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La battaglia elvetica, il punto del direttore della Fsc Friedrich

19 maggio 2018 - 10:35

Il punto del direttore della Federazione svizzera dei casinò, Marc Friedrich, sul referendum sulla legge dei giochi in denaro. 

Scritto da Anna Maria Rengo
La battaglia elvetica, il punto del direttore della Fsc Friedrich

Non è certo la prima volta né, tantomeno, sarà l'ultima. Fatto sta che stavolta il popolo svizzero è chiamato a occuparsi di gioco e a recarsi nuovamente alle urne per un referendum, il prossimo 10 giugno. In dettaglio, dovrà decidere, con il suo voto, se approvare la nuova legge sui giochi in denaro, oppure bocciarla in toto, quindi non il singolo articolo o comma, ma nella sua interezza.

A illustrare la posizione in proposito della Federazione svizzera dei casinò (alla quale sono affiliate quindici case da gioco che rappresentano il 70 percento della cifra d'affari del ramo) è Marc Friedrich, che ne è il direttore: “La Fsc – così la sintetizza preliminarmente - sta sostenendo la nuova legge”.

Quali sono i sostenitori di questo referendum e come giudicate le ragioni dei suoi sostenitori? “Gli oppositori della legge sono principalmente i partiti politici giovanili svizzeri. Respingono il blocco degli indirizzi web dei casinò online stranieri che stanno operando illegalmente in Svizzera. Questo argomento non è comprensibile perché se un'azione proibita viene messa in pratica, deve essere fermata. E questo vale non solo per il gioco terrestre, ma anche online”.

Quali saranno le conseguenze per i casinò se la legge sarà respinta?
“Rimarrebbe proibito ai casinò svizzeri gestire un casinò online. In realtà non ci sono casinò online legali in Svizzera. Un'altra conseguenza sarebbe che andrebbe avanti l'uscita di circa 250 milioni di franchi dalla Svizzera verso paesi esteri. I casinò online stranieri non pagano tasse o contributi all'Ahv (il piano pensionistico statale) in Svizzera, né offrono alcuna protezione contro il gioco d'azzardo compulsivo o la frode”.
I casinò e il settore del gioco svizzero in generale non rischiano di perdere l'ultimo appuntamento con il gioco online?
“Non se la nuova legge viene attuata il prima possibile”.

Scendendo nel dettaglio di quanto prevede la legge, ritiene che sia giusto che solo chi ha una licenza per un casinò terrestre possa richiedere una licenza di gioco online? Sì, questo è un buon modo di procedere. La stessa procedura è applicata anche alle società della lotteria svizzera. Nel campo dei casinò, la stessa procedura esiste in Belgio e ha mostrato buone esperienze.

I casinò online illegali, che hanno sottratto per anni centinaia di milioni di franchi svizzeri dalla Svizzera, non possono essere ricompensati per le loro azioni ottenendo una licenza online. Negli ultimi dieci anni la Svizzera ha perso oltre un miliardo di franchi svizzeri di entrate lorde di gioco a causa dei casinò online illegali”.
Quanto in terra elvetica è diffuso il gioco online su siti web non autorizzati in Svizzera? 
Viene stimato un volume di affari di 250 milioni di franchi svizzeri all'anno, con una forte tendenza al rialzo”.

Pensa che il blocco dei siti web, come richiesto dalla legge, sia un misura appropriata dal punto di vista tecnologico e una misura giusta dal punto di vista politico?

