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Liechtenstein, taglio del nastro per il Castle Casino

15 dicembre 2022 - 08:40

Nel Principato del Liechtenstein apre le porte il Castle Casino, il Ceo Ganzina: 'Punto d'incontro anche per la comunità locale'

Scritto da Amr
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Un nuovo arrivo nel ricco panorama di gioco del Principato del Liechtenstein. Apre infatti le sue porte domani, venerdì 16 dicembre, il Castle Casino a Vaduz.
“Si chiamerà Castle  - spiega il Ceo di Castle Casino Ag, Eros Ganzina - per ricordare la vicinanza con il Castello dove risiedono i principi regnanti del Principato”. 

LE CARATTERISTICHE E L'OFFERTA - La nuova struttura si trova esattamente nel centro di Vaduz a pochi metri dal Kunst Museum e nella stessa via pedonale del Parlamento.
Si tratta di una start-up di investitori totalmente locali e indirizzata ad un pubblico svizzero/austriaco ma con un forte interesse al turismo. Vaduz registra annualmente 300.000 visite straniere; si tratta per la gran parte di un turismo mordi e fuggi costituito da moltissimi bus che arrivano in città e si fermano poche ore.
Il Casinò ha un design molto moderno e accattivante con un’ampia offerta: ci saranno due piani di gioco e saranno presenti 120 slots con 7 brand diversi. “Saremo i primi nel mercato locale ad offrire le Konami che si vanno ad aggiungere alle slots di nuova generazione di Novomatic, Aristocrats, Apex, Egt, Scientific games e le immancabili Supercherry. Per quanto riguarda il Live Game, avremo 8 tavoli con 2 Roulette, Black Jack, Ultimate Poker, Punto Banco e un tavolo di Texas Hold’em”, spiega ancora Ganzina, che non nasconde l'obiettivo: “Puntiamo a diventare anche un punto d’ incontro per la comunità locale. Abbiamo il bar più grande del Principato e saremo aperti fino alle 4 di mattina (tutti i giorni)”.

Il Liechtenstein non rischia di avere un numero di casinò eccessivo per la domanda di gioco reale?

“Siamo perfettamente coscienti che andiamo ad aggiungerci ad un’offerta molto ampia, dove solo quest’anno due Casinò hanno chiuso per mancanza di redditività. Ma Castle Casino ha una posizione totalmente diversa dagli altri Casinò e va ad inserirsi in un contesto cittadino; punta ad avere anche una clientela diurna contrariamente a quanto fanno gli altri Casinò locali”.

Voi aprite un casinò, ma non temete di dovere chiudere a breve, visto che sui casinò pende lo spettro del referendum abrogativo?

“Sì, ci sarà un referendum abrogativo a fine gennaio ma tutto questo non ci spaventa anche perchè se dovesse risultare un esito negativo, cosa che ovviamente non ci auguriamo, l’iter legislativo durerebbe svariati anni e non si tratta quindi di una possibile chiusura immediata”.

Cosa rispondete alle preoccupazioni dei cittadini, circa le ricadute sociali del gioco?

“Per quanto riguarda le ricadute sociali sulla comunità posso solo rispondere che i Casinò locali affrontano con grande serietà il problema del concetto sociale (gioco patologico) e ci sono molte forme di prevenzione e tutela del giocatore. In Italia (Ganzina è originario di Bolzano, oltre ad avere lavorato come direttore generale del Casinò di Venezia – e in numerose altre strutture europee Ndr) siamo lontani anni luce e tutto questo dovrebbe far riflettore i nostri legislatori”.

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