Al casinò con i soldi degli elettori, deputato Usa espulso dalla Camera

La Camera degli Stati Uniti ha approvato a larga maggioranza l'espulsione del deputato repubblicano George Santos, dopo che un rapporto del Comitato etico lo ha accusato di aver sperperato i soldi donati dagli elettori in casinò, negozi di lusso e investimenti fraudolenti. L'espulsione di Santos, riportata a grandi titoli dalla stampa americana, è stata approvata con 314 voti a favore, fra cui 104 suoi compagni del partito repubblicano, e 114 contrari ed è la prima che si verifica negli ultimi vent'anni.

Solo altri cinque deputati sono stati espulsi nella storia degli Stati Uniti: tre nel 1861 perché combattevano dalla parte dei confederati nella guerra civile, altri due nel 1980 e nel 2002 perché condannati per corruzione. Santos è il primo ad essere espulso senza una condanna in tribunale e senza essere stato accusato di tradimento. Ma l'ampio rapporto della Commissione era molto circostanziato e Santos, deputato di New York alla sua prima legislatura, aveva già creato polemiche quando si era scoperto che la sua biografia era piena di notizie inventate. Ora toccherà al governatore di New York, Kathy Hochul, convocare elezioni per il seggio vacante, in quella che potrebbe essere per i democratici un'occasione per ridurre l'esigua maggioranza repubblicana.

Molto dure le parole di commento dell'accaduto di Hochul, Parlando con l'affiliata della Cnn NY1, ha detto: "Sono felice che se ne sia andato. Quando si considera la sua mancanza di etica e il fatto che, sai, non ha servito la gente del nostro stato, in particolare New York 3 dove risiede, è stata una cosa pessima per lui, e non ha fatto quello che doveva fare per i newyorkesi. Ho bisogno di persone con cui posso lavorare per lottare per New York, per portare denaro federale al nostro Stato, per creare posti di lavoro e opportunità”, mentre "George Santos ha semplicemente occupato spazio”.

L'espulsione è la più severa forma di punizione nei confronti di un legislatore delal Camera e per essere approvata richiesta una maggioranza qualificata dei due terzi della maggioranza.