso che mi sono permesso di indicare”.