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Stauffer: 'Le tre priorità del Casinò di Lugano'

28 agosto 2021 - 09:12

Il presidente del Casinò di Lugano, Emanuele Stauffer, evidenzia gli obiettivi prioritari: online, rinnovo concessione e reputazione irreprensibile.

Scritto da Anna Maria Rengo
Stauffer: 'Le tre priorità del Casinò di Lugano'

Verso il futuro, forte dei risultati ottenuti. Questa la mission del Casinò di Lugano, il cui consiglio di amministrazione, nei giorni scorsi, ha proceduto alla nomina del suo nuovo amministratore delegato, Paolo Sanvido, che succederà a Gianmaria Frapolli alla fine di settembre.
A fare il punto con Gioconews.it è il presidente del Casinò, Emanuele Stauffer.

Quali erano gli obiettivi assegnati all'uscente Ad e che sono stati realizzati nel corso del suo mandato annuale?

“Prima di tutto l’online: per un casinò svizzero, lanciare l’online è molto difficile. Le regole da rispettare sono molte ed il margine di manovra esiguo. Il mercato inoltre è piccolo ed è stata aggredito di parecchi players, praticamente contemporaneamente. Gianmaria è riuscito a far partire l’attività, portando a termine il progetto, trovando le persone e costruendo quello che il regolatore pretende: una specie di casinò nel casinò, anche se integrato nella struttura.
Gianmaria ha, inoltre, rimodernato alcuni processi di governance, rinnovato la squadra dirigenziale, ecc.. Insomma, una vera e propria azione di refresh, indissociabile dall’entrata in funzione di un nuovo amministratore”.

Quali saranno invece gli obiettivi che l'entrante Ad dovrà realizzare?

“Direi tre: portare l’online a redditività, ottenere il rinnovo della concessione e garantire la reputazione irreprensibile della casa da gioco. Non sarà facile: l’online come detto si trova confrontato a concorrenti molto agguerriti ed il mercato è piccolo. Si tenga presente che il rinnovo della concessione è indissociabile dai risultati economici (che devono essere positivi: si tratta di un presupposto legale necessario per poter esercitare), per cui non sono sfide da poco”.

Il Casinò di Lugano è reduce, come tutti del resto, da un anno di pandemia, di chiusure e di limitazioni operative. Qual è il suo stato di salute?

“Buono. La pandemia ha potuto essere gestita bene. Gli aiuti ricevuti dallo Stato (erogati a tutte le aziende che hanno dovuto chiudere) sono arrivati puntualmente e ci hanno consentito di continuare a versare il 100 percento dello stipendio ai nostri collaboratori; le attività stanno ripartendo, per cui, compatibilmente con la situazione generale, direi che le cose vanno bene”.

Entro il 2021 riaprirà il Casinò di Campione d'Italia. Come questo evento cambierà il vostro business e le vostre prospettive?

“Lo vedremo. È chiaro che è questo uno scenario che consideriamo. La nostra strategia però non è calibrata in funzione di Campione. Abbiamo una clientela che vorremmo fosse nostra e che considerasse in ogni momento il Casinò di Lugano come casa propria. La nostra offerta è completa ed il servizio è uno dei migliori che si possa offrire. Puntando sull’eccellenza, siamo convinti che sapremo resistere anche alle altre offerte che dovessero (ri)nascere sull’altra sponda del lago”.

Qual è l'apporto e il contributo che il Casinò di Lugano dà all'azionista di riferimento, il Municipio, e al territorio?

“È grande. In termini finanziari e di immagine. Il nostro utile annuo, per prassi viene distribuito agli azionisti sotto forma di dividendo. Ma il Casinò è anche un elemento centrale dell’offerta turistica della città; è uno dei molti atouts di cui la città dispone e contribuisce a conferirle quel lustro e quel fascino grazie a cui è conosciuta ed ammirata a livello internazionale”.

 

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