Nel Libro bianco presentato alla fine di aprile per la revisione della normativa sul gioco del Regno Unito non è mancato il riferimento alle “Misure pubblicitarie”, con l'obiettivo di affidare alla Gambling commission una consultazione sui nuovi controlli proposti per i clienti, compresa la possibilità di aderire ai bonus online e ad altre offerte di giochi online, e di rendere più forti ed efficaci i messaggi informativi sui danni del gioco d'azzardo.
Nel frattempo si moltiplicano le attività, a vario titolo e di vari soggetti, per arginare comunque la diffusione della pubblicità del gioco nel Paese, come fatto anche dalla Premier league (che dall'estate del 2026 vieterà qualsiasi sponsorizzazione del genere sulla parte frontale delle maglie dei club).
Ora tocca al Guardian, celebre testata britannica, che dirà no alla pubblicità del gioco - comprese le promozioni per le scommesse sportive, i casinò online e i gratta e vinci - in tutti i punti vendita online e cartacei del gruppo di media, inclusi Guardian, Observer e Guardian Weekly, in tutto il mondo. Il motivo lo specifica Anna Bateson, amministratore delegato di Guardian Media Group: “I giornalisti del Guardian hanno riferito dell'impatto devastante dell'industria del gioco d'azzardo nel Regno Unito e in Australia, contribuendo a spostare il quadrante e garantire che la questione rimanga in cima all'agenda pubblica. Gli studi evidenziano una chiara correlazione tra l'esposizione alla pubblicità del gioco d'azzardo e le maggiori intenzioni di impegnarsi nel gioco d'azzardo regolare”.
Bateson rileva che una preoccupazione particolare è stata il modo in cui i bookmaker hanno utilizzato annunci online mirati per attirare i singoli giocatori. "In definitiva, crediamo che il nostro obbligo principale sia fare la cosa giusta per i nostri lettori, motivo per cui abbiamo deciso che ci sono altri modi per generare entrate".
L'unica esclusa da tale divieto, un po' come accade in Italia in virtù del decreto Dignità, è la pubblicità della lotteria, in quanto, come evidenziato da un portavoce del Guardian, potrebbe avere benefici sociali attraverso la raccolta di fondi per buone cause e tipicamente comporta "estrazioni non istantanee".
Bateson quindi conclude: “Comprendiamo e rispettiamo che milioni di nostri lettori, compresi i nostri giornalisti e il nostro staff, sono appassionati di sport che occasionalmente possono scegliere di giocare d'azzardo come parte della loro esperienza sportiva. È una questione di libertà personale e su questo non abbiamo problemi.
Sosteniamo pienamente il godimento dello sport e rispettiamo le scelte delle persone di partecipare a giochi d'azzardo occasionali su calcio, corse di cavalli o qualsiasi altro sport. La nostra preoccupazione risiede nella natura pervasiva delle pubblicità digitali con retargeting che intrappolano una parte degli appassionati di sport in un ciclo di dipendenza".
FAN DEL CHELSEA CONTRO LA PUBBLICITÀ DEI CASINO' ONLINE – Restando sul tema, dal Regno Unito arriva un'altra notizia. La squadra di calcio del Chelsea, militante nella Premier league inglese, sarebbe in una fase avanzata di trattative per la sponsorizzazione delle magliette dei proprio giocatori da parte di Stake.com, un operatore di casinò online e scommesse sportive, nonostante l'imminente divieto di sponsorizzazione di magliette da gioco che inizierà alla fine della stagione 2025-26.
I fan del Chelsea sono fermamente contrari a tale ipotesi di sponsorizzazione: secondo un sondaggio condotto dal Chelsea supporters 'trust il 77 percento di loro non è d'accordo o è fortemente in disaccordo con esso.
In una dichiarazione, il Cst rimarca che una tale sponsorizzazione sarebbe una "totale presa in giro" del buon lavoro fatto dal la Chelsea Foundation, che ha aperto la strada ai seminari di sensibilizzazione sui danni del gioco d'azzardo nelle scuole nella zona ovest di Londra. "Sarebbe miope e costringerebbe molti dei nostri membri a vedere qualsiasi progetto futuro della Fondazione come simbolico".
Il Cst ha chiesto al consiglio del club di avviare un dialogo aperto su qualsiasi decisione, dicendo: “È di dominio pubblico che la sponsorizzazione con la mobile company Three sarebbe scaduta questa estate. Il Cst è scoraggiato e incerto sul perché ci sia voluto fino a giugno per stabilire questo nuovo sponsor. Una società di casinò e scommesse online come principale sponsor della maglia non è in linea con l'impegno di far crescere il Chelsea FC come organizzazione di 'classe mondiale'.
Comprendiamo il desiderio del Chelsea di massimizzare i flussi di entrate in tutto il club. Pur accettando che ciò accada, non deve avvenire a scapito dei valori del club".