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Servizi e investimenti, il futuro del Casinò di Sanremo passa da qui

17 febbraio 2024 - 08:33

L'analista di gaming Mauro Natta sottolinea l'opportunità di un'alta qualità dei servizi e di adeguati investimenti per il futuro dei casinò, a cominciare da quello di Sanremo.

Scritto da Mauro Natta
Foto di drmakete lab su Unsplash

Foto di drmakete lab su Unsplash

Ecco le tabelle riassuntive suddivise tra giochi da tavolo e slot. Per maggiore possibilità di confronto i risultati degli anni 2017 e 2019 sono posizionati accanto e precedono il 2018  a mente quanto ha riguardato il casinò di  Campione d’Italia.

Sanremo

2017

2019

2018

2021

2022

Giochi tavolo

10.274.443

8.893.923

8.365.112

3.549.826

9.165.333

slot

34.515.991

35.537.170

34.505.065

18.546.780

34.357.676

totale

44.790.434

44.431.093

42.870.177

22.096.606

43.523.009

presenze

205.012

191.715

188.676

82.968

174.973

Sanremo

2017

2019

2018

2021

2022

Giochi tavolo

10,12%

12,19%

9,47%

8,94%

9,58%

slot

18,93%

28,46%

22,21%

27,54%

22,13%

totale

15,78%

22,46%

17,59%

20,64%

17,35%

presenze

10,10%

15,48%

11,93%

15,37%

13,79%

mercato

2017

2019

2018

2021

2022

Giochi tavolo

101.541.120

72.979.353

88.372.176

39.715.108

95.633.011

slot

182.337.584

124.883.370

155.383.193

67.348.456

155.228.958

totale

283.878704

197.862.723

243.755.369

107.063.564

250.861.969

presenze

2.029.238

1.238.420

1.581..191

539.700

1.268.641

Leggo con piacere, impegno e l’attenzione necessaria le dichiarazioni del  candidato sindaco Fulvio Fellegara. Anche perché  ricordo il Casinò di Sanremo nel 1946; avevo cinque anni ed è per la statua situata nell’ingresso. È la principale partecipata del Comune, rileva per le entrate tributarie e per l’occupazione non solo diretta ma anche dell’indotto.

Come ho scritto in un precedente articolo una parte molto importante è dovuta all'attenzione che viene posta ai servizi e che non deve assolutamente scarseggiare.

Il rilancio di una casa da gioco impone scelte di politica produttiva mirate improntate alla qualità che, a mio personale avviso, si misura con l’incidenza dei proventi slot sul totale.
Ma, certamente, non è ancora sufficiente in quanto l’offerta dovrebbe essere adeguata alla domanda e, se non c’è o è ritenuta parzialmente deficitaria  per qualche motivo che il management non può non conoscere, è il momento di correre agli accorgimenti che il clima e le manifestazioni, tanto per citare alcune caratteristiche della Riviera dei Fiori, possono, senza dubbio alcuno, agevolare.

Non si può sottacere che la facilità e la relativa comodità di accesso agevolano presenze importanti che un intervento sull’offerta di gioco che una volta era ben presente tendono a fidelizzare.
Ed ecco l’importanza della professionalità di tutti gli addetti al gioco che non solo concorrono alla fidelizzazione ma forniscono il più apprezzato servizio che la clientela di un certo livello (vorrei rammentare i gala di qualche anno or sono) gradisce e rende noti ad altri. 
Mi pare che un sistema di pubblicità che, ritengo trovi molta applicazione in specie nelle aziende che forniscono servizi,  se fosse integrato con una filosofia produttiva fondata sulla multifunzionalità, sarebbe da prendersi in seria considerazione.

Si potrebbe asserire di aver dato inizio a un percorso idoneo a incrementare, unitamente alla qualità del servizio, un sicuro aumento della professionalità fondata sulla conoscenza, appunto professionalmente elevata, del personale dipendente.
Non ho desiderato riportare tutte le tabelle già pubblicate sul mio precedente ma solo alcune che mi sembrano adatte ad indicare ciò che ho scritto. 
Infatti non mi stancherò facilmente di evidenziare che i giochi da tavolo, accompagnandosi ai proventi aleatori (mance), determinano il quantum della percentuale sui proventi netti a favore del concedente. È innegabile che a minori costi di produzione corrisponda un maggior utile di gestione e, allo stesso modo, un più agevolato versamento al bilancio del Comune dopo aver garantito l’equilibrio economico della gestione. Ciò perché la parte di mance che il personale tecnico retrocede alla gestione permette quanto sopra.
In chiusura della dichiarazione il richiamo a investimenti “mirati per mantenere alta l’attrattiva del Casinò per i giocatori e per la città stessa” non possono che trovare condivisione completa in quanto sono indirizzati alla qualità dei servizi e troveranno certamente il meritato ritorno.
Ciò, che di seguito cito e che, pur correndo il rischio di essere noioso, non posso esimermi dal farlo, mette in chiaro, almeno per me, la rilevanza del controllo che deve esistere nella casa da gioco e che riguarda non solo quello concomitante in sala da gioco, ma quello a posteriori mirato al controllo della regolarità del gioco e degli incassi. Non si potrà negare che l’entità di quanto il gestore versa al Comune quali entrate tributarie ne deriva. 

L’articolo 19 del decreto legge n.318 del 1 luglio 1986 convertito in Legge n. 488/86, dal titolo: Entrate speciali a favore dei comuni di  Sanremo e Venezia, recita al comma 1: “Le entrate derivanti ai Comuni di Sanremo  e Venezia alle gestione di cui al Rdl 22 dicembre 1927, n.2448 convertito dalla L. 27 dicembre 1928 n. 3125, nonché al Rdl 16 luglio 1936, n. 1404 convertito dalla L. 14 gennaio 1937 n. 62, sono considerate, fin dalla loro istituzione, entrate di natura pubblicistica da classificarsi nel bilancio al titolo I, entrate tributarie. Non si dà luogo al rimborso delle imposte dirette già pagate”.
In ciò che è dato leggere è semplice trovare la motivazione degli impegni che l’ente pubblico periferico titolare della casa da gioco deve assumere. Non si può sottacere la rilevanza della destinazione dei proventi che il concessionario versa, a tempo debito, al concedente e neppure la qualificazione della natura giuridica degli stessi.

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