Cile: operatori di casinò impugnano la gara per le nuove licenze
I casinò cileni annunciano azioni legali contro lo stato davanti a tribunali internazionali dopo l'apertura della procedura di offerta.
Dopo l'annuncio dei giorni scorsi della Soprintendenza delle case da gioco (Scj) cilena che ha dato il via libera alla procedura di offerta per la concessione o il rinnovo di autorizzazioni operative per un massimo di 12 casinò che saranno disponibili in varie regioni a partire da luglio 2023, L'Associazione cilena delle case da gioco (Accj, Asociación Chilena de Casinos de Juego), ha annunciato che farà ricorso al Centro Internacional de Arreglo de Diferencias relativas a Inversiones (Ciadi - analogo al Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti o Icsid).
Il processo di selezione degli operatori - che è iniziato quest'anno con una consultazione pubblica delle regole di offerta - è stato subito criticato dagli attuali operatori, che ora passano all'azione, chiedendo che la gara venga eseguita secondo le regole stabilite al momento della concessione delle concessioni, nel 2005, che ha dato loro un diritto preferenziale nella ristrutturazione delle sale da gioco. Cioè fornendo una base per il punteggio della nuova offerta. Scj ha invece applicato gli standard stabiliti nella successiva Legge del 2015.