Il presidente del colosso statunitense del private equity Blackstone afferma che la società sta pianificando di investire pesantemente in un rinnovamento e un aggiornamento tanto necessari del casinò australiano Crown Melbourne dopo l'acquisizione da 8,9 miliardi di dollari australiani (6,5 miliardi di dollari Usa) della società madre della proprietà, Crown Resorts, l'anno scorso.
Come riporta Inside Asia Gaming, parlando con The Australian mentre era in città questa settimana, Jon Gray ha affermato di essere fiducioso che Crown possa diventare di nuovo uno dei principali operatori di casinò del mondo nei prossimi anni, ma che sono necessari miglioramenti significativi nella sua operazione di punta di lunga data a Melbourne.
Descrivendo Crown Melbourne come "davvero unico nel suo genere, date le sue dimensioni", ha spiegato Gray, "il nostro obiettivo sarebbe quello di investire un capitale significativo lì e migliorare la risorsa, che riteniamo sarà fantastica per la comunità e ottima anche per il turismo lì.”
In merito alle recenti questioni normative di Crown, che è stata ritenuta dei regolatori australiani non idonea a detenere licenze di casinò a Melbourne, Sydney e Perth, ma a cui sono stati concessi due anni in ciascun mercato per tornare all'idoneità, Gray ha aggiunto: "Vogliamo essere una società di intrattenimento di prim'ordine e attività alberghiera. Comprendiamo che molte cose non sono state fatte bene e dobbiamo entrare qui e operare secondo gli standard più elevati, gli standard più elevati dal punto di vista della conformità, ma poi renderli il più attraenti possibile per i clienti ".
Nonostante le sfide ancora affrontate da Crown, che la scorsa settimana ha accettato di pagare un'enorme multa di 450 milioni di dollari australiani (293 milioni di dollari) per risolvere il contenzioso con l'Austrac, l'organismo di vigilanza sui crimini finanziari australiano, Gray ha paragonato Crown - e in particolare Crown Melbourne - a The Cosmopolitan of Las Las Vegas.
Blackstone ha come noto acquisito la proprietà in difficoltà di Las Vegas Strip per 1,7 miliardi di dollari nel 2014 e alla fine ha venduto l'attività per quasi 5,7 miliardi di dollari dopo aver investito pesantemente nella proprietà.
"Se torni a quella storia (del Cosmopolitan), era una società che aveva una serie di problemi di personale e aveva bisogno di capitali per completarla", ha ricordato. "E siamo entrati, abbiamo portato molto capitale e hardware, ma poi anche software in termini di ristoranti e intrattenimento, un ottimo team di gestione".
Alla domanda di The Australian sul ruolo che i tre casinò australiani di Crown potrebbero svolgere in futuro, Gray ha risposto: “Pensiamo che queste siano grandi risorse turistiche. E francamente, penso che il turismo sia uno dei grandi motori di crescita dell'Australia. Sydney, Melbourne, Perth: queste sono città di livello mondiale che le persone vogliono visitare. Quindi non è una buona idea possedere risorse di livello mondiale in quelle città?
È un nuovo giorno alla Crown. Questo è ciò che vogliamo trasmettere alle persone: ci impegniamo a gestire questa attività ai più alti standard possibili e, in definitiva, vogliamo che i turisti tornino in grande stile".