Non mi è facile comprendere la rinuncia di una casa da gioco a ottenere una concessione o di partecipare ad una gara per il relativo rinnovo per praticare l’online.
In tema di ricavi derivanti dal gioco online non possiamo non rilevare che l’incremento del 2024 rispetto all’esercizio precedente lascia registrare il 24,50 percento e continua anche nel primo quadrimestre del 2025 dell’11,58 percento.
Nel caso in esame sto considerando le notizie sul Casinò di Sanremo e non vorrei ripetermi con gli introiti derivanti dalle slot ad iniziare dal 1987. A dire il vero furono introdotte verso il termine dell’anno precedente.
Ma, come ho già potuto evidenziare, la rilevanza sul totale degli introiti di gioco sino al 2023, passa dal 25,38 percento del 1987 al 75,95 percento a prescindere dagli introiti slot da 7.2345.525 a 40.022.051.
Se andiamo a consultare tutti i risultati slot dall’inizio possiamo notare che l’introito del 2023 ne trova uno simile nel 1997 in quanto all’incidenza; relativamente ai totali di tutti i giochi abbiamo 68.021.957 e 52.694.337.
Un accostamento che nulla ha a che vedere con gli introiti totali o delle slot, con l’incidenza di queste ultime sui primi o con le presenze che la non continuata registrazione degli accessi alle slot non consente precisione, mi permetto, invece, di farlo in relazione alla non eccessiva facilità di raggiungere i siti: Saint Vincent e Sanremo.
Lungi da me indagare su quali motivazioni siano intervenute nelle differenti scelte in tema di concessione per il gioco online, anche perché non posso far altro che confermare di non aver capito la scelta del Casinò valdostano. La sola considerazione che posso permettermi è quella, già accennata, alla quale mi pare possa aggiungersi la composizione del bacino di utenza abituale.
Forse a Sanremo, tramite l’ampliamento dell’offerta nell’online, stante la rilevanza che man mano hanno assunto in quell’ambito i giochi da casinò rispetto agli altri, intendono sopperire temporaneamente alla momentanea scarsità dei prodotti di gioco offerti.
Allo stesso tempo non si potrebbe omettere che, a Sanremo, la diversificazione è ricominciata dai Martedì Letterari per poi arricchirsi, dopo un breve periodo di quelli che un tempo erano noti come incontri gastronomici di cucine regionali e, ancor prima, le gare di chemin de fer che sono divenute un caro ricordo e nulla più, almeno per il momento.
Mi sentirei di vedere nella politica produttiva, a Sanremo, una ricerca di frequentazioni di qualità e senza ricorrere ad investimenti impegnativi e non sempre completamente agibili. Però il rivolgersi all’online dal vivo potrebbe incentivare la curiosità insita nel giocatore e, allo stesso tempo, l’attrattiva di un cliente anche occasionale verso un mondo in cui potrebbe ritrovare l’impiegato che, in un certo modo, già conosce anche per la professionalità, la prima qualità che il cliente normalmente cerca in prevalenza e che può essere certo di trovare perché ne ha avuto visione.
Professionalità e certezza in tema di regolarità del gioco sono, forse per chi ha vissuto per lungo tempo il Casinò nelle sale, a mio avviso i requisiti indispensabili, unitamente a quanto relativo alla sicurezza, che il giocatore cerca e che ne determinano la frequentazione.
L’argomento cui intendo fare un veloce richiamo è l’occupazione; non è la prima volta e nemmeno l’ultima ma sono fermamente convinto che il fattore occupazionale impegnato in un corso di formazione e perfezionamento continuo è in grado di apportare la professionalità necessaria per esercitare l’online dal vivo e preparare adeguatamente le sostituzioni degli impiegati anziani prossimi alla pensione. Permette, tra l’altro, in modo quasi perfetto, l’adeguamento dell’offerta alla domanda che può giungere da diverse iniziative: il gioco fisico e l’online.