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Obiettivo futuro: ecco come rilanciare i casinò

09 dicembre 2023 - 10:25

I casinò possono rilanciare la loro attività e proiettarsi verso il futuro: ecco le possibili direttrici di sviluppo.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Ben Sweet su Unsplash

Foto di Ben Sweet su Unsplash

Ritorno all’argomento costi di gestione dopo l’esposizione delle tabelle che, come avevo anticipato, ho ripreso dalla relazione di molti anni or sono e molto probabilmente fu uno dei primi compiti abbastanza impegnativi.
Stante il disposto della normativa Cee (368/75) di cui all’art. 16, L. 29/12/1990 n. 428 in ordine alle Case da gioco a seconda si tratti di case tradizionali con anche le slot o di case con solo queste ultime, si evince che le future Case da gioco dovranno essere della prima tipologia.
Ciò perché - e l’esperienza insegna e dimostra – senza “slot” diviene molto difficile prevedere una agevole gestione.

Nel ragionamento che immediatamente precede pare possa ricercarsi e trovarsi la motivazione per non procedersi ad un indiscriminato incremento di Case da gioco. Il risultato potrebbe dimostrarsi il contrario dell’intendimento: entrate inferiori e disoccupazione.
Ritornando al “personale” e, in specie, quello tecnico si osserva:
poiché v’è da ritenere ingiusto – nell’ambito di un stesso ordinamento giuridico – che le mance concorrano alla composizione dell’imponibile ai fini Irpef non anche a quello ai fini lavoristico-previdenziali perché se di “compenso” si tratta tale non può esser ai soli fini fiscali, si deve affrontare una successiva questione.

O trovarsi di fronte ad uno specifico costo del lavoro molto alto ed in questo caso v’è poco da sperare in quanto all’occupazione;
o prevedere un costo del lavoro ridotto – e in quantità rilevante – ed allora sarà più agevole premiare il discorso occupazionale, un benefico per l’Ente pubblico, una operazione rivolta e mirata all’interesse generale.
Ma detto beneficio non si esaurirebbe nella maggiore occupazione perché ad un minor costo complessivo farà contro una minore percentuale per il gestore; ne consegue una più favorevole ripartizione a favore del concedente.

Un ragionamento divenuto di più facile approccio, vantaggioso per l’ente pubblico e – lo si ripete – mirato all’interesse generale. Detassando le mance percepite dagli impiegati tecnici si possono incrementare le entrate tributarie. 
Si potrebbe prevedere che, sull’utile della gestione, l’unico prelievo fiscale diretto è rappresentato dalla percentuale sui proventi lordi di gioco destinati ad entrare nella disponibilità finanziaria dell’Ente pubblico.
La intassabilità delle mance, togliendo la premessa logico-giuridica per la sindacalizzazione anche ai fini retributivi e previdenziali,  fa pesare il costo del lavoro in misura minore sulla gestione.
Si massimizza, in questo modo, l’utile per la gestione, si massimizzano le aspettative dei lavoratori (occupazione), si grava invece su chi – ab immemorabili – è piacevolmente abituato a sostenere questo onere.
Ecco perché la detassazione  totale delle mance è la soluzione ideale per chi ha a cuore l’obiettivo pubblicistico i conseguire nuove entrate a favore dell’Ente pubblico per il tramite delle Case da gioco.

Conclusioni

Dalle tabelle pubblicate nei giorni passati possiamo ricavare un quadro dell’andamento degli ultimi anni i rilevamenti e le impressioni che se ne deducono porterebbero al pessimismo. Esistono dati certi:
- i giochi francesi hanno subito un calo notevole;
- lo chemin de fer, un tempo il fiore all’occhiello del Casinò di Venezia 1988 (St. Vincent presenze 943.366 introito chemin 22 mld. Venezia presenze 406.416 introito chemin 25,6 mld.) è il gioco che ha patito detto calo. Ciò, probabilmente, salvo verifiche sul posto, è dovuto a una diminuzione delle presenze d’èlite;
- il trente et quarante risente della premessa di un solo tavolo funzionante per cui in aggiunta alla arsa probabilità a favore del banco si corre un maggior rischio insito nel gioco. Si tenga conto che il giocatore di solo trente e quarante (e e ne sono molti) allorquando riesce a mordere fugge immediatamente. Se il tavolo non chiude nell’intervallo serale ad esempio, si riduce detta eventualità; se i tavoli sono due ancor meglio.

La situazione, precedentemente, definita di “scomodità”, purtroppo non è mutabile nell’immediato ma necessita di un drastico intervento. Occorre una nuova sede moderna, funzionale e, soprattutto comoda.

Nell’attesa si rende indispensabile trovare una soluzione che copra le esigenze della temporaneità e sia mirata al futuro. Un futuro che possa vantare una maggior redditività per la Casa da gioco dalla quale dipende il mantenimento dell’occupazione attuale e l’incremento della stessa che l’Ente pubblico non può che auspicare.
Non rimane che dare il giusto avvio alle premesse indispensabili. V’è da domandarsi a questo punto, come operare e da quando.

Per quanto al secondo quesito non esiste alta risposta: da subito.
Per quanto al primo si consiglia:
a) separare nettamente le “slot” dagli altri giochi perché sarebbe inutile pensare a “servizi” e “promozioni” quando allo stesso tempo, si consente a giocatori da differenti capacità economiche e tendenze di mescolarsi. Si tenga in debito conto l’elemento curiosità che spesso infastidisce la migliore clientela,
b) l’istituzione di un “privè” (con ingressi limitati e controllati). Rimane da stabilire quali giochi introdurvi dopo una attenta valutazione degli spazi disponibili e della economicità degli stessi giochi;
c) l’introduzione delle fair-roulettes. Questa tipologia di gioco presenta il vantaggio della velocità di esecuzione (tra l’altro i gettoni di colore eliminano le contestazioni) a fronte di una clientela limitata se si usa il solo”colore”; ma il beneficio più rilevante sempre derivante dalla velocità di esecuzione, è costituito dalla minore eventualità di pagamenti eccessivi in quanto il tappeto ben difficilmente si presenta super caricato. E, per essere indotti in una simile scelta è sufficiente riflettere sul numero maggiore di “boules”;
d) l’introduzione di nuovi giochi tenendo presente la concorrenza sia estera che nazionale;
e) rivedere il posizionamento dei tavoli  in specie quelli di roulette  al fine di permettere l’accesso allo stesso tavolo di più giocatori equamente distribuiti.

Ad una prima conclusione si può comunque giungere.
A parere dello scrivente è possibile migliorare i rendimenti sia dei giochi sia dei proventi aleatori e ancor più, del personale addetto direttamente ed indirettamente alla produzione.

Si appalesa a una prima impressione certamente da approfondire, la necessità di operare sulla professionalità e sulla concreta possibilità di incremento dei guadagni.
Alla base di tutto e prima di ogni altra iniziativa si rende indispensabile un accurato studio dell’attuale “organizzazione del lavoro”.

L’obiettivo è il seguente: velocizzare la fase produttiva ed eliminare (se esistono) tutte le procedure che, introducendo forme “burocratiche”, penalizzano la snellezza funzionale.

Introdurre nuove forme di “controllo” della produzione basati su dati statistici (fondati) desumibili giornalmente senza ricorrere a modifiche formali ma sostanziali.

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