Sì, il blocco è assolutamente necessario. Non ha senso e non può essere che i casinò online svizzeri debbano soddisfare rigidi requisiti nei confronti del gioco d'azzardo compulsivo e siano soggetti a imposte elevate, se allo stesso tempo le offerte illegali dei casinò online sono liberamente accessibili. Questa è una concorrenza sleale”.
Anche se la Fsc sostiene la nuova legge, a vostro modo di vedere ci sono alcuni aspetti che non sono giusti? Penso, ad esempio, all'opportunità, concessa dalla nuova legge, di organizzare tornei di poker anche al di fuori dei casinò?
“La Federazione sostiene la nuova legge. Essa infatti
 assicura la più severa protezione al mondo contro il gioco d'azzardo compulsivo, il riciclaggio di denaro e le frodi; garantisce che le entrate di gioco d'azzardo siano utilizzate a fini di beneficenza (sport, cultura, sociale e ambiente) nonché a favore del piano pensionistico statale svizzero (circa 600 milioni di franchi svizzeri dalle società di lotteria svizzere e circa 400 milioni di franchi svizzeri dai casinò); fornisce misure efficaci per controllare e combattere il gioco illegale”.
Ritiene che la nuova legge protegga abbastanza giocatori e minori?
“Sì certo. La legge è una delle più severe al mondo”.
La Svizzera ha scelto di circoscrivere il gioco, quasi esclusivamente, all'ambito dei casinò. Il legislatore italiano ha attuato politiche diverse. A suo modo di vedere, il modello svizzero è una scelta vincente?
“La Svizzera ha deciso quindici anni fa di vietare tutte le slot machine da ristoranti e bar e di permetterle solo nei casinò. Ciò garantisce che i giocatori d'azzardo possano essere tenuti sotto sorveglianza e, se necessario, possano essere esclusi dal gioco. Questo garantisce che la protezione di giocatori e minori sia efficace e funzioni”.

La nuova legge in pillole -  In futuro, nelle intenzioni del Parlamento elvetico sarà possibile proporre giochi da casinò anche online, se offerti da casa a gioco con sede in Svizzera. Le vincite alle lotterie saranno imponibili solo se superiori a un milione di franchi e sono ammessi, previa autorizzazione, piccoli tornei di poker al di fuori dei casinò. Infine, sono mantenuti i contributi destinati all'Avs e all'Ai, nonché a scopi di pubblica utilità. Questa la sintesi dei contenuti principali della nuova legge svizzera sui giochi in denaro, che nel 2017 è stata approvata dal Nazionale con 124 voti favorevoli e 61 contrari, e dal Consiglio degli Stati con 43 favorevoli e 1 contrario.

Era la tassazione delle vincite alle lotterie a rappresentare il pomo della discordia tra le due Camere, con un Nazionale che voleva eliminare ogni tassazione delle vincite, e gli Stati contrari ad una simile proposta. Alla fine l'ha spuntata la Camera dei cantoni, sempre favorevole a una tassazione per le vincite superiori al milione anche per motivi di "cassetta".

Il Parlamento ha anche voluto un blocco generalizzato degli accessi a pagine internet illegali all'estero al fine di meglio proteggere i giocatori e favorire i gestori di giochi legali basati in Svizzera. Il progetto prevede inoltre una serie di misure per lottare contro la dipendenza dal gioco e impone ai cantoni di attuare provvedimenti supplementari in tal senso.

Le Camere hanno anche deciso che i casinò di montagna in difficoltà finanziarie potranno chiudere il settore dei giochi da tavolo per 270 giorni all'anno, anziché 60 come avviene attualmente. Questo privilegio andrà soprattutto a vantaggio delle case da gioco - nei Grigioni, quelli di Davos e San Moritz - fortemente dipendenti dall'attività turistica.

La nuova legge sui giochi in denaro attua l’articolo costituzionale sui giochi in denaro, approvato dal Popolo e dai Cantoni l’11 marzo 2012, e sostituisce la legge del 18 dicembre 1998 sul gioco d’azzardo e sulle case da gioco e quella dell’8 giugno 1923 concernente le lotterie e le scommesse professionalmente organizzate.

L'appello del Consiglio federale - È stata la consigliera federale Simonetta Sommaruga illustra gli argomenti del Consiglio federale a favore della nuova legge sui giochi in denaro: “I giochi in denaro sono un intrattenimento molto diffuso, ma implicano anche rischi quali la manipolazione, la truffa o la dipendenza dal gioco. È quindi importante che la Svizzera continui a regolare e controllare il mercato dei giochi in denaro anche nell’era digitale. La nuova legge sui giochi in denaro lo garantisce. Protegge i consumatori dalle offerte non autorizzate e non controllate e assicura che i proventi degli organizzatori di giochi in denaro siano destinati all’Avs/Ai, allo sport, alla cultura e alle opere sociali. Il Consiglio federale, il Parlamento e i Cantoni raccomandano pertanto un 'sì' nella votazione del 10 giugno 2018”.

 

 

 

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