Confrontare un mese rispetto allo stesso dell’anno precedente, come scrivo di solito, non significa niente nel modo più assoluto ma oggi ho trovato chi mi ha fatto cambiare idea. Come ho già scritto, la sala Diamond di San Marino fa registrare, nel mese di gennaio, una diminuzione di proventi e allo stesso tempo di presenze pari a circa l’11 percento.
La differenza tra i due periodi considerati, come giustamente fa notare Salvatore Caronia, direttore generale della società Giochi del Titano, consiste, anche per chi scrive, nel fatto che lo scorso anno si è svolto un importante torneo di poker che nel 2025 non si è ripetuto.
Ora, come lo stesso direttore può pacificamente certificare, non possiamo trascurare il fatto che i tornei di poker non arrechino solitamente un incremento di utili diretti ma ricavi ai quali dobbiamo debitamente sottrarre i relativi costi.
In buona sostanza non bisogna trascurare i benefici che arrivano da un punto di vista turistico. Tuttavia dobbiamo considerare che tra premi, che rappresentano il 55/60 percento, e l’organizzazione, che rappresenta invece 30 o 35 percento, rimane ben poco da considerare attivo e che i servizi potrebbero pareggiare.
Chiaramente commentando il risultato di un mese che non ha mai indicato nulla, se non nel caso in discorso, un elemento positivo da tenere debitamente in considerazione è rappresentato dal numero dei “clienti nuovi”.
Questo nasce, a mio parere, dalla continua osservazione del mercato dell’azzardo fisico, dall’analisi delle presenze, della concorrenza italiana e di oltre confine, del divieto di pubblicità ma, ancor più della prepotente presenza dell’online in specie per i giochi da casinò. Per questi motivi mi permetto alcune osservazioni.
Certamente è possibile notare, nella politica produttiva della Sala Diamond, una tendenza notevole alla diversificazione non tanto nell’offerta di giochi quanto in manifestazioni e avvenimenti collaterali mirati e rivolti a una “letteratura di nicchia” coniugata a un’altra ottima forma artistica di sicuro interesse.
Alla luce dell’esperienza, maturata in tantissimi anni con incarichi amministrativi e tecnici, che mi ha permesso una profonda conoscenza dello specifico ambiente, sia dal punto della gestione che del controllo della produzione ivi compresa l’organizzazione del lavoro, provo ad indicare l’utilità di dedicarsi, tramite un’adeguata diversificazione dell’offerta non solo di gioco, alla innata curiosità del giocatore. Una qualità indispensabile per riattivare la motivazione alla base dell’attrattiva che si può individuare quale incentivo alla produttività.
Non ci si deve preoccupare dell’investimento mirato a una diversificazione se vogliamo particolare e del relativo ritorno, perché, procedendo in tempo alla multifunzionalità del personale addetto ai giochi e ai servizi di qualità, l’esito positivo rappresenta, a mio avviso, una certezza.
Tornando all’offerta di gioco, per quanto mi è dato conoscere sulla Sala Diamond, relativamente a servizi, professionalità e ambiente, non sarei minimamente preoccupato per l’istruzione degli impiegati ad esercitare nuovi giochi data l’ampia e completa professionalità degli istruttori in loco.