skin
Menu

Kiltgaard: ‘Online, dialogo e confronto per una regolazione efficace'

28 ottobre 2016 - 07:49

Jacob Bork Kiltgaard, Special advisor compliance della Spillemyndigheden, esamina la regolamentazione del gioco e dei casinò games a livello nazionale e Ue.

Scritto da Redazione

Berlino – “In Danimarca abbiamo regolamentato il gioco online da gennaio del 2012, quindi ormai quasi cinque anni fa. E anche se il mercato danese è piuttosto piccolo rispetto ad altri paesi europei, abbiamo potenzialmente due milioni di giocatori, con il Ggr (Gross gaming revenue, ovvero la spesa netta dei giocatori, Ndr) per scommesse e casinò online che è di circa un miliardo di corone danesi, che sono circa un milione e mezzo di euro”. A parlare è Jacob Bork Kiltgaard, Special advisor compliance della Spillemyndigheden, il regolatore del gaming danese, intervenuto alla tavola rotonda di GiocoNews.it ospitata dall’EiG di Berlino.

“La danish gambling commission è sottoposta direttamente al Ministero delle imposte, anche se non possiamo imporre le tasse sul gioco, che è competenza specifica dell'amministrazione danese delle imposte, ma essendo nello stesso ministero, quando abbiamo creato la regolamentazione del gaming abbiamo cercato di influenzare il livello di tassazione essendo parte integrante di questo processo.

In Danimarca diamo licenze a operatori B2C. Da noi è importante avere un mercato attraente e renderlo attraente per gli operatori e i giocatori, quindi di non cercare di portarli verso il mercato illegale. Abbiamo anche strumenti normativi per prevenire il gioco illegale. Prima di tutto abbiamo il divieto di pubblicità verso i giocatori per gli operatori illegali e quando abbiamo aperto il mercato nel 2012, per i primi due mesi circa abbiamo visto molte promozioni illegali nel mainstream, intervenendo su questo fenomeno, e dopo circa sei mesi non abbiamo più visto alcuna promozione di siti illegali in Danimarca. Quindi la pubblicità è molto potente da questo punto di vista. Per quanto riguarda il nostro lavoro, quando identifichiamo un operatore illegale sul mercato danese cerchiamo di avvicinarlo, con una segnalazione che rappresenta un avviso d'intervento, cercando di avviare un dialogo. Non siamo obbligati a farlo, ma la nostra esperienza è che questo è un modo fidato per fermare il gioco illegale perché la maggior parte degli operatori che vediamo vogliono essere conformi quindi, quando ricevono una lettera da noi, dicono ok, abbiamo l'avviso, a volte è questione di ore prima di vedere che l'attività illegale viene realmente bloccata. Questo è incredibilmente efficace. Abbiamo una lotta in corso tuttavia perché per fare ciò abbiamo bisogno di identificare il proprietario di questi siti web e questa potrebbe essere la parte più complicata perché le persone che non vogliono essere conformi e che lo fanno intenzionalmente, loro, secondo la mia esperienza, spesso si nascondono dietro una protezione, proteggendo i nomi della società e registrazioni anonime, questo rende il nostro lavoro un po’ complicato. Quello che facciamo in questo caso è non mandare avvisi, facendo il blocco del Dns attraverso i codici, che è anche questa, attraverso la nostra esperienza, una pratica efficace. Nel corso degli anni alcune persone hanno detto che questo è inutile perché il giocatore può bypassare il blocco Dns ma, dal mio punto di vista, lo scopo con questo strumento normativo è di prevenire l'uso mainstream dal giocatore medio per entrare nei siti web. Se un utente, come me, vede un sito web con un messaggio del provider internet che dice che noi abbiamo bloccato questo sito a causa di contenuti illegali, è sufficiente, non continuano la caccia per entrare nel sito, quindi, secondo la mia esperienza, è molto efficace”.
Per quanto riguarda l’ipotesi di intervenire sul blocco delle transazioni, Kiltgaard  spiega: “Abbiamo anche l'opportunità di fare un sistema di blocco dei pagamenti. E Ll abbiamo usato in situazioni in cui era necessario e forse sospetto che ci sarebbero state delle difficoltà. Credo che l’approccio della Uk Gambling Commission sul B2B sia quello corretto: la danish gambling commission non ha regolamentato o concesso licenze al B2B ma la mia esperienza lavorando con la conformità di tutti i requisiti tecnici e i nostri programmi di certificazione è che ci semplificherebbe la vita se dessimo licenze a società B2B perché attualmente non abbiamo un rapporto legale con i fornitori e quando si hanno fornitori che lavorano con operatori border line, può essere difficile. Se vediamo un problema con alcuni giochi dobbiamo andare attraverso la licenza completa e sarebbe più facile andare direttamente al B2B.  Questa è la mia opinione ma attualmente non stiamo lavorando attivamente nell'attuare licenze B2B ma personalmente credo che sarebbe interessante”.
 
Un commento anche sulla liquidità internazionale. “La liquidità è un tema forte in Danimarca ed è sempre stato forte da quando il mercato ha aperto nel 2012. Quando abbiamo creato la legislazione, volevamo creare un mercato attraente, essendo un piccolo paese, perché questo è un grande gioco, e temevamo che sarebbe stato un suicidio per  il mercato danese. Non vi sarà nessuno, sarà guidato dall'illegale e orientato agli operatori illegali, dicevamo. Questo proprio per la liquidità. Quindi è importante avere la liquidità in internet. La nostra esperienza è che il giocatore va dove c'è il guadagno con le vincite maggiori, questo è quello che vediamo. Abbiamo la lotteria nazionale che sta calando e l'Eurojackpot che è tra le giurisdizioni è in aumento. E' significativa la piccola possibilità di vincere ma il premio è dieci volte maggiore, quindi questo è ciò che vuole il giocatore. So delle raccomandazioni dell'Ue a cui guardare, ma potremmo vedere che molte delle raccomandazioni sono sempre coperte da una legislazione, direttamente o indirettamente”.
GIOCO E PUBBLICITA' - “Guardando la restrizione sulla pubblicità, non penso che arriverà in un futuro a breve, almeno perché questo non è davvero il modo danese di pensare, di fare restrizioni come queste. Quindi non vedrete il parlamento in Danimarca fare restrizioni nel promuovere il gioco in tv in prima serata, o qualcosa del genere. Abbiamo creato il quadro normativo per la pubblicità all'interno del quale gli operatori possono lavorare”.

Articoli correlati