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Controllo regolarità gioco, l'importanza del conteggio delle mance

11 settembre 2023 - 10:48

Nei casinò il controllo della regolarità del gioco è fondamentale: focus particolare sul corretto conteggio delle mance.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Alexander Grey su Unsplash

Foto di Alexander Grey su Unsplash

Vado a ritroso, desidero pensare che il mio precedente articolo abbia fatto nascere delle curiosità. Era logico domandarsi per quale motivo iniziavo a parlare del controllo nei casinò quando non erano note a tutti altre basilari nozioni; ebbene di seguito inizio a soddisfare la curiosità e a mettere in condizioni di valutare le indicazioni che mi sono permesso di scrivere sul controllo della regolarità del gioco.
L’utile o la perdita derivante dal tavolo da gioco viene, o dovrebbe essere, giornalmente  rilevata e trattasi di una operazione non semplice a comprendersi se non per gli addetti ai lavori. C’è chi pensa di poter procedere al rilevamento anche dopo due giorni.
I giochi in esercizio nei casinò possono suddividersi in tradizionali, nuovi o americani e meccanici o automatici.

Il personale occorrente è più numeroso nei primi e è sufficiente por monte alla fair roulette e alla roulette tradizionale. Nei giochi meccanici, ovvero le slot machine, il personale, proporzionalmente alle macchine in servizio, è assolutamente irrilevante. Ciò non significa che il rendimento delle slot è il migliore in assoluto anche in considerazione del loro sviluppo. Certamente per quanto al costo del lavoro ma non potrebbe sottacersi il costo per la loro sostituzione perché vecchie  o non più di richiamo.

In ogni caso non possiamo nasconderci che i ricavi derivanti dalle slot, dal 1990 al 2004, hanno registrato un incremento di circa il 121 percento e l’incidenza dei proventi slot sul totale è passata dal 21,38 al 61,74 percento. Questo monitorando il mercato nazionale.
In precedenza ho citato nell’esempio la roulette, il tavolo apre con una dotazione fissa in gettoni e, alla chiusura, viene rilevata l’esistenza finale in gettoni. La differenza algebrica tra le due cifre determina la vincita o la perdita in gettoni del tavolo.
Solitamente è possibile cambiare direttamente al tavolo da gioco contanti per gettoni. La somma di detti contanti accumulati in una apposita cassetta costituisce  un elemento attivo del bilancio del tavolo. Un elemento negativo è costituito dalle eventuali aggiunte (in gettoni, se il tavolo perde molto) che aumentano la dotazione iniziale.
Ecco la motivazione principale che supporta la proposta di controllo susseguente sulla regolarità del gioco tenendo conto delle mance e, per quanto potrebbe interessare la gestione, i contanti cambiati al tavolo.

Sicuramente l’utilità pratica di conoscere l’importo dei contanti in rapporto al risultato può dare indicazioni utili, il rapporto tra mance e introiti tavolo per tavolo ha una sua specifica valenza.
La stessa conclusione si deve porre relativamente ai giochi di circolo nei quali la casa ha il 5 percento sulle somme che il banco, questa volta un giocatore chiamato banchiere, vince e, invece perde il giocatore o i giocatori, se il banco non è richiesto solo, alla punta. Detta percentuale si chiama cagnotte. 
Tornando al gioco di contropartita, ad esempio la roulette francese, anche per trovare una spiegazione in più, propongo quanto di seguito.
Relativamente ai contanti c’è da osservare che negli Usa, dove i gettoni si comprano soltanto al tavolo e si vendono soltanto alla cassa, sulla scorta del vantaggio del banco si ricava il probabile introito in base ai contanti cambiati.
Ammesso e non concesso che il rapporto tra mance ed introiti sia il 60 percento e i tavoli siamo sette, ipotizziamo che per sei tavoli i risultati siano: introiti 6000 e mance 3000 e il settimo tavolo introito 1000 e mance 1200.
Considerando risultati e mance per i totali troviamo 7000 (1000 x 7) e 4200 (500 x 6 + 1200); dal conteggio rileviamo che il totale delle mance corrisponde al 60 percento.
Se evidenziamo i risultati tavolo per tavolo abbiamo: tavolo 1,50 percento e così sino al numero 6. Il settimo tavolo 120 percento.
Visto che si sta ragionando su fatti esemplificativi e non veri, non è detto che un risultato inizialmente anomalo non abbia a monte un valida giustificazione: un tavolo aperto pochissimo e per di più perdente e non di poco oppure una sola volta, nel privè.

La documentazione che potremmo reperire certamente dalla contabilità potrà o meno confermare i fatti che motivano la causa della ricerca.
Dopo un certo periodo di osservazione, come ho già scritto, non posso concludere diversamente e confermare quanto già affermato: se le mance sono in una misura non accettabile e il conteggio è avvenuto tavolo per tavolo si può ricostruire, con l’aiuto della documentazione contabile, tutto il periodo, se, invece, le mance sono contate cumulativamente la stessa operazione risulterà molto più difficoltosa. Bene inteso a mio avviso, ripetendo che il metodo applicato non è l’unico ma è il solo che conosco.

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